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Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei sapere cosa intende San Paolo quando nella lettera ai Romani scrive ”Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?” (Romani 8,32).
Quali sono questi doni e come li possiamo accogliere?
Grazie. E soprattutto grazie per la sua opera di informazione.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. nel passo che hai riportato lo Spirito Santo per bocca di Paolo vuole infondere fiducia nelle tribolazioni e nelle prove della vita.
Infatti dopo aver detto: “Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31) ricorda che Dio, donandoci Gesù Cristo, ci dà tutto.
“Non ha risparmiato, ma lo ha dato per tutti noi”: sì, lo ha esposto alla passione per espiare i nostri peccati, perché “è stato consegnato per i nostri delitti” (Rm 4,25) e “il Signore pose su di lui l’iniquità di tutti noi” (Is 53,6).

2. La Bibbia di Gerusalemme commenta: “Cristo è venuto a rendere all’umanità decaduta lo splendore dell’immagine divina che il peccato aveva offuscato.
Egli lo fa imprimendogli l’immagine più bella di figlio di Dio, che ristabilisce l’uomo nuovo nella rettitudine del giudizio morale e gli restituisce il diritto alla gloria che il peccato aveva fatto perdere.
Questa gloria che Cristo possiede personalmente come immagine di Dio penetra sempre più il cristiano fino al giorno in cui lo stesso suo corpo ne sarà rivestito a immagine dell’uomo celeste”.
Ecco dunque che cos’è quel tutto quello che ci darà insieme con lui.

3. Altrove la Sacra Scrittura dice: “E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3,18) e “Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo” (2 Cor 4,6).

4. San Tommaso commenta in maniera più dettagliata l’affermazione di San Paolo.
Innanzitutto dice che “Dio padre lo consegnò alla morte, decretando che egli si incarnasse e patisse, ed ispirando nella sua volontà umana l’amore di carità per la quale subire spontaneamente la passione. Perciò in Ef 5,2 si dice che «egli stesso si è consegnato alla morte: ha consegnato a se stesso per noi». Anche Giuda e i Giudei lo consegnarono alla morte ma compiendo delle azioni dall’esterno…
Perciò consegnato per noi, tutto c’è stato dato affinché tutto si trasformi nel nostro bene”.

5. Esplicitando il bene che ci viene donato San Tommaso dice che ci vengono donate “le realtà superiori cioè le divine persone, per fruirne”.
Questo indubbiamente è il bene più grande perché porta il paradiso nel cuore dell’uomo anche nelle tribolazioni della vita presente.
Poi, aggiunge San Tommaso, ci vengono donati “gli spiriti razionali per convivere”, vale a dire la comunione dei santi, anch’essa sommamente dolce e proficua.
Avremo sempre nemici da combattere, ma la vittoria non ci può mancare perché da parte nostra abbiamo Dio che ci protegge e la comunione dei Santi che ci assiste.
Infine ci vengono donate “tutte le creature inferiori per servircene, e non solo quelle amichevoli ma anche quelle ostili”. Di esse possiamo servircene sempre per tutte le nostre necessità.

Augurandoti di poter fruire sempre di tutta questa pienezza di bene, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo