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Quesito
caro Padre,
vorrei chiedere a lei perché una persona divorziata o separata o sposata solo civilmente non può fare da padrino alla cresima o al battesimo?
grazie per la sua disponibilità
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. anzitutto è necessario fare delle distinzioni tra le varie categorie di persone che hai menzionato.
2. Il separato non è in una situazione identica a quella del divorziato risposato o di chi è sposato solo civilmente.
Molte volte chi è separato ha subito la separazione, ne è vittima e porta avanti dignitosamente la propria condotta cristiana.
3. La stessa cosa si può dire anche del divorziato, che a volte può aver subito questa angheria.
4. Talvolta la separazione può essere doverosa e anche il divorzio stesso potrebbe essere lecito per mettere al sicuro l’educazione dei figli e l’incolumità dei beni.
5. Si diventa irregolari, e pertanto incapaci di svolgere il ruolo di padrino o di madrina, dal momento in cui da separati e divorziati si va a convivere o si passa a nozze civili. Ugualmente sono irregolari i battezzati che vanno a convivere come marito e moglie, senza esserlo.
Il divieto di fare da padrino o da madrina è dunque solo per questi ultimi, e non per tutti i separati e i divorziati.
6. Fatte queste premesse, il discorso diventa più chiaro.
Ecco che cosa afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito del ruolo del padrino: “Perché la grazia battesimale possa svilupparsi è importante l’aiuto dei genitori. Questo è pure il ruolo del padrino o della madrina, che devono essere dei credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana il neo-battezzato, bambino o adulto.
Il loro compito è una vera funzione ecclesiale” (CCC 1255).
7. Ora la prima maniera di svolgere questo compito la si esercita, prima ancora che con le parole, con la testimonianza della propria vita.
Le parole non possono essere contraddette da una vita che oggettivamente non è secondo il progetto di Dio.
8. Dio ha proibito di fornicare (sesto comandamento).
Coloro che convivono prima del matrimonio vivono in uno stato oggettivo di fornicazione.
È questa la bella testimonianza che darebbero ai loro figliocci? Potrebbero dire con la loro condotta: prendete esempio da noi a vivere la vita cristiana?
9. Lo stesso discorso vale per i divorziati risposati, che vivono in una situazione oggettiva di permanente adulterio.
Nel Vangelo di Marco si legge: “Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento.
Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio»” (Mc 10,6-12).
Ripropongo la medesima domanda: È questa la bella testimonianza che intenderebbero dare ai loro figliocci? Potrebbero dire con la loro vita: prendete esempio da noi a vivere la vita cristiana?
Capisci che ci vuole un pò di coerenza.
Ti saluto cordialmente, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo