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Quesito
Carissimo Padre Bellon,
mi rivolgo a te per la tua capacità di spiegare e far capire le cose.
Mi sforzo di amare il mio prossimo, nel mio lavoro non guardo al mio profitto, ma all’interesse di chi si rivolge a me, però probabilmente io non amo il mio prossimo, ma gli voglio bene. Alcune persone non mi piacciono perché sono disoneste o egoiste o arroganti (so che non bisognerebbe giudicare) e ho difficoltà a volergli bene, anche se il mio atteggiamento lavorativo non cambia e anche in questi casi assicuro la massima disponibilità (anche se so che non mi pagheranno). Quello che mi chiedo è se è sufficiente sforzarsi di voler bene anche se in quel momento tale sentimento non è proprio sentito, come può capitare quando qualcuno si comporta un po’ "furbescamente" a danno di qualcun altro.
Un’altra domanda è: che cos’è il dogma di Fede?
E scusami, ma già che ci sono… Come ci si consacra ai cuori immacolati di Gesù e di Maria?
Ho cercato di essere il più stringato possibile per non toglierti tanto tempo e se il tutto risulta un po’ brutale, ti chiedo scusa.
Ti chiedo la cortesia di pregare per la mia famiglia e per me in modo da poter ricevere il dono dello Spirito Santo.
Ti ringrazio tantissimo fin d’ora.
Giulio
Risposta del sacerdote
Caro Giulio,
1. a tutta prima uno si potrebbe domandare che differenza ci sia tra amare una persona e volerle bene.
Ma nel prosieguo della tua email traspare bene la differenza.
Per amare tu intendi provare trasporto, affetto.
Per voler bene tu intendi trattarla bene, non facendo il proprio interesse, ma il suo.
2. In realtà per amare una persona non si richiede il trasporto, l’affetto.
Possiamo e dobbiamo amare il nostro prossimo anche se in tutto ci fosse ripugnante.
Lo amiamo e vogliamo il suo bene per amore di Dio: e cioè perché in lui vediamo Dio e perché Dio abiti in lui e lui in Dio.
3. Pertanto puoi stare tranquillo.
Per amare non si richiede il trasporto.
E il tuo voler bene è già amore, è già carità.
4. Mi chiedi poi che cosa s’intende per dogma di fede.
Per dogma di fede d’intende una verità rivelata da Dio e proposta in termini autoritativi dalla Chiesa come verità da credere, senza la cui adesione la fede non è quella cattolica.
I dogmi sono sanciti con l’autorità che Cristo ha conferito alla Chiesa e sono immutabili.
Vi può essere evoluzione solo nel senso che la verità venga ancor meglio approfondita. Ma non sono mutabili nella loro sostanza perché ciò che è stato sancito come vero, con la garanzia che viene da Cristo, rimane sempre vero.
Quod semel verum, semper verum (ciò che è vero una volta, è vero sempre).
5. La consacrazione al Cuore di Gesù o di Maria si fa recitando una formula già scritta, oppure una fatta da se stesso.
Questa consacrazione può essere fatta collettivamente all’interno di una celebrazione appositamente preparata dal parroco o da un sacerdote.
Oppure la si può fare nelle mani del proprio confessore, anche del tutto per proprio conto.
6. Ti rimando a due risposte sul significato della consacrazione al cuore di Gesù o di Maria:
“Che cosa significa concretamente consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria” | Pubblicato 26.01.2011 | visto 2967 volte | (leggi…).
“Diverse domande sulla devozione e consacrazione al Cuore di Gesù | Pubblicato 06.12.2008 | visto 2557 volte | (leggi…).
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo