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Quesito
Caro Padre Angelo Bellon,
siamo una coppia di fidanzati di circa 20 anni. Ci vogliamo molto bene, ma purtroppo ci capita di avere debolezze, e di fare l’amore (al di fuori del matrimonio), anche se un passo alla volta stiamo provando con l’impegno a migliorare ed a vivere in modo più cristiano il nostro rapporto. La mia ragazza prende regolarmente la pillola contraccettiva, sia come contraccettivo stesso, sia come metodo per regolarizzare e rendere meno doloroso il proprio ciclo.
Ogni tanto riusciamo a trovare la forza, ed a impegnarci nell’astinenza: in questi momenti abbiamo il desiderio di avvicinarsi a Gesù nella comunione, e quindi nella confessione. Tuttavia in questi casi la pillola non viene comunque interrotta, sia per evitare problemi ed irregolarità nel caso che la pillola stessa vada successivamente ripresa per le nostre eventuali debolezze (che purtroppo talvolta ci sono nonostante l’impegno e la determinazione del momento nell’evitare il peccato), sia per non perdere i vantaggi di benessere dati dalla pillola alla mia ragazza nel ciclo.
In questa situazione possiamo confessarci?
In pratica la domanda è: ci si può confessare (cioè è valida l’intenzione ed il proposito del sacramento) pur continuando a prendere la pillola anticoncezionale? La pillola costituisce peccato in sé, oppure se non è accompagnata da rapporti sessuali essa non è peccato e quindi non costituisce un ostacolo al sacramento della riconciliazione? Queste considerazioni valgono per entrambi nella coppia?
Grazie mille per i consigli e le indicazioni che vorrà darci, aiutandoci a capire meglio alcune cose! Arrivederci, e complimenti per la disponibilità che da su questo sito!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. L’assunzione della pillola per regolarizzare il ciclo e renderlo meno doloroso non è un peccato, anche se di fatto impedisce l’ovulazione.
Se viene assunta solo per un scopo terapeutico non dovete porvi problemi di coscienza. Al massimo vi porrete problemi di ordine biologico, perché l’assunzione della pillola, anche solo per una finalità terapeutica, non elude tutti gli altri effetti collaterali. Il meno che si possa dire è che non sono sempre benefici.
Per questo, anche se il ciclo della tua ragazza è doloroso, alla fin dei conti forse conviene sopportare un fastidio come questo piuttosto che andare incontro ad autentici malefici, che vengono fuori soprattutto andando avanti negli anni.
Anche tu dovresti tenere alla salute di colei che speri un giorno sia la tua moglie e la madre dei tuoi figli.
2. Capisco benissimo il tuo desiderio di avvicinarti a Gesù.
Tu senti in maniera molto chiara che i rapporti prematrimoniali e altre impurità creano un gelo nel tuo cuore e ti impediscono di avvicinarti al Signore.
Solo la confessione ti può togliere questo gelo perché ti comunica la grazia santificante, che ti rende capace di vivere una comunione che sia cuore a cuore con il Signore.
Per questo ti direi di non fare il percorso di avvicinarti a Gesù a piccoli passi. Ma fallo velocemente, con passi da gigante, se fosse possibile, per mostrare al Signore che lo ami e che la sua presenza in te è il bene fondamentale, senza del quale non riesci ad amare bene neanche la tua ragazza.
3. Ma a parte questo, che pure è di notevolissima importanza per la vita presente e soprattutto per quella futura, ti direi di essere fermo nella tua volontà di amare in maniera casta.
I rapporti prematrimoniali non sono veri atti di amore. L’amore è altra cosa. Nell’amore vero ci si dona in totalità, ci si mette in gioco fino in fondo, ci si immola, non si toglie all’atto quel di più che esso ha e che gli è indispensabile per essere un vero atto di amore.
Giovanni Paolo II, parlando di rapporti prematrimoniali e dei rapporti coniugali contraccettivi, diceva che sono una menzogna: si esclude di donarsi all’altro in totalità.
4. Solo nella castità voi fortificate il vostro amore e diventate sicuri della fedeltà vicendevole.
Solo nella castità imparate a resistere a qualunque tentazione e a non consegnarvi adesso e domani a chi noi vi appartiene.
Ma se già fin d’ora vi consegnate a chi non vi appartiene definitivamente (finché non c’è il sì matrimoniale questa appartenenza vicendevole e definitiva non c’è ancora), chi vi darà la forza di non consegnarvi ad altri in momenti in cui il vostro rapporto può risentire di qualche stanchezza e le tentazioni si fanno più violente?
Ricordate che la felicità del vostro futuro (non parlo per ora di quello eterno) dipende da come la preparate.
Lo sfascio continuo di matrimoni, accompagnato da ferite che lasciano il segno per tutta la vita (e Dio non voglia anche per l’eternità), dipende in massima parte dal fatto che lo si è costruito sulla sabbia, e cioè su un terreno troppo sdrucciolevole.
5. Venendo adesso alla domanda concreta: possiamo confessarci continuando ad assumere la pillola per il duplice scopo di regolarizzare il ciclo e renderlo meno doloroso ed evitare la procreazione in caso di rapporti sessuali?
La risposta è la seguente: se sono presenti tutti e due gli scopi, non potete confessarvi se non compiendo un sacrilegio e non potete fare la Santa Comunione se non compiendo un altro e più grave sacrilegio.
Se invece assumete la pillola solo per regolarizzare il ciclo e renderlo meno doloroso, con la volontà ferma di vivere secondo Dio, allora potete confessarvi e fare fruttuosamente la Santa Comunione.
6. Nella risposta ho usato il plurale “se assumete la pillola…” perché in genere le decisioni sono prese insieme.
Ma se la decisione di prenderla anche per avere rapporti sessuali fosse solo sua, e a questa decisione tu fossi contrario e avessi la ferma volontà di non acconsentire ad eventuali proposte, allora tu puoi fare e la confessione e la Santa Comunione.
Siate larghi nel fidarvi del Signore.
Vedrete che non perderete niente. Anzi, il vostro amore diventerà più bello, più forte, più attraente.
Sto per scendere e celebrare la Messa. Vi porterò con me all’altare perché il Signore vi dia forza e perché voi la accogliate in pienezza.
Intanto vi saluto e vi benedico.
Padre Angelo