Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Caro padre Angelo,
c’è un testo di San Paolo della lettera agli ebrei che dice: “Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all’infamia” (Eb 6,4-8).
Di quale caduta parla qui che sembra essere imperdonabile?
Grazie, padre Angelo
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. La prestigiosa Bibbia di Gerusalemme, a proposito del tuo quesito, in termini lapidari annota: “Si tratta dell’apostasia, catastrofe irreparabile, poiché per definizione l’apostata rigetta Cristo e non crede più alla potenza del suo sacrificio, unici mezzi di salvezza”.
2. Il padre Marco Sales, nel suo monumentale Commentario biblico scrive: “Di questo passo si danno due interpretazioni diverse.
Tutti i padri greci, con Sant’Ambrogio e San Tommaso ritengono che San Paolo parli qui dell’impossibilità in cui si trovano i fedeli, caduti in peccato grave (nel caso l’apostasia), di ricevere un secondo battesimo.
Quasi tutti i commentatori moderni, con San Girolamo, pensano invece che San Paolo parli dell’impossibilità morale di un vero pentimento in coloro che hanno apostatato dalla fede.
Benché questa seconda sentenza abbia validi argomenti in suo favore, tuttavia la prima, avendo per sé gli antichi Padri, ci sembra da preferirsi”.
Pertanto padre Sales non condividerebbe del tutto la nota della Bibbia di Gerusalemme.
Attenendosi al testo, dice che non si può ricevere un secondo battesimo, ma ci si può pentire, anche nel caso di apostasia.
3. Ed ecco il pensiero di San Tommaso il quale interpreta il passo come impossibilità di ricevere un nuovo battesimo per quanto grande sia il peccato compiuto.
Dice che non ci si può battezzare una seconda volta, come invece facevano i giudei del tempo, i quali si battezzavano tutte le volte che volevano.
Ecco dunque le sue parole:
“Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta:
Qui si deve osservare che non si dice semplicemente caduti (in latino lapsi), ma prolapsi, ossia interamente caduti, perché se fossero semplicemente caduti non sarebbe così difficile risorgere. Infatti nel libro dei Proverbi si legge: “Perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza” (Pr 24,16).
Se l’Apostolo dicesse che quelli che sono caduti (prolapsi) è impossibile che risorgano, allora si potrebbe dire che qui egli nota una grandissima difficoltà a rialzarsi, a causa del peccato e della superbia, come risulta evidente nei demoni.
Ma poiché dice che quelli che sono caduti una sola volta non possono rinnovarsi con la penitenza e che non c’è nessun peccato in questo mondo di cui l’uomo non possa pentirsi, allora ciò deve essere interpretato in un altro modo.
Perciò bisogna sapere che da questo passo un tale Novato, che fu un presbitero della Chiesa Romana, trasse l’occasione per errare. Infatti costui pretese che nessuno, dopo il battesimo, potesse risorgere al pentimento. Ma questa posizione è falsa, come dice Atanasio nella Lettera a Serapione, perché lo stesso Paolo accolse l’incestuoso di Corinto, come risulta da 2 Cor 2,5s, e similmente Gal 4,19, quando dice: “Figlioli miei, che io di nuovo partoriscono nel dolore”.
Si deve dunque interpretare come dice Agostino: non dice che è impossibile pentirsi, ma che è impossibile essere rinnovati una seconda volta, cioè essere battezzati mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento (Tt 3,5).
Infatti un uomo non si potrebbe mai pentire al punto da poter essere battezzato una seconda volta.
E l’Apostolo dice questo perché secondo la legge i giudei si battezzano molte volte come risulta in Mc 7,3. Perciò l’Apostolo dice questo per rimuovere questo errore”.
4. Pertanto l’apostasia è una catastrofe, ma non è irreparabile.
Tuttavia, nel caso di pentimento, non si deve ricorrere ad un nuovo Battesimo perché il Battesimo, dal momento che conferisce il carattere, è un sacramento non reiterabile.
Ti benedico e ti ricordo nella preghiera,
padre Angelo