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Buonasera Padre Angelo,
non prego più e non sento più nulla.
Negli ultimi quattro anni ho sostanzialmente perso la fede, perché ogni discorso pronunciato da ecclesiastici mi spinge verso l’indifferentismo. Si voleva una chiesa in uscita? Io sono quasi fuori…
Solo poche cose mi sono rimaste: la riverenza verso il Santissimo, l’amore per i nomi Gesù e Maria (odio chi bestemmia) e l’attaccamento ai principi non negoziabili.
Tuttavia, ho perso la forza della fede per lottare contro tutti quelli che mi stanno intorno, senza paura di rimanere solo, farmi nemici o perdere occasioni lavorative o amicizie. Non ho più la forza di farlo.
Ora tornando all’oggetto di questo domanda, è possibile pregare contro i malvagi? È lecito pregare che un ideologo e propagatore di idee assassine o un tiranno venga presto chiamato da Dio dinanzi al suo tribunale?
Carissimo,
1. mi spiace molto per il disagio interiore che stai vivendo.
Non sei l’unico a sentirti smarrito.
Sono molti quelli che hanno l’impressione che in questo momento venga intimato di non combattere mentre tutto attorno i nemici di Dio e gli avversari di Cristo premono per annientare la Chiesa e i suoi figli.
2. Se così fosse, sarebbe tragico.
Tuttavia molti, tra i quali tu, hanno l’impressione che stia proprio accadendo questo.
E così vedendo che gli “ecclesiastici” sembrano proprio fare questo hanno deciso di rinunciare a combattere.
3. Non posso negare che questa sia l’impressione che molti ricevono dal comportamento di alcuni uomini di Chiesa.
A prescindere dalla valutazione se questa impressione sia vera o sbagliata, chi è nella gerarchia – se vuole avere il polso della situazione – se ne dovrebbe rendere conto.
Dovrebbe almeno percepire il disorientamento e la sofferenza di molti fratelli perché si tratta di una sofferenza reale.
4. Tuttavia va ricordato che nessuno ha mai detto di essere rinunciatari e di arrendersi.
Talvolta si tratta della modalità più che del mandato.
Qualcuno dice che oggi la Chiesa dovrebbe assumere toni più irenici piuttosto di quelli assunti da Giovanni Battista il quale si opponeva direttamente a Erode e alla sua sfrontata immoralità.
5. Sui “modi” evidentemente ci può essere una legittima pluralità di vedute.
Possiamo osservare nella Storia della Chiesa che i Santi stessi hanno avuto caratteristiche proprie nell’insegnare il medesimo Vangelo
Tali caratteristiche provenivano dal loro temperamento, dalla grazia di Dio e dai carismi loro concessi e anche dalle diverse congiunture in cui essi si trovavano.
Certo la predicazione di san Domenico era diversa da quella di San Francesco.
Erano però ambedue necessari alla Chiesa, chi in un modo e chi in un altro.
6. Mi dici che ti sono rimaste solo poche cose: la riverenza verso il Santissimo, l’amore per i nomi Gesù e Maria (odio chi bestemmia) e l’attaccamento ai principi non negoziabili.
A parte l’odio verso chi bestemmia perché si deve odiare la bestemmia, ma non chi la proferisce, ti sono rimaste le cose più importanti: Gesù Cristo, la Beata Vergine Maria, il sacramento dell’Eucaristia, i principi non negoziabili, tra cui evidentemente sono comprese le verità della nostra santissima fede.
7. Una cosa certa che dobbiamo fare è di essere fedeli al Battesimo che abbiamo ricevuto e agli impegni che abbiamo accettato ricevendo il Sacramento della Confermazione.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che “con il sacramento della Confermazione i battezzati vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l’opera la fede come veri testimoni di Cristo” (CCC 1285).
8. E ancora: “Ne deriva che la Confermazione apporta una crescita e un approfondimento della grazia battesimale:
– ci radica più profondamente nella filiazione divina grazie alla quale diciamo: «Abbà, Padre» (Rm 8,15);
– ci unisce più saldamente a Cristo;
– aumenta in noi i doni dello Spirito Santo;
– rende più perfetto il nostro legame con la Chiesa;
– ci accorda «una speciale forza dello Spirito Santo» per «diffondere e difendere con la parola e con l’azione la fede, come veri testimoni di Cristo», per «confessare coraggiosamente il nome di Cristo» e per non vergognarsi mai della sua croce” (CCC 1302).
9. Da parte tua cerca di essere fedele al mandato che hai ricevuto da Cristo.
San Domenico in un tempo in cui coloro che dovevano custodire il gregge loro affidato tacevano e lo lasciavano incustodito ha preso l’iniziativa.
Andato a Roma per riceverne mandato diretto dal Papa, cosa che ottenne, mentre di notte pregava nella Basilica Vaticana gli apparvero San Pietro e San Paolo e gli dissero: “Va e predica perché per questo sei stato chiamato”.
Mi pare di poter ripetere anche per te queste parole.
Sono quelle che ti ha detto Gesù Cristo nel giorno della tua confermazione.
10. E sono anche quelle che lo Spirito Santo dice ad ogni battezzato attraverso le parole San Paolo ha detto a Timoteo: “Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole.
Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero” (2 Tm 4,1-5).
11. Vendo alle tue ultime domane se sia possibile pregare contro i malvagi la risposta è no. Dobbiamo pregare perché si convertano.
Cristo è morto anche per loro e ci ha chiamati a convertirli.
Inoltre chiedi se sia lecito pregare che un ideologo e propagatore di idee assassine o un tiranno venga presto chiamato da Dio dinanzi al suo tribunale.
Evidentemente una simile preghiera – per quanto motivata dal fine buono che il male venga fermato – non è lecita. Il Signore ha detto: “Di’ loro: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio -, io non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta dalla sua malvagità e viva” (Ez 33,11).
12. Concludo rivolgendoti quello che Dio ti dice attraverso l’apostolo San Paolo: “Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni” (1 Tm 6,12).
Vai avanti dunque con coraggio confidando nell’aiuto di Dio e della Vergine Santissima.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo