Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Caro Padre Angelo,
Le porgo un’ulteriore domanda sulla confessione.
Confessarsi con diversi sacerdoti (in diversi periodi ovviamente) è un atto scorretto?
Grazie per l’eventuale risposta.
Renato
Risposta del sacerdote
Caro Renato,
no, non è un atto scorretto.
San Giuseppe Cafasso, grande confessore e direttore spirituale di don Bosco, diceva che, per quanto riguarda il Confessore, il fedele si deve sentire libero come l’aria.
Tuttavia è buona cosa avere un sacerdote fisso, come del resto per i malanni del nostro corpo ci si rivolge al medico che di noi sa tutto.
Quando si ha un confessore fisso, è bene tenerlo anche nei momenti in cui vi può essere qualche tensione.
A volte però, pur avendo un confessore abituale, una persona può aver urgenza dell’assoluzione dei peccati e allora si rivolge al sacerdote che gli è più facile contattare.
Talvolta può capitare che con il confessore ordinario non si trovi più a proprio agio. E allora si passa liberamente ad un altro.
I motivi del cambiamento del confessore possono essere svariati.
Don Bosco tuttavia, che era del parere di avere un confessore fisso, esortava a non cambiare anche per rispetto al sacerdote, che nella confessione esercita un’autentica paternità spirituale.
Ti ringrazio per i quesiti, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo