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Quesito

Padre buonasera.
Desideravo chiederle come poter tradurre a livello pratico, con quali gesti e atteggiamenti le seguenti parole di Papa Francesco: “Dio ci sorprende sempre, rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti, e ci dice: fidati di me, non avere paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi!”.
Cosa si deve fare in concreto?
Sto attraversando un momento un po’ critico di appiattimento, stanchezza, aridità, scarsa crescita e fatico abbastanza a capirlo.
Grazie ad un caro saluto.
Stefano


Risposta del sacerdote

Caro Stefano,
1. penso che Papa Francesco abbia dato la risposta esatta alla tua situazione. Puoi avere molti progetti, puoi aver fatto le tue programmazioni, ma ci sono situazioni soggettive fisiche, forse, e psicologiche che ti impediscono di attuarli.
Che fare in tale situazione? Disperarsi? Sarebbe stoltezza.

2. È necessario fare quello che Gesù Cristo ha predetto a San Pietro: “In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi»” (Gv 21,18-19).

3. La cosa essenziale fra i tanti progetti che mutano è racchiusa nell’ultima parola di Gesù: “Seguimi”.
Cosa significa seguirlo?
Papa Francesco lo traduce con una parola: Fìdati.
Quando i disegni del Signore sono incomprensibili, l’unica cosa da fare è proprio questa: fidarsi del Signore, perché i suoi progetti sono tutti i progetti d’amore.

4. Come vedi, la fede consiste certamente nel fidarsi di Dio e nell’obbedirgli.
Queste sono le prime due indispensabili condizioni. Ma ce n’è una terza altrettanto indispensabile che consiste nell’abbandonarsi nelle mani del Signore.

5. Nel tuo caso, come tu stesso scrivi, c’è una situazione soggettiva di crisi, di appiattimento, di stanchezza, di eredità e di scarsa crescita.
Tutto questo può dipendere da vari fattori. Vi può essere innanzitutto una certa stanchezza fisica e psicologica, accompagnata da tiepidezza nella vita spirituale.
Che fare allora? Come chi è fisicamente debole deve prendere dei ricostituenti così anche noi dobbiamo fare la stessa cosa nella vita spirituale.

6. Se la tua situazione dipende da stanchezza, la prima cosa da fare consiste nel ricorrere ad alcuni rimedi naturali, come il riposo, il cambiare ambiente (se si può!) e a tutto ciò che può favorire il nostro ricupero fisico e psicologico.

7. Se invece dipende da tiepidezza spirituale il primo ricostituente è la Parola del Signore.
Dice la Sacra Scrittura: Ignitum eloquium tuum vehementer (la tua parola è infuocata con un fuoco veemente, Sal 119,140).
Come chi ha freddo, se vuole riscaldarsi, deve avvicinarsi ad una sorgente calorifera, così analogamente bisogna fare per la vita spirituale.
La sorgente del nostro fervore è Gesù Cristo
Una sola parola del Signore può far divampare un fuoco ardentissimo.
Questa parola non lasciarla sfuggire, permetti che divampi. Lo farai nel silenzio, nel raccoglimento nella meditazione. Sperimenterai anche tu quello che dice la Scrittura: “e nella mia meditazione è divampato il fuoco” (Sal 38,4: Et in meditatione mea exardescit ignis).

8. Nel commento alla lettera gli Efesini San Tommaso scrive: “Così il primo effetto dello Spirito Santo è la sacra meditazione, mentre il secondo è l’esultanza spirituale, poiché dalla meditazione frequente si accende nel cuore il fuoco della carità” (Commento a Ef 5,19).
Del resto non aveva detto il Signore attraverso il profeta Osea: “Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 2,16).
Fai anche tu così. Non c’è altra strada perché il fuoco divampi di nuovo.
È nel silenzio, nel raccoglimento, nella solitudine, nell’unione con il Signore che si riaccende quel fuoco che illumina e mette fervore nella nostra vita,

Con l’augurio di una forte ripresa nella tua vita sotto il profilo psicologico, morale e spirituale ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo