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Caro Padre Angelo,
Come mai il libro di Enoch non è stato accolto nel canone nonostante Giuda lo richiami nella sua Lettera?
E a questo punto se il Libro di Enoch è un apocrifo non lo dovrebbe essere anche la Lettera di Giuda visto che lo richiama?
Grazie per la risposta


Carissimo,
1. ecco che cosa dice la lettera di Giuda nel passo cui fai riferimento: “Profetò anche per loro Enoc, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con migliaia e migliaia dei suoi angeli per sottoporre tutti a giudizio, e per dimostrare la colpa di tutti riguardo a tutte le opere malvagie che hanno commesso e a tutti gli insulti che, da empi peccatori, hanno lanciato contro di lui” (Gd 1,14-15).

2. Qui Giuda fa riferimento alla tradizione popolare.
Non parla espressamente del libro di Enoc, anche se le parole riferite da Giuda corrispondono a quelle del libro.

3. Giuda riconosce il carattere profetico di quelle parole.
Ma parole vere si trovano in tanti testi dei poeti greci.
Una di queste è riferita da San Paolo nel famoso discorso all’Areopago, quando dice: “In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: «Perché di lui anche noi siamo stirpe” (At 17,28).
Ma queste parole non rendono profetico tutto il testo scritto da Arato di Soli (tale sarebbe il nome del poeta citato da San Paolo).

4. Questo era anche il pensiero di San Girolamo in Tit I,12 il quale affermava che un autore ispirato, citando un libro profano non viene per nulla ad approvare tutto quello che lì è scritto, ma la sua approvazione si restringe alla citazione riportata.
Così fa anche san Giuda, il quale con quella citazione non intende approvare tutte le favole scritte nel libro omonimo.

5. Il libro di Enoc è sempre stato ritenuto un libro apocrifo, la cui lettura era proibita nelle assemblee sacre.
Apocrifo significa nascosto, segreto, e indica un libro falsamente attribuito ad un determinato personaggio in genere noto, mentre in realtà il vero autore è ignoto.

6. Enoc è il settimo patriarca antidiluviano di cui si parla all’inizio del libro della Genesi.
Per gli ebrei stessi era apocrifo, perché i primi 5 libri della Sacra Scrittura sarebbero stati scritti da Mosè, che anche temporalmente è di moltissimo posteriore a Enoc.

7. Abbiamo tre libri di Enoc, a seconda della lingua in cui sono stati scritti: etiopico, slavo, ebraico.

8. Il più noto è quello etiopico.
È diviso in 5 parti, precedute da un prologo e seguite da un epilogo.
Nella prima di queste 5 parti si parla delle relazioni dei figli di Dio (gli angeli) con le figlie degli uomini, da cui sarebbero nati i giganti e poi narra il viaggio compiuto da Enoc attraverso il cielo e la terra sotto la guida di un angelo che gliene spiega i misteri.

9. Come si vede, il linguaggio è da favola, profondamente diverso da quello dei libri che compongono la Sacra Scrittura.
La citazione di Giuda è tratta dal prologo.

10. Enoc, il patriarca antidiluviano, è citato sebbene in maniera fuggevole anche nella celebre predica sulla purezza fatta da San Giovanni Bosco ai ragazzi dell’oratorio.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo