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Quesito
Caro Padre Angelo,
avrei bisogno di sapere (per preparami ad un campo scuola che ci sarà ad agosto) maggiori informazioni sulle 4 virtù cardinali, in particolare prudenza e giustizia, e su quali possono essere considerati i vizi contrari a queste virtù.
Spero avrà tempo di rispondermi entro la fine del mese. La ringrazio comunque per il tempo che potrà dedicarmi, e che Dio la benedica.
F.
Risposta del sacerdote
Cara F.,
1. la prudenza è la virtù che ci aiuta a discernere la verità morale sulle azioni che siamo chiamati a compiere.
Per verità morale s’intende la conformità delle azioni al volere di Dio e al bene dell’uomo. In altre parole, se siano buone o cattive.
La prudenza ha diverse virtù ausiliarie.
2. Alcune sono dette parti integrali, perché vengono esercitate ogni qual volta si esercita la virtù madre o cardinale.
Sono principalmente tre: la memoria del passato, la conoscenza del presente e la previsione del futuro.
Ma alcuni filosofi ne menzionano anche altre, come la docilità, la solerzia, la riflessione, la circospezione, la cautela o precauzione.
2. Altre sono dette parti soggettive perché riguardano i vari soggetti che sono chiamati ad esercitare la virtù madre o cardinale.
Sono: la prudenza del singolo, la prudenza familiare, la prudenza politica (che relaziona il singolo con la comunità), la prudenza governativa, propria di chi governa.
3. Altre infine sono dette parti potenziali perché, sebbene non siano riconducibili direttamente alla virtù madre o cardinale, ne hanno delle analogie: sono il buon consiglio, il buon senso e la discrezione.
4. I vizi contrari alla prudenza sono l’imprudenza e la negligenza.
5. La giustizia è la costante e permanente volontà di dare ad ognuno il suo.
Le sue parti integrali sono racchiuse in questo principio: fa il bene ed evita il male.
Le parti soggettive sono la giustizia generale o del bene comune, la giustizia distributiva, la giustizia equiparativa, la giustizia sociale.
Le parti potenziali sono la religione, la pietas, l’osservanza, la riverenza, l’obbedienza, la veracità, l’affabilità, la liberalità, l’epicheia.
I vizi contrari alla giustizia sono: l’ingiustizia (che si attua attraverso tutte le ingiurie contro i beni materiali e spirituali di una persona: omicidio, suicidio, furto, frode, clientelismo, insulto, maldicenza, mormorazione, derisione) e, nei confronti di alcune parti potenziali l’ingratitudine, l’ipocrisia, l’avarizia, la prodigalità.
6. La fortezza è la fermezza d’animo che aiuta a resistere di fronte alle difficoltà e a superarle.
Non ha parti soggettive.
Le sue parti integrali e le parti potenziali sono le medesime: la magnanimità, la magnificenza, la pazienza, la longanimità, la perseveranza e la costanza.
I vizi contrari alla fortezza sono: la viltà o paura, la temerarietà, e (verso alcune parti potenziali) la presunzione, l’ambizione, la vanagloria, la pusillanimità, l’impazienza, la mollezza, la pertinacia (testardaggine).
7. La temperanza, secondo il catechismo della Chiesa cattolica “è la virtù morale che modera l’attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati. Essa assicura il dominio della volontà sugli istinti e mantiene i desideri entro i limiti dell’onestà” (CCC 1809)
Per San Tommaso la temperanza, in senso proprio, ritrae dalle cose che attraggono l’appetito contro la ragione” (Somma teologica, II-II, 141, 2)”. Noi, oggi, diremmo che ritrae da ciò che affascina offendendo la dignità della persona.
Perciò “la temperanza, che implica un certo intervento della ragione, consiste principalmente nel regolare le passioni che tendono ai beni sensibili, e cioè le concupiscenze e i piaceri; e indirettamente a regolare le tristezze o dolori che derivano dall’assenza di questi piaceri” (Ib., II-II, 141, 3).
8. Le sue parti integrali sono il pudore e la honestas (bellezza spirituale o morale).
Le parti soggettive sono l’astinenza, la sobrietà, la castità e la pudicizia.
Le parti potenziali sono la continenza, la mansuetudine, la clemenza, l’umiltà, la studiosità, la modestia corporale, l’eutrapelia, la modestia nell’ornamento.
I vizi contrari alla temperanza sono: l’intemperanza, l’ubriachezza, la golosità, la lussuria. Quelli verso alcune parti potenziali della temperanza sono: l’incontinenza, l’iracondia, la crudeltà, la superbia, la curiosità, l’immodestia.
9. Quanto ti ho esposto è uno schema.
Vi sarebbero da fare integrazioni e sottolineature particolari.
Ti auguro un buon lavoro, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo