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Quesito

Caro Padre Angelo,
Ad un funerale un mio amico non battezzato ha preso la comunione per un caso fortuito perché il sacerdote non lo conosceva. Egli non è credente ma questa può di fatto considerarsi sacramento di prima comunione anche se manca il battesimo? In che posizione è ora?


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. La prima condizione per poter ricevere l’Eucaristia è il Battesimo.
L’effetto del Battesimo è quello di incorporare a Cristo e alla Chiesa.
Questa incorporazione avviene mediante l’infusione del carattere, che è un sigillo spirituale impresso nella nostra anima, per il quale diventiamo proprietà di Cristo.
 Quest’incorporazione avviene anche mediante l’infusione della Grazia santificante che rende partecipi della vita stessa di Dio.
In tal modo i battezzati costituiscono in Cristo un solo corpo.

2. L’Eucaristia è ordinata ad alimentare questa incorporazione.
Anzi, la vuole  perfezionare sempre più con l’obiettivo di trasformare i battezzati in Cristo, così che possano dire come san Paolo: “non solo più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Gal 2,20).
Ma come si può essere alimentati e perfezionati nell’incorporazione a Cristo e alla Chiesa se l’incorporazione non è ancora avvenuta e non è neanche iniziata?

3. Per questo il Battesimo “è l’inizio della vita spirituale e "la porta dei sacramenti".
L’Eucaristia invece è quasi "il coronamento" della vita spirituale e "il fine di tutti i sacramenti": infatti le grazie di tutti i sacramenti preparano o a ricevere o a consacrare l’Eucaristia.
Perciò mentre ricevere il battesimo è necessario per iniziare la vita soprannaturale, ricevere l’Eucaristia è necessario per portarla a compimento” (San Tommaso, Somma Teologica, III,73,3).

4. Inoltre va ricordato che l’Eucaristia va ricevuta in stato di grazia per mezzo della quale l’anima è purificata dal peccato originale e dai peccati attuali.
Ma questi peccati vengono eliminati in via ordinaria attraverso il Battesimo e il sacramento della Confessione che è come un secondo Battesimo.
Ora il perfezionamento dell’unione a Cristo presuppone lo stato di grazia, detto anche di “fede formata”, “che nessuno ha quando è in peccato mortale.
È chiaro dunque che chi riceve l’Eucaristia con il peccato mortale commette una falsità nei riguardi di questo sacramento per cui si macchia di sacrilegio come profanatore del sacramento. E quindi pecca mortalmente” (Ib.).

5. Con queste premesse si capisce bene che il tuo amico ha preso l’Eucaristia solo in senso materiale, forse senza sapere che cosa faceva. Magari pensava che fosse semplicemente un gesto di comunione con le persone in lutto e col morto.
Ma da non credente non ha minimamente pensato di unirsi a Cristo e che l’effetto proprio dell’Eucaristia è la nostra trasfigurazione in Cristo.
Pertanto non ha fatto la prima Comunione con Cristo e con la Chiesa, perché ne mancavano le premesse.

6. Ha compiuto il gesto materiale della Comunione, che però è servito per macchiare ulteriormente la sua anima compiendo un sacrilegio.
Dal momento che non è credente e non sapeva e non pensava chi andava a ricevere in conclusione si deve dire che non ha fatto la prima Comunione, ma ha compiuto la profanazione della prima Comunione.

7. Proprio perché non ci crede e tuttavia ha voluto accostarsi alla Sacra Mensa valgono anche per lui le parole severe della Scrittura: “Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti” (1 Cor 11,27-30).

8. Per questo tuo amico è necessario pregare perché il Signore gli tocchi il cuore in maniera così forte da aprirlo alla fede e gli dia la grazia di alimentarsi di Cristo in modo da poter possedere quella vita eterna di cui parla San Giovanni e che consiste nel possedere Dio già fin d’ora.
E lo possa possedere in modo da poterne “usare e godere come vuole”, come insegna san Tommaso quando dice: “Noi diciamo di avere o possedere solo quelle cose di cui possiamo usare e godere a nostro piacimento. E in questo modo una Persona divina non può essere posseduta che da una creatura ragionevole unita a Dio” (Somma teologica,I,38,1).

Anche a te auguro tutto questo, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo