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Quesito
Buongiorno Padre.
La ringrazio per la sua rubrica e per questo sito, lo ho già consultato molte volte per avere la risposta a domande mie e di altre persone.
Le vorrei chiedere questo: persone di mia conoscenza (cattolici) credono nel "rapimento" della Chiesa, concetto protestante che consisterebbe in una scomparsa fisica dal mondo sensibile dei salvati, in un momento immediatamente precedente la Parusia. Questo concetto sarebbe contenuto in alcuni passi biblici, come 1Tess 4,13-18 e 1 Corinzi 15, 50-54.
Per quanto ne so, questi passi si riferiscono in modo figurativo al momento della risurrezione della carne, e non intendono dire quanto affermano i protestanti. Ma non ho abbastanza conoscenza al riguardo. Potrebbe aiutarmi?
La ringrazio ancora,
Stefano
Risposta del sacerdote
Caro Stefano,
1. riporto anzitutto i due testi di san Paolo:
1 Ts 4,13-17: “Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
1 Cor 15,50-54: “Vi dico questo, o fratelli: carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che si corrompe può ereditare l’incorruttibilità.
Ecco, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d’incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d’immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata inghiottita nella vittoria”.
2. In questi due testi san Paolo parla del ritorno finale di Cristo (la parusia), che sarà caratterizzato dalla risurrezione dei morti e dalla fine del mondo.
San Paolo si pone tra gli
spettatori di questo grande avvenimento, non già perchè lo credesse prossimo, ma per dar più forza alla sua affermazione.
I cristiani di Tessalonica credevano che i fratelli defunti
non avrebbero potuto aver parte alle feste trionfali della venuta di Gesù Cristo.
Ma San Paolo dice che i giusti che allora saranno vivi non avranno alcun speciale vantaggio sui morti perché gli uni e gli altri saranno ugualmente spettatori del grande avvenimento.
Infatti alla voce all’arcangelo (probabilmente san Michele) verrà suonata la tromba di Dio. Questa tromba è detta di
Dio sia perchè non suonerà che al comando di Dio sia perchè il suo suono sarà ben diverso da quello delle trombe ordinarie. È chiaro che qui si tratta di un’espressione metaforica per indicare l’intimazione ai morti di risorgere per presentarsi al giudizio.
3. A questi segni Gesù Cristo scenderà dal cielo, e allora quelli che in Lui sono morti, cioè i cristiani che morirono nella fede e nella carità, risusciteranno per la vita del Paradiso.
Dopo questa risurrezione avverrà la trasformazione di quelli che al momento saranno ancora vivi.
Così tutti assieme andranno incontro a Gesù Cristo.
Questi fatti si
compiranno però in un attimo.
4. I Padri Greci, seguiti da
numerosi interpreti moderni, si fondano su queste parole per ritenere che non tutti gli
uomini moriranno, ma alcuni passeranno immediatamente dallo stato della vita presente allo stato della gloria.
Secondo i Padri Latini, basandosi su Rm 5,12: “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte” (cf anche Eb 9,27),
tutti gli uomini dovranno morire.
Secondo San Tommaso è più probabile che tutti moriranno e subito risorgeranno: “L’opinione più probabile e comune afferma che tutti coloro, i quali si troveranno alla venuta del Signore, moriranno per poi risorgere quasi subito” (Somma teologica, I-II, 83, 3, ad 1). A motivo del brevissimo tempo che intercorrerà tra morte e risurrezione vengono considerati e chiamati vivi.
Andranno incontro al Signore, sopra le nubi. Come Gesù salì
al cielo circondato da nube (At 1,9), e sulle nubi discenderà dal cielo (Mt 24,30),
così anche i giusti saranno trasportati da una forza soprannaturale sopra le nubi.
L’incontro dei Santi con Gesù avrà luogo nel momento in cui Gesù discenderà dal cielo per venire in terra a fare il
giudizio.
5. Pertanto non esiste nessun rapimento previo degli eletti o della Chiesa.
Gli eventi descritti da San Paolo riguardano tutti gli uomini, vivi e defunti.
Tutti in qualunque
tempo siano morti si troveranno quindi nelle stesse condizioni.
La stessa cosa che viene detta direttamente dal Signore in Gv 5,28-29 con l’aggiunta della risurrezione anche per gli empi: “viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna”.
Ti saluto, ti ricordo al Signore ti benedico.
Padre Angelo