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Quesito
Caro Padre Angelo,
Buonasera. Mi definisco un peccatore mortale. Mi porto dietro un peccato di cui farei volentieri a meno. Pecco nell’autoerotismo e nella visione di pornografia. Vorrei tanto smettere ma sono dentro un circolo vizioso che non auguro a nessuno. Io prego sempre e vado a Messa. Ma non riesco a sfuggire a quest’ultima prova, quella della castità o dell’interruzione della pornografia.
Io lo vorrei con tutte le mie forze. Anche perché quando prego e seguo la Messa lo faccio con intenti di cambiamento reali.
Ma su questo fronte da molti anni non ricevo risposta né da Dio né tantomeno da chi mi segue. Come posso smettere e seguire veramente con purità d’intenti Gesù?
Le pongo questa domanda perché sono disperato… Potrò abbracciare Gesù prima o poi? Sono triste… Questo peccato mi consuma.
Grazie della pazienza e dell’ascolto.
G.
Risposta del sacerdote
Carissimo G.,
1. è passato, purtroppo, quasi un anno da quando mi hai scritto. Anzitutto ti domando scusa per il ritardo.
Desidero sottolineare le ultime tue parole: “sono disperato… Potrò abbracciare Gesù prima o poi? Sono triste … Questo peccato mi consuma”.
Da una parte senti che questo peccato ti impedisce di abbracciare Gesù, di sentirti unito a Lui, anzi, di sentirti pieno della sua presenza, che “è più dolce del miele e di ogni altra cosa” (“sed super mel et omnia”) come dice un antico inno della Chiesa.
Avverti anche che questo peccato ti consuma, perché assorbe tutte le energie della tua mente e del tuo cuore. Questo è verissimo perché l’impurità distrugge tutto. Lo Spirito Santo ci avverte di questo quando dice: “il mio occhio a depredato la mia anima” (oculus meus depraedatus est animam meam, Lam 3,51).
Depredato, cioè azzerato, privo di tutto.
È per questo che ti trovi triste.
2. Sono molti, purtroppo, quelli che vivono come te.
In te la tristezza è più forte perché hai conosciuto Gesù e vorresti riguadagnare il tesoro perduto.
Altri invece vi sono assuefatti e pensano di aver trovato tutto.
Ma non sanno che in particolare per loro si applicano le parole di Gesù: “Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo” (Ap 3,17).
A motivo della cecità causata dall’impurità non sanno di essere infelici, miserabili e poveri perché sprovvisti della vera ricchezza che è quella data dalla grazia santificante di Dio.
Non sanno di essere nudi perché sono spogli di ogni merito e hanno perso la veste nuova che era stata loro donata nel momento del Battesimo, una veste che rendeva splendente e luminosa la loro anima.
3. Adesso vengo a te per consigliarti due rimedi per uscire da questa situazione.
Il primo è la preghiera. Non parlo semplicemente delle preghiere fatte al mattino e alla sera, che sono senza dubbio lodevoli.
Mi riferisco invece ad un’esperienza forte di preghiera, che ti riempia di Dio e nello stesso tempo ti dia il disgusto dei peccati carnali.
Ciò significa che tu devi ritagliare un certo spazio di tempo da dedicare espressamente alla preghiera.
Questo lo puoi fare ad esempio con il Santo Rosario che ti impegna a stare in comunione col Signore per un quarto d’ora circa.
4. Prova a fare così: se ad esempio reciti i misteri gaudiosi, pensa che in quel momento la Madonna ti consegna Gesù che si incarna in te, che ti visita, che nasce nel tuo cuore per portarti i beni del cielo, che si offre per te e vuole essere tuo maestro di vita.
Fai la stessa cosa con tutti gli altri misteri del Rosario.
Comincerai ad avvertire emozioni nuove, dolcissime, piene di luce.
In quei momenti potrai instaurare un dialogo con Maria dicendo: “Che grazia straordinaria vado facendo! “A che debbo che la Madre del mio Signore venga me!” (Lc 1,43); che grazia poter ricevere Gesù dalle tue mani, sentir deporlo nel mio cuore, sperimentare quello che Egli ha fatto nei misteri menzionati…”.
5. Ti ho indicato la preghiera del Rosario, perché è una forma di preghiera che puoi fare quotidianamente e nei momenti che vuoi.
Ma è sottinteso che nella preghiera intesa in maniera più ampia vi è pure la partecipazione alla Messa e la partecipazione regolare e frequente al sacramento della confessione, anche se sei in grazia di Dio
Se non preghi, se non gusti le esperienze del cielo, se non ricevi forza dalla presenza di Gesù e della Madonna non puoi far altro che cedere in continuazione, sentirti legato, impedito, e infine, come tu stesso hai scritto, disperato.
6. Per venire al concreto, tenendo presenti i vari impegni che avrai da affrontare, fissa il tempo di preghiera nell’arco della tua giornata.
Questo tempo non deve essere diminuito per alcun motivo perché è il momento più alto e più prezioso, quello che ti permette di rimanere spiritualmente e moralmente in piedi, con la presenza del Signore risorto nel tuo cuore.
Se vuoi un consiglio ancora migliore, non dedicare soltanto uno spazio di tempo alla preghiera, ma più spazi di tempo, soprattutto quando sai che si sta avvicinando l’ora della tentazione.
Se farai così, ti sentirai nutrito interiormente e diventerà più difficile cadere.
7. Il secondo consiglio o rimedio che ti suggerisco è l’impegno ascetico.
La preghiera fa la sua parte, certamente. Ma non fa tutto. Occorre anche la nostra buona volontà per accogliere e custodire tale dono.
Ora, come ricorda San Tommaso, “luxuria vincitur fugiendo”, la lussuria si vince fuggendo.
Se non hai la forza per fuggire, domandala alla Beata Vergine Maria. Te la darà. La Madonna non nega niente a nessuno.
8. Questa forza la trovi facilmente se compi i tuoi doveri fedelmente anche in tutti gli altri ambiti della vita.
Non puoi pensare di trovare l’energia per evadere dall’impurità se non sei forte e fedele anche nel resto.
Soprattutto non stare mai in ozio.
Piuttosto di stare in ozio, prega.
9. Come vedi, i due consigli che ti ho dato corrispondono ai due avvertimenti di Nostro Signore quando ha detto: “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione” (Mt 26,41).
Se non vigili (in altre parole: senza impegno ascetico) e se non preghi, inevitabilmente cadi.
Con l’augurio che tu finalmente esca da questa morte interiore, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo