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Quesito
Salve.
Vorrei un suo parere sulla questione delle messe all’aperto.
Ho avuto una discussione abbastanza accesa su tale questione con una persona, e vorrei un parere da un esperto come Lei.
Io ho detto a questa persona che il codice di diritto canonico prevede che la messa sia celebrata in un luogo di culto e che può essere celebrata in altri luoghi solo se sussiste un reale stato di necessità. Quindi ho detto che, di conseguenza, è vietato celebrare una messa all’aperto senza che sussistano dei validi motivi (come il non avere una chiesa a disposizione) e che è vietato celebrare al di fuori dei luoghi sacri per la mera voglia di stravaganza di qualcuno.
È corretto dire che, se il codice di diritto canonico stabilisce il principio che la messa debba essere celebrata in chiesa, esista di conseguenza un divieto a celebrarla fuori dalla chiesa, fatti salvi i casi particolari di necessità?
Cordiali saluti.
Alberto
Risposta del sacerdote
Caro Alberto,
1. anche il luogo è importante per la celebrazione della Messa.
La Chiesa prescrive che si celebri ordinariamente in un luogo sacro, destinato unicamente al culto di Dio.
La Chiesa è un luogo sacro nel quale tutto favorisce il raccoglimento.
Fuori dal luogo sacro ci si trova in un clima dispersivo che agevola la distrazione.
2. Entrare in Chiesa non è la stessa cosa che entrare in una sala o stare all’aperto perché entrando in un luogo sacro ci si mette subito alla presenza di Dio, ci si genuflette e si adora il Signore.
Il Santo Curato d’Ars diceva che quando noi entriamo in Chiesa e giriamo lo sguardo verso il tabernacolo e facciamo la genuflessione accompagnandola col segno di croce, il Signore risponde al nostro saluto dischiudendo la porticina del tabernacolo e benedicendoci.
Già questa è una grande grazia.
3. Nella Chiesa poi ci sono le immagini sacre che ravvivano la comunione con gli abitanti del cielo. Quelle immagini ci ricordano che non siamo soli, ma con coloro che sono congiunti con noi con un legame soprannaturale, la carità, e che proprio per questo impreziosiscono la nostra preghiera.
4. Tra queste immagini c’è sempre quella di Maria.
Non è un’immagine qualunque perché ricorda tanti momenti in cui ci siamo recati davanti a quell’immagine per domandare, per supplicare, per scongiurare e per ringraziare.
Ricorda anche gli innumerevoli benefici ricevuti dai nostri antenati che ci accompagnano nell’atto di culto che ci disponiamo a celebrare.
5. Entrando in Chiesa beneficiamo inoltre della mediazione del nostro angelo custode.
Secondo la tradizione teologica le Chiese hanno un loro angelo custode.
A questo proposito piace pensare al santo curato d’Ars. Quando si trovò davanti alla chiesa di quel paese per assumerne l’incarico si inginocchiò sulla nuda terra e implorò l’angelo tutelare di quella Chiesa, di quella parrocchia.
Non è certo sbagliato entrare in chiesa appellandoci al suo angelo tutelare.
Verrebbe da dire insieme con Santa Teresa d’Avila: se non vi si crede, si provi a farne l’esperienza e se ne sentirà subito l’efficacia.
6. Inoltre entrando in Chiesa si intinge la mano nell’acqua benedetta per segnarsi con il segno della croce.
Quell’acqua benedetta serve a fare memoria del nostro battesimo e con ciò stesso purifica dai peccati veniali e tiene lontano il comune avversario.
7. Infine, celebrando in luogo sacro è più facile recarvisi per tempo e prepararsi alla Messa. Ugualmente finita la Messa è più agevole rimanere in comunione con il Signore.
Fuori della Chiesa, si parla fino all’ultimo e appena finita la Messa subito ci si distrae.
Come vedi, se la Chiesa comanda di celebrare in luogo sacro ha bene i suoi motivi.
Ora si deve fare di tutto perché la Messa venga celebrata nella maniera più santa e più raccolta.
Va da sé che se vi sono motivi di forza maggiore si dovrà celebrare fuori.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo