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Quesito

Caro Padre Angelo,
scrivo per un mio dubbio, la convivenza prematrimoniale vissuta castamente è considerato peccato?
La ringrazio sin d’ora per la risposta.
Cordiali saluti
Valentina


Risposta del sacerdote

Cara Valentina,
chi va a convivere prima del matrimonio, anche se ci si propone di vivere castamente, non è immune almeno da vari pericoli.
Il primo pericolo è questo: va a mettersi in una occasione prossima di peccato. La Sacra Scrittura ricorda che “chi ama il pericolo, in esso si perderà” (Sir 3,25). È legge di natura che la paglia avvicinata al fuoco brucia, così come è legge di natura che chi prende in mano la pene, se ne imbratta le mani.
Il secondo pericolo è il seguente: con il proprio comportamento si dà occasione al prossimo di pensare male. Chi convive non ha scritto sulla fronte: noi viviamo castamente. E la gente ha tutto il diritto di pensare che quei due si comportano male. Il pericolo diventa ancora più grave se poi si vedesse che i due fanno anche la santa Comunione.
Vi è ancora un terzo pericolo: lo scandalo (ostacolo) che si dà alle coppie di fidanzati, soprattutto più giovani, dei quali magari si è stati catechisti o educatori.
Allora, venendo più precisamente alla tua domanda: se la convivenza prematrimoniale vissuta castamente possa essere considerato un peccato, devo dire che mettersi nell’occasione prossima di offendere il Signore è già un’offesa al Signore.
Chi ama il Signore non strizza l’occhio al peccato, ma lo fugge con orrore (Rom 12,9).
Chi ama il Signore non si mette nell’occasione prossima di crocifiggere di nuovo il Figlio di Dio e di esporlo all’infamia (Ebr 6,6).

Riconosco che talvolta vi sono situazioni particolari: ad esempio i due fidanzati si trovano lontani da casa e vivono in un’altra città per motivi di studio o di lavoro. E proprio in quella città si sono conosciuti e vivono ognuno nella propria pensione.
Riconosco che in questo caso si è portati a dire: “Se invece di pagare due pensioni ne pagassimo una sola e andassimo a convivere sarebbe più economico!”.
Ma la purezza dell’amore, che costituisce il fondamento più solido per la futura indissolubilità coniugale, vale più di qualsiasi sacrificio economico.
Così il vivere nella grazia di Dio vale la pena di qualunque sacrificio economico.
Così infine la bella testimonianza resa a Cristo davanti ai fratelli è motivo di grande fiducia di ricevere la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, darà a tutti quelli che attendono con amore la sua venuta (2 Tm 4,8).

Ti ringrazio, carissima Valentina, della domanda che hai posto. Sono sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti o specificazioni.
Ti saluto, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo