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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono felice che ci sia una parte di internet utile alla vita dell’anima e non solo alla sua morte! Le premetto che nonostante sono un peccatore non passa un’ora del giorno in cui non abbia pensato almeno una volta a Dio o alla Vergine cercando di connaturare i miei comportamenti alla Divina Volontà, anche se spesso mi capita di non essere in sintonia con Dio e tutto ciò mi rende, mi creda, molto molto triste. In una delle mie elucubrazioni mi è capitato di speculare sul fatto che gli animali abbiano o meno un’anima e alle relative conseguenze. Integrando la mia riflessione con alcune ricerche sono arrivato alla elaborazione di due teorie che vorrei sottoporle.
1. teoria pragmatica. Come l’uomo, anche glia altri esseri viventi non nascono se non per volontà Divina e quindi non per semplice caso o peggio per errore. Essendo parte di un progetto di Dio, che potrei dividere (mi perdoni l’eventuale fallacia della mia teoria) in un micro progetto relativo alla soggettività di ogni essere vivente e un macro progetto cioè un progetto cosmico, mi resta difficile come alla loro morte terrena si possa verificare un loro totale annullamento che quindi si rivelerebbe in una loro mera strumentalità. Quindi riterrei per questa prima via che non muoiano se non qui sulla terra.
2. Teoria metafisica. Dalle parole del Santo Padre G.Paolo II (che mi scuso di non poter ivi riportare) ho tratto che anche gli animali siano infusi di uno spirito che sebbene ben diverso dal nostro comunque promana da Dio e che tende a sua volta a Dio. Come potrebbe, una volta avvenuta la morte terrena dell’animale, questo influsso vitale che promana da Dio svanire nel nulla come se non fosse mai esistito? Ritengo anche in questo caso che sia impensabile che ciò che è creato e per di più vivificato da Dio possa scomparire senza lasciare traccia di sè.
Le chiedo a questo punto però di dirmi una sua considerazione a riguardo e se nel caso dovesse avallare le mia teorie mi spieghi cosa succederà ai nostri cari animali ma in generale a tutti gli esseri viventi dopo la loro morte e dopo la fine del mondo terreno.
La ringrazio infinitamente per questo aiuto padre e le chiedo di ricordarmi a Dio nelle sue preghiere e nella celebrazione della S. Messa.
Carissimi saluti
Dario
Risposta del sacerdote
Caro Dario,
1. sulla prima tua riflessione posso darti ragione almeno in parte.
Gli animali, al momento della loro morte, vengono meno sulla terra, ma continuano ad esistere (non materialmente, beninteso!) nella mente di Dio.
In questo senso avevo risposto ad una visitatrice che mi aveva chiesto se in paradiso ritroveremo gli animali:
“Carissima Bianca Maria,
tutto ciò che esiste in questo mondo è presente eternamente nella mente di Dio. E se le creature se ne vanno da questo mondo per lasciare il posto ad altre, dalla mente di Dio invece non se ne andranno mai.
Ciò significa che andando in Paradiso ritroveremo tutto, con uno splendore nuovo. E vedremo anche tutto quello che Dio ci voleva comunicare attraverso le sue creature: una tenerezza e un amore davvero infiniti”.
2. Sulla seconda affermazione è difficile dare una risposta perché riporti in maniera approssimativa le parole del Papa.
Posso dire che lo spirito di Dio che dà la vita va inteso in senso analogico: in alcuni esseri si tratta di spirito immateriale (come per gli uomini), mentre per le piante e gli animali di un soffio che comunica vita vegetativa e sensitiva, ma non spirituale e immortale.
Gli animali dunque hanno un’anima, ma sensitiva.
Dal momento che sono incapaci di intellezione, non hanno un’anima razionale, spirituale e immortale.
Sono appena tornato da Messa e ti ho ricordato al Signore come mi hai chiesto.
Ti assicuro ancora un ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo