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Quesito

Caro Padre,
come le ho detto, sono giorni di apprensione per la mia famiglia… Ho iniziato a dire le litanie dell’ordine tutte le sere, specialmente nei momenti in cui l’angoscia mi prende di più: sapesse quale consolazione, quale speranza sento ogni volta! La sensazione è così piacevole che, se prima le dicevo per ottenere la grazia di preservare la mia famiglia dal contagio, ora le dico anche per provare di nuovo questa consolazione.
A presto,
Matteo


Risposta del sacerdote

Caro Matteo,

1. colgo l’occasione per ricordare come mai quando si recita il Santo Rosario oppure l’Officium parvum B. V. Mariae o anche quando si recitano le litanie dell’ordine domenicano si avverte un senso di benessere e di pace.

2. Bisogna ricordare che la Madonna nella sua vita terrena ha ricevuto una duplice abbondantissima effusione di grazia.
La prima l’ha ricevuta nel primo istante della sua esistenza e in maniera così grande che di più non si poteva.
San Tommaso dice che Dio poteva creare un mondo più perfetto di quello che ha creato perché dire diversamente significherebbe derogare dalla onnipotenza divina.
Ma non poteva dare a Maria una dignità più grande perché le diede una dignità quasi infinita.
Questa pienezza di grazia gliela diede perché doveva diventare Madre di Dio.

3. Ma quando iniziò a diventare Madre, e cioè nel momento dell’incarnazione del Verbo nel suo grembo purissimo, ricevette una nuova straordinaria effusione di grazia.
Questa volta non la ricevette per se stessa, ma perché tutti quelli che l’avessero incontrata rimanessero contagiati dalla sua santità e dalla sua grazia.
Il Vangelo conferma quest’intuizione di San Tommaso perché Elisabetta appena udì la voce di Maria fu subito colmata di Spirito Santo e il bambino che portava nel grembo cominciò a sussultare di gioia, venendo nello stesso tempo purificato e santificato.

4. Ogni volta che ci si incontra con Maria avviene qualche cosa del genere.
La santità di Maria è una santità trasfusiva.
È una santità che si comunica da se stessa, che si irradia.
Sicché non c’è da meravigliarsi che tutti coloro che fanno entrare la Madonna nella loro vita anche attraverso la recita delle Litanie domenicane – che sono molto più lunghe delle tradizionali Litanie lauretane – ne sentano la presenza.
E la sentano come una presenza purificante e santificante, in qualche modo come Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta.

5. Quest’intuizione di San Tommaso è stata ripresa dal beato Jacopo da Voragine (Giacomo da Varazze, domenicano della fine del XIII secolo e arcivescovo di Genova),
Nel suo celebre Mariale scrive: “Maria ebbe una verginità trasfusiva: perché veniva trasfusa negli altri.
Infatti per quanto fosse bellissima, tuttavia mai da nessuno fu desiderata con concupiscenza: il motivo è che la sua purezza penetrava il cuore di tutti ed estingueva in essi ogni moto impuro” (Mariale, V, 9).
E che “il profumo della sua santità penetrava nei cuori ed estingueva i moti impuri (Ib., B-I).

6. Ecco perché tu scrivi: “Sapesse quale consolazione, quale speranza sento ogni volta! La sensazione è così piacevole che, se prima le dicevo per ottenere la grazia di preservare la mia famiglia dal contagio, ora le dico anche per provare di nuovo questa consolazione”.
Quando reciti le Litanie domenicane la purezza di Maria penetra il tuo cuore.
Ed è per questo che ti senti meglio, purificato, santificato e consolato.

7. Il Beato Jacopo dice che questa purezza trasfusiva era propria anche del nostro Santo Padre Domenico il quale dando da baciare la sua mano ad un giovane lussurioso ne calmò i sensi ribelli (cfr. Sermone IV su San Domenico).
Il Padre V. Bernadot dice che questa purezza trasfusiva sarebbe una caratteristica dei domenicani e che secondo alcuni pii autori il Santo Padre Domenico ottenne dalla Madonna per il suo Ordine la grazia di manifestare specialmente la virtù angelica della purezza, come altri Ordini hanno la grazia di manifestare particolarmente la povertà e l’ubbidienza.

Ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di scrivere queste cose.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo