Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

QUINZANI, Stefana. – Nacque a Orzinuovi (Brescia) il 5 febbraio 1457 da Lorenzo e da Savia, della quale si ignora il cognome.

La famiglia, di modeste condizioni, si trasferì nel 1462 o nel 1463 a Soncino (Cremona) dove Quinzani frequentò il convento domenicano di S. Giacomo, indirizzata sin da bambina alla devozione per la passione di Cristo dal frate Matteo Carreri. Il padre, nominato in alcuni documenti come ‘frate Lorenzo’, probabilmente vestì qui l’abito di terziario domenicano.

Nel 1473 Quinzani andò a servizio come domestica a Crema, presso il medico bergamasco Giovanni Sabbadini. Intanto era entrata nel 1472 nel Terz’Ordine secolare domenicano, sospinta dalla sete di perfezione, che, ancora piccola, aveva manifestato col voto di verginità. Negli anni Novanta, poi, era nota come visionaria e profetessa a causa delle estasi sulla passione che si ripetevano il venerdì, nel corso delle quali riviveva i tormenti della croce.

Dopo un lungo soggiorno a Crema, si stabilì a Soncino (Cremona), dove fondò  e resse fino alla morte un fiorente monastero di terziarie dedite all’educazione delle giovani.

Le sue reliquie vennero riportate nel 1988 a Soncino.

La vita spirituale della Beata Stefana, da un lato esprime il compimento dell’aspirazione di ogni nobile ideale dell’Ordine, verso la contemplazione del Cristo sofferente che è al cuore del mistero cristiano, dall’altro la avvicina alle figure più controverse quali Santa Caterina e soprattutto Girolamo Savonarola, mettendo in fermento l’Ordine come dimostrano le numerose prove inquisitorie, anche all’interno dello stesso suo Ordine, cui la Beata ha dovuto sottoporsi ripetutamente nella sua vita. La sua unione al Cristo sofferente fu comunque confermata da una testimonianza di vita coerente, come dimostrano la sua amicizia verso altre anime, come lei rapite dal mistero del crocifisso, quali Sant’Angela Merici e la Beata Osanna da Mantova.

Morì a Soncino il 2 gennaio 1530.

Benedetto XIV ne confermò il culto il 14 dicembre 1740.