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La storia

«Che cosa sono queste novità?»: questo fu il commento di un contemporaneo, quando nei primi decenni del XIII secolo apparvero quelli che venivano indicati come i «frati», quelli che noi chiamiamo oggi Domenicani e Francescani.
In realtà, l’indicazione più propria è quella originaria: coloro che seguivano Francesco erano chiamati l’Ordine dei frati Minori, e insistevano sulla minorità, sulla povertà, sul divenire gli ultimi. Domenico diede invece vita all’Ordine dei Predicatori – coloro che si assumevano l’«ufficio del Verbo».
L’ufficio del Verbo, e cioè innanzitutto portare a tutti il vangelo di Cristo, Verbo di Dio fatto carne, Alfa e Omega, principio e fine dei tempi, senso e significato di tutto il cosmo, nel suo Mistero di morte e risurrezione. Ma questo, tutto questo, attraverso l’ufficio del verbo, ossia attraverso la parola – la predicazione. Il nostro carisma è la parola: crediamo che le parole possano cambiare la vita, in forza delle vite che vivono la Parola, in forza della Parola di vita.
I frati Predicatori, per secoli, hanno predicato, hanno insegnato: dal pulpito, dalla cattedra, dai libri che scrivevano e che producevano.
Oggi continuiamo a farlo, nell’età segnata più che mai dalla comunicazione – pensiamo solo alla quantità di sms e messaggi e-mail che ci scambiamo. C´è ancora posto per i Predicatori, in mezzo a tante parole?
Sì è vero, sono proprio tante. Ma non è vero che non abbiamo più bisogno di parole: tutti le cerchiamo, ne cerchiamo continuamente. Tutti cerchiamo una parola di verità, che ci faccia capire quello che proviamo, quello di cui abbiamo bisogno e che non riusciamo a trovare mai. Quando sentiamo qualche parola che somigli alla parola che cerchiamo – magari in un canzone, magari in un libro – non vediamo l’ora di dirla a nostra volta, di scriverla, dove capita. Qualcuno le scrive sui muri della pensilina, qualcuno sul diario. Dove trovare la parola, la parola di cui abbiamo bisogno?
Un antico adagio del nostro Ordine dice che «il silenzio è il padre dei Predicatori». Il silenzio: anche questa è oggi una novitas – una novità, o meglio, una stranezza, come i medievali intendevano il termine… L’Ordine dei Predicatori assume la tecnologia – l’ha sempre fatto, dalle origini –. Ma sa anche che le sue parole possono trarre forza, più che dai mezzi, dal Verbo che parla nel silenzio.
Questo fanno le nostre edizioni. Scrivono con il computer le parole che si sentono nel silenzio. Con una veste grafica elegante, per quanto possibile.

Gli obiettivi

I nostri obiettivi editoriali trovano la loro migliore espressione nelle collane, a cui rinviamo. E possiamo sinteticamente riassumerli così:

  • completare la traduzione delle opere di Tommaso d’Aquino;
  • proporre testi classici dell’umanesimo presenti nelle culture antiche, occidentali e orientali, cristiane e non cristiane;
  • presentare il contenuto della fede cristiana, sia mediante saggi di approfondimento, sia attraverso testi divulgativi e illustrati, curando la fedeltà alla rivelazione storico-biblica e al corretto uso della ragione umana;
  • affrontare culturalmente alcune sfide che la nostra società sta vivendo: innanzitutto la sfida antropologica e etica.

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La nostra collaborazione con l’ESD

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