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Quesito

Caro padre Angelo,
Avrei ora un paio di domande:
Balducci nel suo libro dice giustamente. “Come Dio ha voluto legare la distribuzione della grazia e quindi della nostra salvezza a dei segni sensibili, i sacramenti, così il demonio, scimmiottatore della divinità, fa dipendere da determinati elementi sensibili il suo intervento per la rovina dell’uomo”. Mi potrebbe dire quali sono i passi della Scrittura a fondamento di questa affermazione? i miei amici infatti mi hanno fatto osservare che i riferimenti al Diavolo nella Scrittura sono scarsi e opachi, mentre le parole di Balducci si rifanno più che altro alla tradizione medioevale, soprattutto nel caso dell’immagine del Diavolo come “simia dei” (sulla quale immagine cfr. ad es. Ernst Curtius “Letteratura europea e Medioevo latino”).
Padre Amorth afferma magistralmente che “Posso pagare un killer perché uccida una persona; (…) Così posso pagare un mago, uno stregone, perché faccia un maleficio contro una persona”. Secondo Lei perché la giustizia penale non interviene contro questi malfattori (esecutori e mandanti) proprio come contro i killer? In effetti così si faceva ai tempi in cui le follie illuministe non avevano ancora intaccato il sano realismo dell’ecumene cristiana, e oltretutto oggi sarebbe tanto più facile per la polizia scientifica accertare le modalità e gli effetti di un maleficio diabolico.
La saluto e la ringrazio per i chiarimenti.
Carlo


Risposta del sacerdote

Caro Carlo,
1. che il diavolo sia scimiottatore di Dio lo si deduce dal tenore delle parole da lui usate per tentare i nostri progenitori: “Diventerete come Dio” (Gen 3,5).
Questo fu il suo peccato: desiderò farsi come Dio e e a questo tenta incessantemente gli uomini.

2. È interessante notare come nella Sacra Scrittura Dio non si manifesti geloso delle proprie prerogative. Le vuole donare tutte agli uomini, in una comunione d’amore. Li vuole tutti partecipi della sua natura divina.
La perversione del peccato sta nel voler partecipare alla natura divina mettendosi al posto di Dio, facendo a meno di Dio.
Ma questo è ontologicamente impossibile, come è ontologicamente impossibile che il raggio possa sussistere senza rimanere agganciato alla sua sorgente luminosa.

3. La giustizia penale non può intervenire perché qui non è materialmente e meccanicamente deducibile l’effetto dalla causa.
Giustamente gli antichi dicevano che non si può arguire dal post hoc, all’ergo proter hoc.
In altre parole non si può dire: è avvenuto dopo quell’evento, dunque è avvenuto a causa di quell’evento.

4. In temi come questi non invocherei i tempi del passato, quando molte persone “sensitive”, che non avevano nulla a che fare con l’occulto, venivano considerate a furor di popolo come streghe e come tali condannate.

Ti saluto, ti sono vicino con al preghiera e ti benedico.
Padre Angelo