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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono Andrea, il ragazzo che le scrisse circa due mesi fa.
Durante questi giorni santi, ed in particolare Venerdì, ho pregato molto per le Anime del Purgatorio e proprio Venerdì mi è sorta una domanda che è la “causa” per cui ho deciso di scriverla: se siamo stati redenti da Gesù, con la sua Passione, e da Maria, con i suoi dolori, come mai è necessaria l’esistenza di una situazione purificatrice (il Purgatorio) se siamo stati già purificati da Gesù e Maria?
La ringrazio in anticipo e le auguro una Santa e serena Pasqua di Risurrezione.
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. supponiamo di trovarci nel deserto ed essere tutti assetati.
Finalmente si incontra un’oasi.
È sufficiente sapere che c’è l’acqua per essere dissetati?
Evidentemente no.
È necessario avvicinarsi all’acqua e berla.
Se non ci si avvicina e non la si assume, si muore di sete.
Così è anche per la redenzione attuata da Cristo.
2. Quando la gente sentì la prima predica di San Pietro nel giorno di Pentecoste rimase colpita e chiese che cosa dovesse fare.
San Pietro non rispose che era sufficiente che sapere che Cristo aveva attuato la redenzione.
Ma chiese a tutti di pentirsi e di farsi battezzare.
Con il battesimo avrebbero inaugurato una vita nuova caratterizzata dalla preghiera, dall’unione fraterna, dall’eucaristia e dall’ascolto dell’insegnamento degli apostoli (cfr. At 2,42).
In questa maniera avrebbero cominciato a vivere innestati in Cristo come i tralci alla vita, in modo da attingere continuamente da Cristo linfa nuova per portare frutti di vita eterna.
3. San Paolo ha detto la stessa cosa con un altro linguaggio quando ha affermato che è necessario spogliarsi dell’uomo vecchio che si corrompe con le azioni cattive e di rivestire il nuovo.
Ad esempio così scrive agli Efesini: “Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore. Così, diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità.
Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità” (Ef 4,17-24).
4. È stato Lutero a dire erroneamente che è sufficiente la fede per la salvezza.
Anzi, come si legge in una lettera scritta all’amico Melantone diceva: Pecca fortiter sed crede fortius (pecca fortemente, ma credi ancora più fortemente!).
Eliminando così in radice ogni sforzo di cambiamento di vita e di abbandono del peccato.
Il minimo che si possa dire è che questo insegnamento non è evangelico.
5. È vero che San Paolo diceva che ci si salva per la fede e non per le opere. Ma qui Lutero equivoca. Perché San Paolo non si riferisce alle opere della carità, ma ad alcune prescrizioni dell’Antico Testamento com’è la circoncisione, fare l’abluzione fino al gomito quando si torna dal mercato per il pericolo di essere stati contaminati dai pagani.
Certo, in nessun modo queste opere possono salvarci.
Solo la fede in Cristo nostro redentore salva. E ci salva introducendoci in un cammino di vita nuova, non lasciandoci come prima.
Per questo San Paolo dice che “la fede opera attraverso la carità” (Gal 5,6).
Se la fede non è seguita dei fatti, è cosa vuota e non può salvarci come ha ricordato Nostro Signore: “Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: «Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?». Ma allora io dichiarerò loro: «Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!»” (Mt 7,21-23).
6. Sono contento che il venerdì santo hai pregato molto per le anime del Purgatorio. Sono persuaso che ti abbiano dato qualche segno della loro riconoscenza, perché succede sempre così.
Il prossimo venerdì santo prega molto anche per la conversione delle persone che si sono allontanate da Dio e, senza saperlo, vivono nella schiavitù del peccato e di colui che lo ispira.
Contraccambio volentieri gli auguri di buona Pasqua, sebbene a distanza di due anni.
Ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo