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Quesito
Gentile padre Angelo,
fino ad epoca abbastanza recente i rapporti tra la chiesa cattolica e le chiese ortodosse erano, nella migliore delle ipotesi, quasi inesistenti, mentre ora assistiamo ad un grandissimo avvicinamento, con reciproche pubbliche manifestazioni di rispetto e di vero e proprio riconoscimento (partecipazione a liturgie in comune e appellativi altamente onorifici nei rispettivi confronti).
La mia domanda è questa: è lecito ritenere che anche tra gli scismatici ortodossi sia riscontrabile, come nella chiesa cattolica, la manifestazione della santità? Che cosa si deve pensare delle canonizzazioni attuate, dopo lo scisma, dalle chiese ortodosse? In altre parole, è possibile ritenere che ci siano dei santi scismatici (evidentemente dando per presupposta la buona fede di questi ultimi)? Nella storia della chiesa abbiamo il precedente del grande scisma di occidente ed ho letto nella Treccani che S. Vincenzo Ferrer era sicuramente uno scismatico, visto che riconosceva come papa legittimo l’antipapa di Avignone e non già il legittimo papa di Roma; evidentemente, ciò nonostante, era certo di essere a pieno titolo nella chiesa universale, cioè nella chiesa cattolica. Io mi auguro ardentemente di vedere, in questi ultimi anni che mi restano, un ristabilimento, almeno parziale, dell’unità visibile della Chiesa; ma è possibile pensare che, al di là della visibilità, si sia già in qualche modo ristabilita un’unità invisibile tra tutti i cristiani che si sentono parte della chiesa universale? La ringrazio sin da ora dei chiarimenti che avrà la bontà di fornirmi e la saluto con tutta cordialità.
Vito P.
Risposta del sacerdote
Caro Vito,
1. Dio chiama tutti alla santità, chiama anche quelli appartengono ad altre religioni.
Quando saremo di là vedremo tanti che di qua, pur non appartenendo alla vera fede che è quella della Chiesa cattolica, hanno agito con rettitudine, in buona coscienza e hanno assecondato gli impulsi della grazia e sono avanzati grandemente nella via della santità.
Ovvio che questo avviene anche tra i fratelli ortodossi che, trovano grandi aiuti nella parola di Dio e nella grazia che viene loro comunicata ordinariamente dai sacramenti.
2. Ma tu sembri chiedere qualcosa di più preciso: se le canonizzazioni che fanno gli ortodossi le possiamo ritenere valide.
Premesso che la santità viene dispensata largamente dal Signore anche agli ortodossi, noi possiamo affermare con sicurezza che presso di loro c’è vera santità, anche se sono scismatici (lo sono infatti in buona fede).
Penso a un santo della Chiesa ortodossa che mi è particolarmente caro: Silvano del monte Athos.
È certamente un santo e nel nostro cuore possiamo anche chiedere la sua intercessione.
Ma non è possibile celebrarne pubblicamente il culto.
Per noi cattolici, la ratificazione del culto è decretata con atto magisteriale particolarmente impegnativo solo dal Romano Pontefice.
3. Mi parli con un certo ottimismo del riavvicinamento delle Chiese ortodosse con quella cattolica.
Va ricordato che le chiese ortodosse sono acefale, e cioè senza un capo che stia al di sopra di tutte. Ognuna fa a sé. E purtroppo non tutte sono ugualmente vicine alla Chiesa di Roma. Anzi, qualcuna è ancora apertamente ostile.
4. Perché cadano certi pregiudizi è necessaria certamente la buona volontà da parte degli uomini. Ma soprattutto si richiede l’opera dello Spirito Santo, che noi dobbiamo supplicare con le preghiere e i sacrifici.
Mettiamoci dunque di buona volontà e cooperiamo ardentemente con il Divino Spirito perché al più presto tutti i cristiani siano anche visibilmente un unico gregge sotto un solo pastore.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo