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Quesito

Salve padre,
Che differenze ci sono tra noi e gli Angeli?
Se non sbaglio anche Adamo ed Eva erano perfetti in quanto somiglianza di Dio e senza peccato, non siamo caduti come satana perchè non è partito da noi il tradimento, come invece è nato da lui appena è stato creato, ma ci è stato diciamo, "iniettato il veleno da satana" con le sue menzogne? (Gen 3,1-7). 
La ricorderò nelle mie preghiere.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. per quanto concerne il punto di vista iniziale gli Angeli, essendo puri spiriti, avevano una natura superiore a quella dell’uomo e godevano anche di un grado di grazia molto alto, certamente superiore a quello di Adamo ed Eva nello stato di innocenza originale.
Scrive San Tommaso: “È cosa ragionevole (pensare) che agli angeli siano stati elargiti i doni di grazia e la perfezione della beatitudine in proporzione delle loro doti naturali. E possiamo servirci di (questo) argomento per dimostrarlo.
Dio per una disposizione della sua sapienza stabilì diverse gerarchie nella natura angelica. Ora, come la natura angelica fu creata da Dio perché conseguisse la grazia e la gloria, così sembra evidente che i vari gradi della natura angelica siano ordinati ai diversi gradi della grazia e della gloria. Allo stesso modo farebbe un muratore il quale prepara le pietre destinate alla costruzione di una casa. Dal fatto stesso che egli dà ad alcune pietre una forma più bella ed elegante, si capisce che egli le ha destinate alle parti più decorose della casa. Analogamente, gli angeli i quali furono dotati da Dio di una natura più perfetta, furono anche deputati da lui a ricevere maggiori doni di grazia e una più grande beatitudine” (Somma teologica, I, 62, 6).

2. Tuttavia, a differenza degli angeli, gli uomini possono crescere la propria vita soprannaturale, la grazia.
Per accrescerla è necessario avere del tempo davanti a sé.
Gli angeli, posti nell’eternità, non hanno davanti a sé questo tempo.
Scrive San Tommaso: “Il meritare e il progredire sono propri dello stato di aviatori (e cioè di coloro che vivono nel tempo, n.d.t.). Ora, gli angeli non sono viatori, bensì comprensori. Dunque gli angeli beati non possono meritare, né possono accrescere la loro beatitudine” (Somma teologica, I, 62, 9, sed contra).
Pertanto l’uomo può crescere nella vita di grazia e a tal punto da superare anche quella degli Angeli.

3. Per quanto concerne il peccato: per gli angeli si è trattato di ribellione, senza precedente tentazione.
Questo avvenne per lo meno per il primo che si è ribellato.
In Ezechiele si legge: “Eri come un cherubino protettore, ad ali spiegate; io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco” (Ez 28,14).
S. Gregorio Magno scrive che il primo angelo prevaricatore "era preposto a tutte le schiere angeliche, superava lo splendore degli altri, e a confronto con essi appariva più bello" (In Evang., hom. 34).
E poiché nell’Apocalisse si afferma che il dragone trascinò con sé "la terza parte delle stelle" (Ap 12,4) San Tommaso conclude che “il peccato del primo angelo è stato causa del peccato degli altri, non mediante una costrizione, ma inducendoveli con una specie di esortazione. Ne abbiamo un indizio nel fatto che tutti i demoni sono sottomessi a quell’angelo supremo; come appare manifestamente dalle parole del Signore: "Andate, maledetti, nel fuoco eterno, che è preparato per il diavolo e i suoi angeli". L’ordine della giustizia divina vuole infatti che colui, il quale acconsente con la colpa all’istigazione di un altro, rimanga poi soggetto al potere di lui, in pena (del suo peccato), come sta scritto: "Uno è schiavo di colui che l’ha vinto” (2 Pt 2,19)” (Somma teologica, I, 63, 8).

4. Gli uomini invece, fin dal primo, hanno peccato perché soggetti alla tentazione da parte di un essere più forte di loro, sebbene la grazia che possedevano fosse di gran lunga superiore alla forza della tentazione!

5. Inoltre la nostra condizione attuale è diversa da quella degli Angeli, perché questi, sebbene fossero tentati dall’esempio del primo ribelle, non avevano dentro di sé l’inclinazione al male. Mentre gli uomini dopo il peccato originale non solo subiscono la tentazione ma sono anche inclinati al male a motivo della loro natura ferita.
Pertanto per gli uomini è più facile peccare che per gli Angeli.

6. Scrive ancora San Tommaso: “Il peccato del demonio fu irreparabile, sia perché egli non ebbe suggeritori, sia perché non ebbe alcuna proclività a peccare, provocata da una sollecitazione precedente. E questo non può dirsi di nessun peccato umano” (Somma teologica, I-II, 8, 4, ad 3).

Ti assicuro come sempre la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo