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Quesito

Caro Padre Angelo,
mi son sempre chiesto questo, che risulta tabù, di cui nessuno parla, soprattutto nella Chiesa: Ma il vizio del fumo come è considerato nella Chiesa Cattolica, nella morale? Peccato veniale o mortale?
Premetto che non sono un fumatore…ma mi sono sentito dire spesso “dipende da quanto se ne fa uso” però è una risposta che non mi basta e non mi convince, perché anche solo una sigaretta (o altro) ti fa male.
Non mi è mai stato argomentato e si trova pochissimo in rete.
Sinceramente non mi pare un atteggiamento cristiano o un bell’esempio un sacerdote che “tra una messa e l’altra” fuma e arriva in Chiesa che sembra essere stato in un circolone (una specie di digiuno eucaristico dal fumo, no?)…o anche quando vai confessarti  e puzza tremendamente di nicotina (questo succede anche col sudore ma in quel caso è altro da considerare…)…boh sono confuso.
Leggevo qualche anno fa che dal 01/01/2018 Papa Francesco ha imposto il divieto di fumo a dipendenti, religiosi e diplomatici:
Cosa è possibile dire in merito.
Grazie mille in anticipo.
Francesco


Risposta del sacerdote

Caro Francesco,
1. la Chiesa nel suo insegnamento non si è mai espressa sul tabacco. Dal momento che l’uso del tabacco può avere anche degli effetti immediati benefici, pur tenendo presente che è sempre tossico, viene valutato alla luce delle azioni a duplice effetto di cui uno è buono e l’altro cattivo.
L’effetto tossico viene tollerato, come un volontario indiretto.

2. Indubbiamente l’uso del tabacco ha effetti stimolanti e calmanti.
In alcuni stimola i processi del pensiero ed è di tonico dell’organismo. In passato molte persone proprio per questo usavano il tabacco da naso. Molti ecclesiastici ne facevano uso.
Anche a San Pio X, quand’era patriarca di Venezia, lo passava al giovane Perosi, che era maestro di cappella della basilica di San Marco.

3. Per altri l’uso del tabacco ha una funzione di calmante, perché distrae il soggetto.
Indubbiamente c’è anche questo benefico. Lo si nota soprattutto in persone particolarmente ansiose.
Ma non va dimenticato che quando fu introdotto in Europa circa 500 anni fa se ne faceva uso come antidolorifico e come farmaco efficace contro vari malanni, a cominciare dal mal di denti.

4. Soprattutto nel XX secolo si è diffuso attraverso la sigaretta.
Certo, come si è rilevato, l’elemento tossico c’è. Ma viene tenuto nella medesima considerazione degli effetti indesiderati di qualsiasi farmaco.
Per questo la Chiesa nel suo insegnamento non si è mai pronunciata.

5. Il rischio che in alcune persone causi dipendenza e sia causa di gravi danni per il proprio organismo c’è.
E di fatto giustamente i ministeri della sanità mettono in guardia dai rischi che si corrono.
Secondo i dati offerti dall’ordine mondiale della sanità ogni anno 1 milione di persone morirebbero per malattie causate dal fumo.
Se si tiene presente che ogni anno muoiono 40-50 milioni di persone, il tasso di mortalità e malattie e di mortalità legati al fumo è davvero alto.

6. Ragion per cui sono doverose le campagne antifumo, sebbene i risultati siano per ora molto scarsi.
Papa Francesco non ha proibito il fumo in sé e per sé, ma ha proibito che in Vaticano si fumi, come del resto in molti luoghi pubblici.
Non si possono far pagare agli altri gli effetti del fumo cosiddetto passivo.

7. Rimane comunque che non è facile quantificare il peccato neanche per chi fa eccessivo uso del fumo: talvolta vi sono evidenti disturbi nella personalità.
Meriterebbe invece un discorso a parte lo spreco di denaro da parte di non poche persone che invece, cessando di fumare, potrebbero farsi dei meriti per la vita eterna dando in elemosina ciò che vanamente consumano nel fumo.
Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo