Questo articolo è disponibile anche in:
Italiano
Inglese
Spagnolo
Portoghese
Quesito
Buongiorno caro Padre Angelo
Le esprimo la mia preoccupazione in campo dottrinale relativamente al demonio, sperando in una sua chiarificazione.
Non capisco davvero perché nella Chiesa così tante persone, ma soprattutto così tanti presbiteri (e forse anche qualche vescovo) sono convinti che il demonio non esista e che sia un simbolo per indicare il male, o che esista ma sia una figura non personale, senza volontà.
Perché, caro don Angelo, la Chiesa rimane indifferente a questa “eresia”.
Certo non è possibile parlare di eresia in senso proprio, dato che si fa finta di non vedere le varie dichiarazioni dogmatiche in merito, sebbene, come afferma il suo confratello Francois Dermine, il demonio sia una verità di fede.
Davvero non capisco queste persone: non sono evidenti gli accenni del demonio nella Bibbia? Non sono evidenti le esperienze dei Padri e i loro scritti? Non sono evidenti la Tradizione, il Magistero e le esperienze dei santi?
È tollerabile un inganno così diffuso nella Chiesa, anche fra chi insegna?!
Perfino il Nuovo Testamento riporta i nomi demonio e Satana con un articolo greco maschile, e non neutro come il greco consentirebbe!
Anche il teologo … è totalmente fuorviato, e non solo su questo tema…
Ma la vera domanda è questa: perché il Dicastero per la fede si preoccupa di sospendere un don … e non fa nulla nei confronti di …. o di altri preti che alla Pontificia Università … insegnano che il demonio non esiste?
Non sono certo per la vedetta né per la mormorazione, ma solo per la correzione e per la salvezza delle anime…
La ringrazio
Prego per voi e per lei
Paolo
Risposta del sacerdote
Caro Paolo,
1. Il nostro punto di riferimento è il Catechismo della Chiesa Cattolica il quale intende il diavolo come un essere personale e non semplicemente come la rappresentazione del male.
2. A proposito del diavolo ecco che cosa si legge: “La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo.
La Chiesa insegna che all’inizio era un angelo buono, creato da Dio. “Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi” (Concilio Lateranense IV (1215): DS 800)” (CCC 391).
3. Dice poi che “la Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama “omicida fin dal principio” ( Gv 8,44 ), e che ha perfino tentato di distogliere Gesù dalla missione affidatagli dal Padre (cfr. Mt 4,1-11).
“Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1 Gv 3,8 ).
Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio” (CCC 394).
4. Commentando il Padre nostro il medesimo Catechismo a proposito della petizione “ma libera ci dal male” scrive: “In questa richiesta, il Male non è un’astrazione; indica invece una persona: Satana, il Maligno, l’angelo che si oppone a Dio. Il “diavolo” (dia-bolos, colui che “si getta di traverso”) è colui che “vuole ostacolare” il Disegno di Dio e la sua “opera di salvezza” compiuta in Cristo” (CCC 2851).
5. Tu ti domandi come mai la Congregazione per la dottrina della fede non intervenga.
A dire il vero prima della Congregazione per la dottrina della fede dovrebbero intervenire i vescovi. Il loro compito è quello di vigilare perché i fedeli loro affidati non vengano danneggiati.
Lo ricorda la Sacra Scrittura: “Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero” (1 Tm 4,5).
Questo motivo diventa più urgente perché “verrà giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole” (1 Tm 4,3-4).
6. Purtroppo è innegabile che nell’insegnamento delle verità di fede e di morale vi sia oggi molta confusione.
Non si tratta di questioni puramente accademiche, ma di verità salvifiche per le quali si può perdere la vita eterna.
7. Ti rispondo in una giornata nella quale abbiamo sentito le seguenti parole del Vangelo: “Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»” (Lc 19,41-44).
Quel pianto di Gesù non era solo per Gerusalemme che di lì a qualche decennio sarebbe stata distrutta, ma anche per tutte le persone rappresentate da Gerusalemme. Vivono nel rischio di fare la medesima fine per l’eternità.
8. C’è da fare quello che ha fatto a San Domenico, il quale non ha aspettato di essere mandato a combattere l’eresia, ma si è fatto avanti e ha chiesto al Papa l’autorizzazione di predicare in un momento in cui i vescovi che dovevano parlare, erano “cani muti” secondo il linguaggio stesso del Papa.
Sono certo che hai colto al volo il messaggio, perché da tempo il Signore ti sta chiamando.
Per questo volentieri ti accompagno con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo