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Quesito

Salve Padre, le scrivo per porle un quesito: la comunione spirituale, ha la stessa validità della comunione ufficiale fatta in chiesa? visto l’emergenza che stiamo affrontando in Italia con il coronavirus?
Grazie.

 


 

Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. in teoria la Comunione spirituale non ha il medesimo valore perché nella Comunione sacramentale viene comunicata anche la grazia sacramentale.
Tant’è che la Chiesa dispone che i cristiani facciano la Santa Comunione almeno una volta all’anno, nel periodo pasquale.
Se la Comunione spirituale avesse il medesimo valore la Chiesa non avrebbe emesso tale precetto.
Non si deve dimenticare infatti che il Signore ha detto: “In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (Gv 6,53).

2. Ma vediamo che cosa dice San Tommaso.
Innanzitutto egli riporta la sentenza della Glossa (che era la sentenza comune) la quale afferma: "Precisiamo che ci sono due modi di mangiare: uno sacramentale e l’altro spirituale" (Somma teologica, III, 80, 1, sed contra).

3. Poi scrive: “Nel cibarsi di questo sacramento si devono considerare due cose: il sacramento stesso e il suo effetto” (Somma teologica, III, 80, 1).
Ora si comprende bene che il puro ricevere il sacramento ma senza conseguire l’effetto, che è l’unirsi al Signore con la fede e la carità, conta niente  rispetto al ricevere il Signore con il solo desiderio, ma con fede ardente.

4. Pertanto nella valutazione dei due modi di ricevere la Santa Comunione  si deve tenere presente soprattutto l’effetto.
Dice ancora San Tommaso: “L’effetto di un sacramento può essere ottenuto da uno che riceve il sacramento col desiderio, senza riceverlo di fatto.
Perciò come alcuni ricevono il battesimo di desiderio, per la brama del battesimo prima di essere battezzati con l’acqua, così alcuni si cibano spiritualmente dell’Eucaristia prima di riceverla sacramentalmente” (Ib., ad 2).

5. Tuttavia quando la Comunione è fatta come si deve è necessario dire che “la comunione sacramentale produce l’effetto del sacramento più perfettamente del solo desiderio” (Ib., ad 2).

6. In riferimento alle parole di Gesù “se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (Gv 6,53) San Tommaso commenta: “Come dice S. Agostino spiegando il testo evangelico citato, «per questo cibo e per questa bevanda»", che sono la sua carne e il suo sangue, «vuole riferirsi alla società del suo corpo e delle sue membra che è la Chiesa, formata dei suoi santi e dei suoi fedeli, predestinati, chiamati, giustificati e glorificati».
Per cui, com’egli stesso altrove fa osservare, «nessuno deve avere il minimo dubbio che ogni fedele diviene partecipe del corpo e del sangue del Signore nel momento in cui col battesimo diviene membro del corpo di Cristo: e dopo essere stato inserito nell’unità del corpo di Cristo uno non rimane privo della comunione di quel pane e di quel calice, anche se lascia questo mondo prima di mangiare quel pane e di bere quel calice»” (Somma teologica, III, 73, ad 1).

Ti auguro una fruttuosa quaresima, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo