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Quesito

Salve padre,
è la prima volta che scrivo. Mi trovo in una situazione da cui non riesco a uscire e ho bisogno di un consiglio.
Sono sempre stata una cristiana convinta che cercava di tenersi il più lontano possibile dal peccato, ho … anni e da un anno sto insieme ad un ragazzo e spesso credo che Dio ci abbia fatti incontrare per un motivo. Lui ha la mia età ma vive lontano e in più è ateo, ha anche il vizio di bestemmiare sempre e quando ci siamo conosciuti ero restia ad avvicinarmi a lui ma ci siamo innamorati, mi ha amata in un modo che nessuno aveva mai fatto prima, è una bellissima persona che però non conosce la grazia del signore perché nessuno ha mai provato a insegnargli i giusti valori, ha un passato turbolento ma da solo è riuscito a diventare una persona giusta che lavora e mantiene una casa, mi ha dato spesso prova di avere una mente matura rispetto ai nostri coetanei nonostante abbia questo maledetto vizio di bestemmiare, io lo amo infinitamente e ho provato a parlargli della mia fede ma non crede in Dio anzi spesso chiede delle prove. Io ho sempre voluto aspettare il matrimonio prima di donarmi completamente a qualcuno e in passato mi sono sempre tenuta lontana da rapporti di ogni tipo, ma con lui ho trovato un amore così forte che non ho resistito, in realtà ho ceduto anche per timore che lui potesse stancarsi di me visto che, nonostante rispetti la mia Fede, reputa i nostri valori assurdi e insensati. Mi sento veramente in colpa e mi sembra di essere entrata in un circolo vizioso, abitando lontano devo andare a trovarlo e resto a casa sua per qualche giorno pur sapendo che la convivenza e la fornicazione sono peccati gravi ma ormai credo di essermi spinta troppo oltre, prego spesso perché si converta ma nel frattempo non so come spiegargli che è giusto aspettare il matrimonio e che preferirei smettere di avere rapporti non perché non lo desideri o non lo ami ma solo perché è giusto esprimere questo sentimento all’interno del matrimonio, come posso risolvere questa situazione e spiegargli le mie motivazioni? Abbiamo già avuto rapporti e trascorro molti giorni in casa con lui e così facendo l’ho abituato diciamo ad uno stile di vita che per lui è normale ma che mi fa sentire tremendamente in colpa, sento di non essere più in grazia di Dio, lo percepisco addosso, ne ho parlato anche con lui ma non riesce a capire quanto i peccati pesino su di noi e di come invece ci si senta leggeri quando si è in grazia di Dio, pensa che queste sensazioni siano solo uno stato mentale, gli ho parlato anche delle vessazioni diaboliche che ho subito molti anni fa per le quali ho avuto alcuni esorcismi e benedizioni ma è convinto che ci sia una spiegazione razionale a tutto.
Nonostante lui mi ami molto e me lo dimostri spesso io ho paura che possa stancarsi date queste nostre differenze. Dio benedice l’unione di due persone e le aiuta nelle difficoltà ma se lui non crede come può Dio aiutarci ad appianare le nostre divergenze? Questa è la mia paura più grande. Dopo una breve rottura che abbiamo avuto per via della nostra distanza ho pregato Dio di aiutarmi a capire se voltare pagina o cercare di riconciliarci e mi è apparso in sogno più volte, sono convinta che sia l’amore della mia vita e che sia stato Dio a farci incontrare, forse proprio per salvare la sua anima, data la lontananza non ci saremmo mai potuti conoscere in altre circostanze ed è anche per questo che credo nel nostro rapporto, in futuro vorrei davvero sposarlo in chiesa e attingere ai doveri cristiani del matrimonio come l’educazione dei figli e andare a messa insieme ma ho paura che sia impossibile dato il suo ateismo convinto, ho spesso paura che il nostro sia un amore impossibile e perderlo è l’ultima cosa che voglio per questo spesso cedo alla tentazione, lui non mi fa alcuna pressione sono io che agisco così per desiderio ma soprattutto per paura, so che facendo così sbaglio e infatti me ne pento.
La prego di aiutarmi a uscire da questo circolo vizioso, crede che possa esserci futuro per noi?

 


 

Risposta del sacerdote

Carissima,
1. solo oggi sono giunto alla tua mail. Mi spiace per il ritardo e te ne domando scusa.
Sono passati più di sette mesi dacché mi ha scritto. Mi auguro che tante cose si siano evolute.
Perché è difficile mettere insieme una famiglia dove non si condividono le cose più care quali sono la fede in Dio, la grazia, la comunione con il Cielo.
Una volta che ci siano dei figli tu costruiresti con una mano e il loro padre, col suo solo comportamento anche se non bestemmiasse, distruggerebbe tutto.

2. Non mi soffermo sui rapporti prematrimoniali che sono un grave errore e non sto a ripeterne i motivi. Basta cliccare sul motore di ricerca del nostro sito e troverai mille motivazioni.

3. Lo sono in particolare nel tuo caso proprio a motivo del ragazzo che hai incontrato.
Se non tu gli avessi concesso il tuo corpo e se lui era invaghito di te sarebbe ancora lì a scrutare che cosa c’era dentro la tua anima e forse avrebbe scoperto il tesoro (Gesù Cristo) nascosto nel campo del tuo cuore.
Questo tesoro invece (la presenza di Gesù mediante la grazia) nel frattempo tu l’hai perso. Come potrebbe adesso scoprirlo in te?
Il tuo cuore, privo della grazia, non riesce più a comunicare la presenza del Signore. Qui non bastano i ragionamenti.
Santa Cecilia ha convertito Valeriano perché ha custodito la presenza del Signore dentro il suo cuore.
Non gli ha dato spiegazioni. La presenza di Gesù con tutto ciò che questa presenza comunicava ha toccato il cuore di Valeriano, l’ha affascinato e si è convertito.

4. La bestemmia poi è il peggio che gli possa essere capitato.
Perché se la Sacra Scrittura dice che non rimane impunito chi pronuncia il nome di Dio invano (Es 20,7) che cosa non succede con la bestemmia?
Pronunziare il nome di Dio è la stessa cosa che renderlo presente.
E renderlo presente per colpirlo (la parola bestemmia deriva dal greco e significa colpire, dare uno schiaffo) non può che avere effetti deleteri.
A scanso di equivoci, ho detto anche altre volte che Dio è bontà senza fine e non castiga. Piuttosto siamo noi che con il male compiuto apriamo le porte della nostra vita ai nostri aguzzini perché ci tormentino.

5. Perdurante questa situazione, come quella della bestemmia accanita, Dio sottrae la sua grazia
Questa è una delle peggiori disgrazie che possono capitare ad una persona. Dio si ritira perché viene rifiutato, anzi viene schiaffeggiato.
Tra l’ateismo del tuo ragazzo, il vivere senza Dio come se lui – il tuo ragazzo – fosse il padrone assoluto del suo esistere, e la bestemmia ci può essere un circolo vizioso e potrebbe essere letto anche come un segno che Dio gli ha sottratto la grazia.

6. Non ogni ateismo è identico.
C’è l’ateismo di chi cerca Dio con purezza di cuore, ma non l’ha ancora trovato.
Se uno vive con purezza di cuore prima o poi trova Dio.
Dio dice infatti: “La sapienza (che è Dio stesso, n.d.r.) è splendida e non sfiorisce, facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano” (Sap 6,12).

7. E c’è l’ateismo di chi rifiuta Dio, di chi lo colpisce, di chi lo bestemmia.
In questo caso Dio sottrae la sua grazia nel medesimo modo in cui un oste non presenta di continuo al cliente il piatto che questi ostinatamente rifiuta.

8. Può essere molto verosimile che il Signore abbia fatto conoscere proprio a te questo giovane perché tu lo possa salvare e custodire per la vita eterna.
Se è così, come io credo e come tu sei molto più persuasa di me, cerca di intraprendere le vie per potarlo alla luce.
Le vie sono quella indicate da Santa Teresa di Gesù Bambino quando scrive: “Ah, preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso” (Storia di un’Anima, 315).
Queste armi poi penetrano in maniera efficace il cuore se sono accompagnate da una vita integra, in tutto secondo Dio.
Come vedi, dipende molto da te.

Al tuo impegno aggiungerò volentieri il mio nell’attesa che tu mi possa scrivere: il mio ragazzo si è aperto a Dio, è stato toccato dalla grazia.
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo