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Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei avere alcune delucidazioni sul Papa attuale (e sulle sue parole) ed sul Papa in generale, grazie per la disponibilità che ci date. Prima di tutto vorrei allegarvi un articolo sulle parole di Papa Francesco sulla questione di Maria Corredentrice, ecco il link (…).
Volevo sapere il perché di queste parole su Maria, non è forse Corredentrice? 
Un’altra domanda che le vorrei porre è il perché dell’aver cambiato alcune parole del Padre Nostro, quando queste parole sono state usate da molto tempo e pronunciate da Nostro Signore Gesù Cristo stesso.
Un’ultima domanda che le vorrei porre è se il Papa, quando non suscita l’Infallibilità Papale, può commettere errori, o anche addirittura peccati. Nel caso li commettesse, a chi li deve confessare? Faccio questa domanda perché mi sembra che ci siano stati Papi non tanto, diciamo, Santi (per fare un esempio Papa Giovanni XII). Non vorrei mettere in dubbio la figura del Papa, ma vorrei avere dei chiarimenti. Ancora grazie per la vostra disponibilità.
Spero di non essere stato contro il Buon Dio per le mie parole e di non aver commesso eresia, non mi piacerebbe affatto essere scomunicato né tanto meno aver offeso sempre il Buon Dio.
Grazie ancora per la vostra disponibilità.
Alessandro


Risposta del sacerdote

Caro Alessandro,
1. molto probabilmente Papa Francesco vuole evitare che si parli di Maria come Corredentrice perché teme che Gesù Cristo sia definito Corredentore.
Cristo infatti è l’unico Redentore.
Ciò non toglie che Gesù abbia voluto Maria come particolare compagna nell’opera della redenzione. Questo lo insegna anche il Papa, il quale non ha mai rinnegato l’insegnamento della Chiesa in materia
Si tratta pertanto della convenienza del titolo, soprattutto in riferimento al dialogo con i protestanti.

2. Non sono state cambiate le parole del Padre nostro ma alcune parole della traduzione italiana.
Gesù ha recitato il Padre nostro in aramaico, la lingua parlata dal popolo ai suoi tempi.
Nei Vangeli il Padre nostro è stato scritto in greco. Successivamente è stato tradotto in latino e di qui in tutte le altre lingue.
Ora è inevitabile che nella traduzione le parole assumono sfumature diverse.
Secondo l’autorità ecclesiastica italiana quelle parole potevano essere tradotte in maniera diversa. E così ha fatto.
Sull’opportunità del cambiamento ognuno è libero di pensare come vuole. Tanto che nulla vieta che un giorno si possa tornare alla traduzione precedente.

3. La Chiesa insegna che Gesù ha garantito l’infallibilità al Papa quando parla ex cathedra in materia di fede e di morale.
Sono molto rari i casi in cui il Papa si esprime ex cathedra.
Gli ultimi due sono avvenuti il 1 novembre 1950 e l’8 dicembre 1854 quando Pio XII e Pio IX hanno proclamato rispettivamente il dogma dell’assunzione e dogma dell’Immacolata.

4. Di fatto poi l’infallibilità si estende anche a tutti i pronunciamenti di una certa importanza che il Papa fa in comunione con i vescovi sebbene non siano radunati in concilio.
Il Concilio Vaticano II ricorda infatti che: “Quantunque i singoli vescovi non godano della prerogativa dell’infallibilità, quanto tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservanti il vincolo della comunione tra loro e con il Successore di Pietro, nel loro insegnamento autentico circa materie di fede e di morale convengono su una sentenza da ritenersi come definitiva enunciano infallibilmente la dottrina di Cristo” (Lumen Gentium, 25).

5. Ulteriormente il Papa si esprime in maniera infallibile quando evoca l’autorità che Cristo ha affidato a Pietro e ai suoi successori e ribadisce in maniera costante l’insegnamento della Chiesa su un determinato argomento di fede o di morale. Di fatto tale insegnamento diventa irreformabile.
In diverse occasioni sia Paolo VI sia Giovanni Paolo II hanno fatto appello a questa autorità. E con questo
Con tale appello ricordavano l’obbedienza che i fedeli debbono al Magistero.

6. L’infallibilità pertanto riguarda solo l’insegnamento, non la vita privata del Papa oppure il governo della Chiesa.
Anche il Papa pertanto si confessa come tutti i buoni cristiani.
Si confessa da un sacerdote qualsiasi cui egli fa riferimento.
Giova ricordare che il sacerdote in confessione agisce in persona Christi, e cioè identificandosi con Cristo.
In quel momento il Papa, come uomo, gli è inferiore.

Ti benedico, ti ricordo al Signore e ti auguro ogni bene. 
Padre Angelo