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Quesito
Buon giorno Padre Angelo,
mi chiamo M. ho … anni e convivo con una donna separata.
In questi anni mi sono sempre più avvicinato alla chiesa e a Gesù e proprio per questo la mia intenzione era di prendere i sacramenti con il catecumenato. Ho parlato con il parroco del mio paese e mi diceva che la mia convivenza non era idonea per fare questo cammino. Io amo tantissimo questa persona e anche lei prova dei sentimenti fortissimi nei miei confronti.
Come posso intraprendere questo percorso senza cambiare il nostro rapporto?
Cordiali Saluti
Mauro
Risposta del sacerdote
Carissimo M.,
sono contento che il Signore ti attiri a sé attraverso il desiderio dei Sacramenti.
Mi parli di catecumenato. Ciò significa di per sé desideri il Battesimo e gli altri Sacramenti.
Ma molto probabilmente hai usato questa parola per indicare il periodo di catechesi previo agli altri sacramenti: Confessione, Comunione e Cresima.
In ogni caso giustamente chiedi i Sacramenti perché la fede da sola non dà quello che danno i sacramenti.
Con la Confessione, ad esempio, sentirai che il Signore ti fa nuovo, facendo piazza pulita di tutti i tuoi peccati ed errori.
Con la S. Comunione ti riempie di sé e ti mette in diretta comunione col Cielo.
2. Ma veniamo al motivo per il cui il parroco ti ha detto che non puoi ricevere i sacramenti.
Ricevendo i sacramenti noi formiamo una sola volontà col Signore.
E proprio questo viene ostacolato dalla convivenza.
Infatti la donna con la quale convivi appartiene di per sé ad un altro uomo. Con lui ha sigillato un patto davanti a Dio e Dio ha detto: “Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito” (Mc 10,9).
Stando con te, questa donna vive una forma di adulterio permanente.
E anche tu vivi in maniera adulterina con lei.
Ed è per questo che né lei né tu per ora potete fare la S. Comunione.
Ma non è tutto perso.
3. Infatti questa donna se si è separata dal marito ci sarà stato pure qualche motivo.
Se il motivo è sopraggiunto dopo il matrimonio, non c’è nulla da fare. Il matrimonio è valido e non può essere sciolto.
Se invece i motivi c’erano anche prima del matrimonio allora si può verificare presso il tribunale ecclesiastico se quel matrimonio sia stato valido.
4. Penso che questa sia la cosa più pratica da fare perché è la premessa della soluzione del tuo problema.
Ci tengo a precisare che i costi del processo non sono esorbitanti. La Conferenza episcopale italiana li tiene bassi proprio per favorire una regolarizzazione di tante situazioni. Diversamente molti rimarrebbero impediti dall’accedere ai Sacramenti.
5. Intanto però da parte tua puoi fare due cose.
La prima è quella di partecipare regolarmente alla S. Messa, anche se non fai la S. Comunione.
Anzi, se ne hai la possibilità, cerca di andarvi anche in qualche giorno infrasettimanale.
Inoltre cura la tua vita di preghiera, alimentata in particolare col S. Rosario quotidiano.
Durante questa preghiera, domanderai anche perdono dei tuoi peccati, finché non potrai finalmente accedere alla Confessione.
6. La seconda cosa: chiedi al parroco di ammetterti alla catechesi di preparazione a questi sacramenti. Così quando avrai in mano la sentenza del tribunale ecclesiastico, subito, senza aspettare altri anni, potrai accedere ai Sacramenti di Cristo e della Chiesa di cui la tua anima sente il bisogno.
In tal modo, pur non ricevendo ancora i sacramenti, fai il tuo itinerario di preparazione, ti sentirai sempre più vicino a Cristo e sempre più inserito nella Chiesa.
Credo che il parroco, se non vi sono altri motivi, dovrebbe concederti questa partecipazione.
Ti assicuro la mia preghiera perché tutto si possa svolgere nel migliore di modi e tu possa godere presto di quei beni che sono così grandi che hanno meritato che Dio si incarnasse, patisse e morisse per noi.
Ti auguro un buon progresso nella vita cristiana e ti benedico.
Padre Angelo