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Quesito
Gentile Padre Angelo,
La disturbo nuovamente perché vorrei conoscere il Suo pensiero al riguardo del passo della Scrittura in cui si legge che Dio per sei giorni ha lavorato all’opera della creazione e il settimo giorno si è riposato.
Non riesco a capire il motivo del riposo.
Non credo che Dio si sia “riposato” per stanchezza, quindi il significato del riposo deve essere legato a un motivo che purtroppo mi sfugge.
La ringrazio anticipatamente.
Gianni
Risposta del sacerdote
Caro Gianni,
1. evidentemente si tratta di linguaggio metaforico.
Dio non fatica in nessun modo creando il cielo e la terra.
2. Secondo il linguaggio biblico, anche nel settimo giorno, a ben vedere Dio continua a operare perché benedice.
Ecco che cosa dice il testo sacro: “Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando” (Gn 2,1-3).
3. Non solo per questo il linguaggio è metaforico, ma anche perché Dio continua ad operare anche nel settimo giorno, perché anche in tale giorno conserva l’opera della creazione, manda la pioggia, fa maturare i frutti della terra….
A Gesù, che compiva miracoli anche di sabato, gli ebrei si opposero dicendo che nel giorno di sabato bisogna osservare un riposo assoluto.
Ma Gesù chiude loro la bocca ricordando quello che tutti sapevano, cioè che Dio opera anche di sabato.
Il sabato Dio ha cessato l’opera della creazione, ma non quella di muovere, di conservare e di governare.
Gesù dice infatti: “Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco” (Gv 5,17).
Come a dire: io non faccio se non ciò che Dio stesso fa. Se Dio nel settimo giorno agisce per conservare la vita dell’umanità, anch’io faccio la stessa cosa donando la salute ai malati.
4. Tornando alla benedizione del sabato, come osserva la Bibbia di Gerusalemme, la benedizione di Dio è sempre efficace. Ciò significa che la benedizione produce sempre qualcosa.
San Tommaso dice che la benedizione di Dio consiste in una “effusione di doni, nella loro conservazione e nella loro moltiplicazione”.
5. Ecco allora il bel commento di Sant’Ambrogio sul riposo di Dio: “Grazie dunque al Signore Dio nostro che fece un’opera ove egli potesse trovare riposo.
Fece il cielo, ma non leggo che ivi abbia riposato; fece le stelle, la luna, il sole, e neppure qui leggo che abbia in essi riposato.
Leggo invece che fece l’uomo e che allora si riposò, avendo in lui uno al quale poteva perdonare i peccati” (Exam., 6,10).
6. Quando l’uomo si riposa nel settimo giorno, permette a Dio di benedirlo, di effondere su di lui i suoi doni, di conservarli e di moltiplicarli.
Pertanto, usando il linguaggio di Sant’Ambrogio, non soltanto perdona i peccati, ma concede molte grazie.
7. Prolungando l’espressione di Sant’Ambrogio si può dire che in questo giorno Dio voglia riposare nel cuore dell’uomo affinché l’uomo possa riposare nel cuore di Dio.
Davide, infatti, dice: “Solo in Dio riposa l’anima mia” (Sal 62,2).
Per questo il precetto domenicale, lungi dall’essere un’arbitraria imposizione, è invece un aiuto che permette di accogliere in maniera più intensa la linfa vivificante di Cristo nella nostra vita. Gesù ha detto: “Io sono la vite voi tralci” (Gv 15,5).
8. È tutto nell’interesse dell’uomo comportarsi secondo la volontà di Dio santificando i giorni di festa.
A questo proposito Giovanni Paolo II disse: “Non abbiate paura di dare il vostro tempo a Dio perché lo restituisce sempre e carico di benedizioni”.
Con l’augurio che tu possa permettere sempre a Dio di riposarsi nel tuo cuore perché lo possa colmare di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo