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Caro Padre Angelo,
vorrei sapere se la Messa celebrata da un sacerdote della fraternità San Pio X è valida, per esempio per ottemperare al precetto festivo; preciso che non faccio parte di quella comunità.
Grazie per la Sua disponibilità, e per il servizio così prezioso che ci dona.
Gian Luigi
Carissimo,
1. il Codice di diritto canonico dice: “Soddisfa il precetto di partecipare alla Messa chi vi assiste dovunque venga celebrata nel rito cattolico, o nello stesso giorno di festa, o nel vespro del giorno precedente” (Can. 1248 § 1).
Pertanto dal momento che le Messe dei sacerdoti della fraternità San Pio X (Lefevriani) sono celebrate secondo il rito cattolico chi partecipa a tali celebrazioni per quanto attiene al precetto bisogna dire che lo soddisfa.
2. Non va dimenticato tra l’altro che Papa Francesco ha autorizzato le confessioni fatte anche ad un sacerdote lefevriano.
“Nell’Anno del Giubileo avevo concesso ai fedeli che per diversi motivi frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X di ricevere validamente e lecitamente l’assoluzione sacramentale dei loro peccati.
Per il bene pastorale di questi fedeli, e confidando nella buona volontà dei loro sacerdoti perché si possa recuperare, con l’aiuto di Dio, la piena comunione nella Chiesa Cattolica, stabilisco per mia propria decisione di estendere questa facoltà oltre il periodo giubilare, fino a nuove disposizioni in proposito, perché a nessuno venga mai a mancare il segno sacramentale della riconciliazione attraverso il perdono della Chiesa” (Misericordia et misera, 20 novembre 2016).
3. Bisogna tenere conto che già papa Benedetto XVI aveva tolto la scomunica ai sacerdoti di tale fraternità.
L’intento della Chiesa Cattolica è che la fraternità San Pio X viva nella piena comunione con il Papa e la Chiesa cattolica.
Per raggiungere tale scopo getta continui ponti.
4. Rimangono tuttavia aperti tutti i punti di discordia con il Magistero e la disciplina della Chiesa cattolica.
Per cui se si partecipa attualmente a tali Messe con spirito di sfida e di discordia – sebbene sotto il profilo legalistico si possa dire che il precetto è stato assolto – rimane ancora molto da dire sulla carità e sulla comunione che ne deriva.
Si potrebbe verificare anche questo: che sotto il versante del precetto non si commetta peccato, ma lo si commetta per l’astio nei confronti del Papa e della Chiesa romana.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo