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Quesito
Reverendo Padre Angelo,
La ringrazio di cuore per il suo costante impegno nel rispondere alle tante domande dei suoi lettori. Il suo lavoro è sicuramente un contributo prezioso per arricchire le conoscenze e la fede di moltissimi Cattolici e non solo.
Le scrivo perché volevo la sua opinione su un tema che mi sta molto a cuore, ovvero le relazioni ecumeniche, in particolare con le Chiese Ortodosse.
Sono convinto che i passi che sono stati compiuti verso la riconciliazione tra loro e la Chiesa Cattolica abbiano un valore inestimabile, visto che mirano a realizzare quell’unità dei credenti desiderata e voluta da Gesù stesso.
Personalmente, prego molto, anche invocando l’intercessione di San Giosafat Kuncewicz, martire delle Chiese Uniate, perché il Signore guidi entrambe le parti verso una completa comunione e riconciliazione che ritengo sarebbe uno dei miracoli più grandi che la Chiesa possa desiderare.
Tuttavia, da Cattolico convinto, mi rendo conto che esistano alcune differenze teologiche e dottrinali tra il Magistero autentico della Chiesa e gli insegnamenti dei Patriarchi Ortodossi.
Quindi mi chiedo: secondo lei sarà mai possibile arrivare a riaccogliere gli ortodossi nella Chiesa, come lo erano nel primo millennio della cristianità?
E soprattutto, dal momento che la dottrina cattolica è infallibile, e quindi non può mutare per “adattarsi” a quella ortodossa, in quale modo potrebbe avvenire questa riunificazione? Si tratterebbe necessariamente di una conversione degli ortodossi, come è avvenuto per le Chiese Uniate, o ritiene che possano esserci altre vie?
La ringrazio già da ora per la risposta che vorrà darmi e le assicuro una preghiera per lei durante la recita del Santo Rosario.
Alessandro
Risposta del sacerdote
Caro Alessandro,
1. sono contento che ti stia a cuore la causa dell’unità dei cristiani e in modo particolare con quelli che professano la fede cosiddetta ortodossa.
Gesù nell’ultima cena ha pregato così: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi” (Gv 17,11).
E: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21).
È fin troppo evidente che in molte parti del mondo alcuni trovano difficoltà a credere in Cristo perché si trovano di fronte a Chiese che non sono in comunione fra di loro.
2. Il Concilio Vaticano II ha voluto l’ecumenismo come uno dei suoi obiettivi principali.
Si legge infatti: “Promuovere il ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani è uno dei principali intenti del sacro Concilio ecumenico Vaticano II. Da Cristo Signore la Chiesa è stata fondata una e unica, eppure molte comunioni cristiane propongono se stesse agli uomini come la vera eredità di Gesù Cristo. Tutti invero asseriscono di essere discepoli del Signore, ma hanno opinioni diverse e camminano per vie diverse, come se Cristo stesso fosse diviso. Tale divisione non solo si oppone apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura! (Unitatis Redintegratio, 1).
3. Mi chiedi come avverrà l’unione tra Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse.
Anzitutto va tenuto presente che mentre la Chiesa cattolica in se stessa è una e ha un suo capo visibile, il Papa, le Chiese ortodosse non hanno un capo cui tutte sono sottomesse. Sono infatti Chiese acefale, che significa letteralmente: senza capo. Ognuna ha il proprio capo, il patriarca, ed è indipendente dalle altre.
Per cui l’ecumenismo promosso dalla Chiesa cattolica con il mondo ortodosso prende diverse forme a seconda delle singole Chiese ortodosse, che talvolta sono in disunione tra di loro e si scomunicano a vicenda, come è successo di recente.
4. Come tu ricordi, la Chiesa Cattolica ha la consapevolezza dell’infallibilità del suo magistero almeno in alcune sue forme.
Gli ortodossi non hanno queste affermazioni di principio come la Chiesa Cattolica, e tuttavia sono ugualmente convinti che la loro fede sia immune da errori.
L’unione tra i cristiani avverrà tenendo presente il criterio di soluzione offerto da Cristo quando ha detto: “la verità vi farà liberi” (Gv 8,32).
Allora una più profonda conoscenza della verità, che non rigetta ciò che precedentemente si è creduto ma lo integra, potrà portare ad una unità effettiva.
5. La modalità concreta di tale unione è nota solo a Dio.
Di fatto nel corso del secondo millennio molti ortodossi sono entrati in piena comunione con la Chiesa cattolica conservando i loro riti nella liturgia e con una disciplina propria, vale a dire con un codice particolare del diritto canonico.
In tal modo si è dato origine alle cosiddette Chiese uniate.
6. Non so che cosa possa avvenire in futuro.
Lo Spirito Santo, che porta alla conoscenza della verità tutta intera, può suggerire forme nuove di unione.
Attualmente per noi sono inimmaginabili.
Ma siamo persuasi che ciò che sembra impossibile agli uomini è invece possibile per Dio.
Sicché può giungere il giorno in cui ortodossi e cattolici potranno dire tutti insieme quello che prima della divisione del 1054 hanno detto fin dal secolo IV: “Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”.
Nella speranza che lo Spirito Santo affretti quel giorno, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo