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Quesito

Caro Padre Angelo, 
vorrei chiederle cosa intende dire San Giovanni nella sua seconda lettera quando scrive “Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.
Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo, perché chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie”.
In particolare mi interessano i versetti 10 e 11, perché, pur comprendendo che si parli di anticristi, sembra alimentare un po’ la divisione e penso siano parole forti.
Grazie mille in anticipo per la risposta che mi darà.
Dio la benedica.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. va ricordato in anzitutto che il saluto presso gli orientali non consisteva in un semplice gesto di urbanità o nello scambio di una parola, ma era accompagnato da molte cerimonie e dimostrazioni d’affetto e da parecchie interrogazioni risposte.
Era un segno di grande familiarità.
In questo senso Gesù inviando i suoi discepoli a predicare prima ancora della sua passione e morte aveva detto: “Non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada” (Lc 10,4).

2. Nel dizionario enciclopedico della Bibbia e del mondo biblico alla voce saluto si legge: “Caratteristica del saluto orientale è la lungaggine delle richieste di informazioni, delle risposte, dello scambio di complimenti e di auguri. Per questo Elia dice al suo servo di non salutare nessuno (2 Re 4,29) e Gesù ordina la stessa cosa ai suoi discepoli (Lc 10,4)”.

3. Fatte queste premesse, si comprende subito che salutare “il seduttore e l’anticristo” (2 Gv 1,7) secondo il sentire orientale sarebbe stato la stessa cosa che complimentarsi e compiacersi con lui.
Secondo questo preciso significato Gesù ha detto: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci!” (Mt 7,15).

4. Sant’Ireneo nella sua opera Adversus haereses (III,3,4) dice che San Giovanni stesso mise in pratica questo avvertimento perché entrato in una casa di bagni, e scorto l’eretico Cerinto, subito si allontanò dicendo: “Fuggiamo per timore che la casa non crolli, perché c’è qui il nemico della verità”. 
Dice che anche San Policarpo, incontrandosi un giorno con l’eretico Marcione, avendogli questi domandato: “Mi riconosci?” rispose: “Ti riconosco come primogenito di Satana”.

5. Salutare queste persone con quei gesti carichi del sentire degli orientali avrebbe suscitato scandalo presso i cristiani: sarebbe stata come caldeggiare e favorire la loro opera di negazione del Vangelo e partecipare alle sue opere malvagie.

6. Pertanto, applicare alla lettera le parole di San Giovanni prescindendo dal contesto in cui sono state scritte, è la stessa cosa che travisarne il significato.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico. 
Padre Angelo