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Quesito

Caro Padre Angelo,
Le scrivo per chiederLe un parere sulla notizia di qualche giorno fa riguardo alle ricerche effettuate all’università di Newcastle. Come saprà sono stati creati alcuni embrioni da madre portatrice di malattia mitocondriale. Allo stadio di zigote (in pratica un embrione composto da una sola cellula) il nucleo è stato asportato ed impiantato in un ovocita da donatrice sana preventivamente privato del nucleo. Gli embrioni si sono quindi sviluppati con nucleo “originale” e citoplasma donato e sono stati distrutti dopo sei giorni.
Ovviamente il termine “distrutti” in questo caso altro non è che un sinonimo di “uccisi”, con tutte le considerazioni che possano essere fatte sulla ricerca scientifica sugli embrioni e sulla creazione di embrioni al solo fine scientifico. Che tutto ciò sia aberrante penso sia condiviso anche da molti non credenti. Un embrione è un uomo al 100% e come tale va trattato, non è ammissibile pertanto crearlo e distruggerlo a proprio piacimento. La condanna di una simile forma di ricerca scientifica deve essere unanime, considerandola alla stessa stregua della ricerca su cavie umane non consenzienti.
Ho alcuni dubbi sulla liceità di questa tecnica e di quelle dagli analoghi risultati, ma meno note, dove la sostituzione tra i nuclei avviene a livello di ovocita oppure dove viene inserito citoplasma alieno nello zigote. Che siano una manipolazione dell’embrione (o dell’ovocita) non c’è dubbio, e così come presentato dai giornalisti (che devono vendere) è subito apparso un abominio. Nella sostanza però quanto messo in atto dai ricercatori universitari è abbastanza simile ad un trapianto. Nel trapianto di midollo ad esempio si impiantano cellule di donatore sano che ripopolano il midollo del ricevente iniziando a produrre componenti di sangue e sistema immunitario del tutto simili a quelle del donatore. In generale i trapianti sono ormai accettati ed anzi sono diffuse le campagne di sensibilizzazione e di incentivo alla donazione.
Sto tralasciando qualche elemento? Mi rendo conto di avere le idee piuttosto confuse su cosa la Chiesa ammetta e cosa invece no in tema di fecondazione assistita. Grazie per il tempo che dedica a rispondere ai nostri quesiti.
Carlo


Risposta del sacerdote

Caro Carlo,
premetto che rispondo solo in base a quello che tu mi riferisci, perché quando si è parlato di questo caso ero fuori sede e non mi è stato possibile seguire la vicenda.

1. sì, nella sostanza è simile a un trapianto.
Ma una prima cosa da dire è questa: qui il trapianto viene fatto nelle primissime fasi della vita umana.
Il che comporta un concepimento fuori del grembo materno e l’intervento di tecnici in momenti in cui è difficilissimo non lasciare conseguenze pesanti nel nascituro.

2. La tecnica usata è analoga a quella della clonazione (anche se non si tratta di propriamente di clonazione).
Va ricordato che il procedimento non riesce subito. Colui che ha clonato la pecora Dolly disse che quella clonazione era riuscita dopo centinaia di tentativi.
Ora, fin che si tratta di animali vada, ma qui siamo di fronte a vite umane.

3. Aprire la porta a questa tecnica significa aprire la porta alla prestazione d’utero, che viene effettuata quando una donna non può portare avanti la gravidanza e chiede in affitto l’utero ad un’altra, con la condizione di restituirle il figlio al momento della nascita.

4. In queste tecniche viene dato per scontato che sia lecita sotto il profilo morale la procreazione in provetta.
E su questa tecnica la Chiesa ha detto che la vita umana non nasce semplicemente dalla fusione di due gameti (come avviene per i vegetali), ma da un atto personale e cosciente dei coniugi.
Dire atto personale significa che la vita umana nasce dalla donazione totale di due persone, che in quel momento si donano a vicenda non solo qualcosa di biologico, ma la tutta la vita, i propri sentimenti, il proprio essere.

5. La cosa peggiore è che tutto questo sia stato fatto per pura sperimentazione. Infatti gli embrioni poi sono stati “gettati”.
Come si può non dire niente?
Giovanni Paolo II diceva che “la scienza senza la coscienza non può che portare alla rovina dell’uomo”.

6. L’intervento sull’ovocita, a rigore, non è ancora sullo zigote.
Se quella sperimentazione è ordinata alla procreazione allora solleva i problemi morali legati su accennati.

Ti ringrazio, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo