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Carissimo Padre Angelo
buongiorno, pace e bene nel Signore.
Oggi le scrivo per porle un quesito che potremmo considerare filosofico: secondo lei esiste il tempo?
S. Agostino riteneva che esso fosse solo un’extensio animae, e utilizzava tale idea per affermare che non avesse senso discutere di cosa facesse Dio per tutto il tempo prima di creare visto che, prima della creazione, non esisteva il tempo.
Noi come dovremmo rapportarci a questo?
La ringrazio e le auguro buona giornata.
Con affetto
Daniele


Caro Daniele,
1. tutto dipende da come si vuole definire il tempo.
Ecco che cosa diceva Sant’Agostino: “Che cos’è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più” (Confessioni, XI, 14, 17).
Poi prosegue indicando che cosa sia: “E tuttavia io affermo tranquillamente di sapere che se nulla passasse non ci sarebbe un passato, e se nulla avvenisse non ci sarebbe un avvenire, e se nulla esistesse non ci sarebbe un presente. (…).
Quanto al presente, se fosse sempre presente e non trascorresse nel passato, non sarebbe tempo, ma eternità.
Se dunque il presente, per far parte del tempo, in tanto esiste in quanto trascorre nel passato, in che senso diciamo che esiste anch’esso?
Se appunto la sua sola ragion d’essere è che non esisterà: in fondo è vero, come noi affermiamo, che il tempo c’è solo in quanto tende a non essere” (Ib.).

2. L’antico filosofo greco Aristotele diceva che il tempo è la misura del movimento secondo un prima e un dopo.
Pertanto ciò che è esiste realmente è il movimento.
Ma la misura del movimento è nella nostra mente.
Per questo sempre Aristotele concludeva che se non vi fosse una mente che misura non vi sarebbe il tempo. In altre parole non vi sarebbe la misurazione.

3. Per questo Sant’Agostino diceva: “È in te, o anima, che io misuro il tempo” (Confessioni, XI, 27, 36).

4. Ugualmente anche per San Tommaso “il tempo è la misura di cose che hanno successione; perciò sono direttamente commisurate dal tempo quelle cose che implicano l’idea di successione, o elementi connessi con la successione: p. es., il moto, la quiete, la locuzione, e simili” (Somma teologica, I-II, 31,2 ).

5. Infine a proposito di ciò che faceva Dio prima della creazione ecco il testo di Sant’Agostino:
“Ecco come rispondo a chi domanda che cosa faceva Dio prima di fare il cielo e la terra. Non come fece quel tale che eluse con una battuta di spirito l’aggressività della domanda, rispondendo, dicono: “Preparava la Geenna per chi indaga gli abissi”. Ridere non basta per capire. No, non rispondo a questo modo: preferirei allora una risposta come “Quello che non so, non lo so”, che almeno risparmia la facile ironia per chi solleva una questione profonda e il plauso per chi dà una risposta falsa.
Invece io affermo che tu, nostro Dio, sei il creatore d’ogni cosa creata, e se per cielo e terra s’intende ogni cosa creata, oso affermare: “Prima di fare il cielo e la terra, Dio non faceva cosa alcuna”.
Perché che cosa avrebbe fatto se non una cosa creata? Magari sapessi tutte le cose che vorrei, che mi sarebbe utile sapere, così come so questa: che nessuna creatura venne fatta prima che fosse fatta una qualche creatura” (Confessioni, XI, 12,14).

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo