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Quesito
Buonasera padre Angelo,
le vorrei chiedere due cose:
– che cosa significa che nostro Signore è il Dio vivente?
– che cosa è il sigillo del Dio vivente?
Cordiali saluti
E di nuovo tanti auguri di buone feste
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. nella Sacra Scrittura talvolta Dio viene presentato con l’aggettivo di vivente.
Come nel caso della risposta che San Pietro ha dato a Gesù quando gli ha detto: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16).
2. Qui San Pietro riconosce Gesù come il Messia (Cristo infatti significa Messia). Un Messia che non è semplicemente un grande uomo ma è il Figlio di Dio.
Da notare l’articolo “il” Figlio di Dio. Con questo si vuole dire che non si tratta di un figlio adottivo qualunque, ma del Figlio unico di Dio, della medesima natura divina, la seconda persona della Santissima Trinità.
Lo riconosce pertanto come Figlio di Dio nel medesimo modo in cui l’avevano inteso gli ebrei che, proprio per questo, lo accusavano dicendo: “Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia, perché tu, che sei uomo, ti fai Dio” (Gv 10,33).
3. San Pietro proclama Gesù “Figlio del Dio vivente”.
San Tommaso commenta: “Dice vivente per escludere l’errore dei pagani che dicevano dèi certi uomini morti, come Giove… come si legge in Sap 13,2: “Così pure alcuni dicevano dèi gli elementi e le altre cose morte, come la terra, il fuoco ecc…..
Ma bisogna sapere che quando si dice Dio vivente, e uomo vivente, dell’uomo lo si dice per la partecipazione della vita, di Dio invece perché è la sorgente della vita, come si legge nel salmo 35,10: “È in te la sorgente della vita” e anche in Giovanni 14,6: “Io sono la via la verità e la vita”” (Commento a Matteo 16,16).
4. Si parla del sigillo del Dio vivente nell’Apocalisse: “E vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente” (Ap 7,2).
Il biblista Alfred Wikenhauser commenta: “Dobbiamo rappresentarci questo sigillo che l’angelo tiene in mano come un anello sul tipo di quelli che portavano i signori orientali. Impresso su un oggetto o solo un uomo, fosse egli uno schiavo o un adoratore di una divinità, il sigillo equivaleva a una prestazione di appartenenza. L’impressione del sigillo, dunque, vuole indicare che gli eletti sono proprietà di Dio, posti sotto la sua efficace protezione.
A questo sigillo di Dio si contrappone la cicatrice che gli adoratori della bestia portano sulla fronte e sulla mano destra (Ap 13,16).
L’impressione del sigillo ha un precedente in Ezechiele 9,1 dove si legge che gli angeli sterminatori devono per ordine di Dio risparmiare gli uomini pii, sulla fronte dei quali è stato scritto da un angelo il segno della lettera t (tau).
Il sigillo divino non vuole però proteggere i fedeli dai mali fisici, perché in tal caso sarebbe stato impresso già prima che avesse inizio all’apertura del libro; esso non intende nemmeno essere una difesa dalle persecuzioni e del martirio: infatti le tribolazioni che si annunciano faranno altri martiri…
L’impressione del sigillo non può nemmeno avere lo scopo di preservare i cristiani dalla caduta. Ad essi, dunque, non sarà risparmiata la prova della fede; solo, ricevono la promessa che Cristo chiamerà il vittorioso a prendere parte alla sua gloria celeste. Il sigillo così apposto dunque significa solo che, quando le forze umane verranno meno, Dio darà ai suoi servi fedeli un’energia soprannaturale perché perseverino sino alla morte; esso varrà in pari tempo a preservarli dal giudizio punitivo che colpirà i malvagi” (L’Apocalisse di Giovanni, pp. 97-98).
Con l’augurio che anche tu possa ricevere il sigillo del Dio vivente e che possa fruire di quell’energia soprannaturale che ti dà forza per riuscire vittorioso in ogni tribolazione, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo