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Quesito
Sono una ragazza di 27 anni e sono fidanzata con il mio compagno da 10.
Nell’ultimo anno ho ritrovato la mia fede e sicuramente non appena avremo la possibilità economica per farlo, ci sposeremo.
La mia domanda è la seguente: io e il mio compagno non abbiamo mai avuto relazioni amorose o intime con altri, siamo sempre stati insieme solo l’uno con l’altra, ci rispettiamo e ci amiamo molto e riconosco in noi i “classici ruoli” di uomo e donna. Abbiamo un bambino che amiamo molto, non abbiamo vizi e dedichiamo la nostra vita alla famiglia ed alla casa, pur non essendo sposati.
Riconosco l’importanza del sacramento e ripeto, non appena avremo le possibilità ci sposeremo, ma vorrei sapere se secondo lei sto commettendo o ho commesso grave peccato ad avviare una famiglia sana ed amorevole senza prima fare sacramento.
Avendo ritrovato la fede ne parlo spesso al mio fidanzato che condivide con me qualche momento di preghiera e mio figlio di 4 anni mi accompagna con gioia alle messe domenicali e conosce la storia di Gesù, ne parliamo molto spesso.
Commetto peccato agli occhi di Dio a pregare e partecipare alla funzione pur non essendo sposata? La mia domanda nasce dal senso di colpa che il mio parroco mi ha fatto provare durante una confessione…
Vorrei un altro parere, la ringrazio molto.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. non commetti alcun peccato nel pregare e nell’andare a Messa con il tuo bambino.
Sono certo che per te, da quando hai ritrovato la fede, la preghiera e la partecipazione alla Messa, più che un dovere, sono un’esigenza del tuo spirito, analoga a quella di chi ha fame.
Con preghiera e con la partecipazione alla Santa Messa vieni saziata nel tuo interiore, nell’esigenza del tuo cuore.
2. Sono contento che il tuo bambino venga con gioia alla Messa domenicale.
Non mi meraviglio che senta una particolare attrazione verso Gesù.
I bambini, soprattutto se battezzati, hanno un feeling con Nostro Signore.
Sono innocenti, sono puri di cuore.
Anche per questo Gesù ha detto: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio” (Mc 10,14).
Chissà quante grazie e quante benedizioni Gesù dona al tuo bambino in quei momenti.
3. L’attrazione dei bambini per il Signore è un monito per tutti e sta a ricordare che solo nella purezza si sente il gusto delle cose di Dio.
Il peccato corrompe questo gusto e lo guasta.
In riferimento a questo Gesù ha detto: “In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18,3).
4. Forse implicitamente è stato proprio il tuo bambino a riportarti al Signore.
Pertanto custodisci l’innocenza del tuo bambino.
È una benedizione per tutti.
5. Detto questo, vengo a te.
Sebbene tra te e il tuo compagno vi sia assoluta fedeltà, tuttavia il donarsi a vicenda anche nella totalità del proprio corpo è di per sé esclusivo di chi è sposato.
L’intimità sessuale non crea l’indissolubilità del vincolo, ma la manifesta.
6. L’indissolubilità del vincolo avviene a motivo del consenso coniugale.
Nel consenso coniugale, che per i cristiani viene espresso nel sacramento del matrimonio, c’è un esproprio di se stessi, un donarsi totale, definitivo e vicendevole.
Finché si è compagni, per quanto si rimanga fedeli l’uno all’altro, tale esproprio o cessione di sé all’altro non c’è ancora.
È ben diverso il noi coniugale dal noi pronunciato da due compagni. Questi sanno di non appartenersi ancora definitivamente l’uno all’altro se non nei propri desideri. Sanno di essere liberi.
7. Per questo la tua situazione è irregolare.
Probabilmente il parroco voleva farti comprendere solo questo perché credo che fosse felicissimo di poterti accogliere nella comunità cristiana.
Pertanto da parte tua non resta che metterti in regola.
Ti preparerai con il tuo fidanzato al sacramento del Matrimonio facendo il percorso che il parroco ti indicherà.
Al termine di questo percorso potrai finalmente accedere alla confessione sacramentale e fare la Santa Comunione.
La farai anche perché il tuo bambino perché venga custodito.
Se sapessi quante grazie vengono date ad un bambino per la Santa Comunione che i genitori fanno per lui.
San Tommaso a suo tempo aveva notato che l’eucaristia è l’unico sacramento che non giova soltanto a chi lo riceve, ma anche ad altri perché Gesù ha detto “E il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51). Non ha detto semplicemente: “per la vita di chi lo riceve”, ma “per la vita del mondo”.
Dunque le energie e le grazie che il Signore comunica in quel momento, in virtù della carità che ci rende tutti uniti in un solo corpo, possono essere donate anche agli altri. Soprattutto ai bambini, perché non hanno alcun ostacolo personale (il peccato) ad accogliere la grazia del Signore.
Con l’augurio che al più presto tu possa ricevere la grazia che il Signore ti comunica con il Sacramento del matrimonio, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
In particolare ricordo al Signore e benedico il tuo carissimo bambino e il tuo compagno.
Padre Angelo