Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Caro Padre Angelo
le scrivo per cercare un aiuto e magari capire …
Non sono mai stato un cattolico praticante anzi ho vissuto fino ad ora una vita tutta al contrario…ma è già da qualche tempo che sento qualcosa di diverso nascere.
È come se mi sentissi ogni giorno cambiare,non lo so ma piano piano ho cominciato a correggere certi atteggiamenti, a notare certe piccole cose che prima non vedevo neanche lontanamente.
E pensi che ho iniziato anche a pregare provando un senso di serenità mai avuto prima.
Vorrei quasi dirle che mi sento felice ed è una sensazione bellissima.
Grazie per la sua eventuale risposta


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. nella prima lettura di domenica scorsa (terza di quaresima, anno c) abbiamo sentito queste parole dette da Dio a Mosé per il popolo d’Israle che si trovava oppresso in Egitto: “Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele” (Es 3,8).
Questa “terra bella e spaziosa dove scorrono latte e miele” è il Regno di Dio che Cristo è venuto ad inaugurare sulla terra e che avrà pieno compimento in paradiso.
Il Regno di Dio inaugurato sulla terra è la Santa Chiesa, che è una terra larga e spaziosa dove dappertutto scorrono latte e miele, simbolo della vita e della fertilità.

2. È questa la sensazione di chi vive all’interno della Chiesa: si sazia dell’abbondanza della casa di Dio  e si disseta al torrente delle sue delizie” (Sal 36,9).
È questo quanto si prova nella celebrazione dei sacramenti, in particolare nella Confessione e nell’Eucaristia, nel gustare la Parola di Dio, nella Comunione con i Santi, nella preghiera.

3. Non mi meraviglio pertanto del senso di dolcezza e di allargamento del cuore che provi cominciando a pregare.
Adesso stai facendo l’esperienza di essere entrato in una terra larga e spaziosa, dove scorrono latte e miele.
Per questo avverti che nella tua vita sta cambiando qualcosa. Senti fascino per realtà che prima ti erano ignote.
Ne conoscevi certamente il nome, perché sapevi bene che esisteva la preghiera. E forse magari in anni passati avrai pregato anche tu, ma senza badare a quello che dicevi, forse solo borbottando qualcosa cercando di far presto, coma talvolta fanno i bambini.
Adesso invece si tratta di un incontro con Dio, con Gesù Cristo.
Un incontro che ti fa uscire, senza che tu te ne accorga, da un senso di angustia e di oppressione, analogo a quello sperimentato dagli ebrei quando uscirono dall’Egitto.

4. Nello stesso tempo è come un tornare a casa ed essere accolto dall’amabilità del Padre che mette a tua disposizione tutti i beni del Paradiso.
Adesso potrai purificarti, togliendo tutti i peccati che ancora pesano sulla tua coscienza con il lavacro della Confessione, che è come un secondo Battesimo.
Potrai nutrirti della Parola di Dio e di Gesù Cristo nell’Eucaristia. Potrai nutrirti di quel pane prefigurato dalla manna dell’Antico Testamento: si adattava al gusto di chi l’inghiottiva e si trasformava in ciò che ognuno desiderava (Sap 16,21).
Ascoltando la Parola di Dio la sentirai a modo tuo, perfettamente rispondente alle tue attuali necessità. È il cibo che si adatta al gusto (necessità) di chi se ne nutre.
Facendo la Santa Comunione sentirai che Gesù ti dà la forza per riuscire perfettamente in ciò che desideri per la tua vita cristiana.

5. Potrei andare avanti, parlandoti di altro latte e miele che trovi nella Santa Chiesa, nel Regno di Dio inaugurato sulla terra.
Ma mi fermo qui, esortandoti però a proseguire il cammino.
Sei solo ai primi assaggi. C’è ancora molto altro che il Signore ti ha già preparato. Desidera ardentemente che diventi tuo possesso al più presto.
Man mano che andrai avanti, sentirai sempre più che la vita precedente vissuta lontano da Dio era buio, angustia, oppressione, piacere effimero, mai capace di saziare e di dare pienezza interiore.

Ti assicuro la mia preghiera e la mia benedizione perché la tua vita cristiana si consolidi sempre più e sempre più ti renda felice.
Padre Angelo