Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Gentile padre Angelo,
Le volevo chiedere in quali casi si commette eresia e se dicendo che la vendetta sia sbagliata anche non per un cristiano si commetta eresia.
La ringrazio per il suo tempo
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. si commette un’eresia quando un cristiano volontariamente e pertinacemente nega una verità sancita dalla Chiesa come dogma di fede.
2. Ciò significa che soltanto il cristiano è soggetto di eresia ed è passibile delle pene che vi sono connesse.
Inoltre, è eretico solo chi incorre in un errore volontario e pertinace, chi rimane ostinato nel suo errore nonostante si cerchi di correggerlo e gli dica che si tratta di verità di fede e non di un’opinione qualunque.
3. Le verità di fede sono quelle che sono state sancite dalla Chiesa come dogmi, e cioè come proposizioni irreformabili.
In genere queste verità di fede sono racchiuse in alcuni canoni che generalmente si esprimono così: “se qualcuno dice che ecc… ecc… sia considerato anatema”, vale a dire scomunicato.
4. Va aggiunto anche che non tutte le verità di fede sono esposte in termini dogmatici.
In genere lo sono solo quelle che sono state sottoposte a contenzioso.
Ciò significa che altre verità ancor più importanti, come ad esempio l’esistenza di Dio o di Gesù Cristo, non sono state sancite come dogmi di fede.
Con questo però non si può concludere che possano essere considerate opinabili. Costituiscono infatti la premessa stessa della nostra fede.
5. Venendo al quesito specifico che mi hai esposto, posso dire che la vendetta è soluzione sbagliata anche per chi non è cristiano. Genera infatti sempre desiderio di altre vendette dando inizio a una catena di male che talvolta si conclude con l’annientamento vicendevole.
6. Tuttavia sebbene la vendetta sia contraria all’insegnamento evangelico e sia sempre la soluzione sbagliata come rimedio ai mali, tuttavia mi pare esagerato dire che è eretico il cristiano che la considera lecita per un non battezzato.
Infatti una certa forma di vendetta era contemplata nella cosiddetta legge del taglione, che era considerata lecita nell’Antico Testamento e nelle società primitive nelle quali era ancora del tutto inimmaginabile il cosiddetto stato di diritto.
Mentre ti assicuro la mia preghiera, ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo