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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo di 24 anni fidanzato da quasi 7 anni.
La nostra relazione è rimasta molto stabile per circa 6 anni, stavamo bene insieme, una coppia perfettamente equilibrata, anche sessualmente.
Da qualche tempo però le cose sono cambiate.
La mia ragazza è diventata evangelica e adesso, in maniera molto brusca, ha deciso che con me non vuole più fare sesso ed è addirittura arrivata a minacciarmi dicendomi "o fai così o ci lasciamo".
Io onestamente, Padre Angelo, in cuor mio la amo.
Non riesco a lasciarla per un motivo (il sesso) che io considero banale dopo 7 anni di fidanzamento.
Le ho detto che sono disposto a lavorarci se è questo ciò che desidera, che posso provare a essere più casto, ma che in ogni caso io sono una persona e non un oggetto, non posso da un giorno all’altro riuscire ad abolire completamente il sesso fino al matrimonio (che comunque è stato sempre il nostro punto di riferimento finale). Questa situazione mi sta distruggendo a livello psicologico, ma lei non ne vuole che sapere.
Arriviamo adesso al punto: cosa dovrei fare?


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. sono due i fronti su cui devi lavorare.
Il primo è quello della castità.
Lo sai che il Signore chiede di essere casti prima del matrimonio. Lo dice quando vieta la fornicazione.
La fornicazione è tutto il contrario dell’amore puro, dell’amore bello e solido che il Signore vuole come stabile fondamento di una famiglia e come premessa per poter crescere in Lui mediante la grazia.

2. Non doveva essere necessario che lei diventasse evangelica per scoprire questo.
La purezza avresti dovuto metterla tu come premessa della tua relazione sentimentale.
Invece fin dall’inizio ti sei lasciato travolgere dalla passione e adesso di questa passione non riesci a farne a meno.

3. Il rapporto sessuale prima del matrimonio non è sincero, anzi è una bugia come diceva Giovanni Paolo II.
E lo è per un doppio motivo: perché non è vera e totale donazione all’altro. Infatti non si dona la propria capacità di diventare padre e madre proprio mentre la si sta suscitando. Per cui tutto si risolve nella soddisfazione sensitiva individuale.
In secondo luogo è una bugia perché non si è ancora dell’altro in maniera esclusiva. Questo avviene solo dopo che si è fatto dono del proprio io all’altro nel momento del consenso nuziale.

4. Te la prendi con la tua ragazza perché lei insiste su un punto che tu ritieni banale.
Ma il dono di sé all’altro mediante il proprio corpo non è un gesto banale.
Se fosse banale, dovresti permettere che lei dia il suo corpo a chiunque  come a chiunque non si nega una stretta di mano.
Di fatto tu hai reso banale tale gesto, e questo è un male abbastanza grande.
Quale fiducia può avere una ragazza nel suo uomo se sa che questi ritiene banale il rapporto sessuale?

5. Il secondo problema non meno grave consiste nel fatto che la tua ragazza è diventata evangelica.
Diventare evangelici è la stessa che perdere la comunione nella fede: niente confessione sacramentale, niente presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, niente adorazione, niente comunione con la beata Vergine Maria e con i santi (è il trionfo dell’individualismo), niente comunione con i nostri morti, nessuna sicurezza dell’ortodossia della propria fede e anche della propria vita cristiana (anzi ognuno è arbitro assoluto di se stesso e interprete indiscutibile della sacra Scrittura).
E così l’infallibilità che Cristo ha dato a Pietro e al collegio apostolico la si nega a chi Egli l’ha data e si finisce per darla a se stessi.

6. Il fatto che la tua ragazza sia diventata evangelica non è banale. Te ne sarai già accorto.
La discussione tra voi è partita dai rapporti sessuali. E sotto quest’aspetto ha ragione lei, sebbene forse lei li imponga semplicemente perché sono proibiti. Mentre in realtà sono proibiti perché sono un male, come ho cercato di dimostrarti, e non semplicemente perché sono la trasgressione di un precetto.
Ma poi la discussione inevitabilmente si sarà già portata su tutti gli altri ambiti della vostra vita per corroderne l’unità.

7. Ti esorto a cogliere da questa deriva della tua ragazza la chiamata ad intensificare la tua fede, a renderla sempre più limpida e penetrante in tutti gli ambiti della vita.

8. C’è da augurarsi che dallo splendore della tua fede, anzi della tua vita di fede, lei ne rimanga affascinata e si possa ricomporre tra voi perfetta unità di pensiero, di fede, di sentimenti e di vita.

Accompagno quest’augurio con la mia preghiera per tutti e due e vi benedico.
Padre Angelo