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Quesito
Spesso, al momento di darsi il segno di pace durante la Santa Messa, si crea un po’ di confusione…gente che si sposta addirittura a un banco all’altro ( ho sentito di un parroco che scendeva dall’altare per andare anche lui a dare il segno di pace), gente che si gira a destra e a sinistra, avanti e indietro…
Personalmente io do’ la mano solo alle persone che sono sedute al mio stesso banco, al massimo, quando non c’è nessuno, mi giro verso chi sta dietro…
Una volta lessi, sul sito del Vaticano, un documento di una congregazione ( ma non ricordo quale) in cui si invitava a dare il segno di pace solo alle persone piu’ vicine…
Il problema è : come intendiamo noi fedeli questo concetto di “vicinanza”? Non sarebbe opportuno che anche i nostri sacerdoti ci indirizzassero a seguire le linee che la Chiesa ( ma credo anche il buon senso e la compostezza a cui la funzione che si celebra ci richiama) ci indica?
Grazie
Maria
Risposta del sacerdote
Cara Maria,
purtroppo questo gesto dello scambio della pace da alcuni viene scambiato come un modo di salutarsi.
L’Ordinamento generale del Messale Romano approvato dalla Santa sede (Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti) in data 25.1.2004, a proposito del rito della pace scrive:
“Segue il rito della pace, con il quale la Chiesa implora la pace e l’unità per se stessa e per l’intera famiglia umana, e i fedeli esprimono la comunione ecclesiale e l’amore vicendevole, prima di comunicare al sacramento.
Spetta alle conferenze episcopali stabilire il modo di compiere questo gesto di pace secondo l’indole e le usanze dei popoli. Conviene tuttavia che ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio” (n.82).
L’Istruzione Redemptionis Sacramentum, pubblicata per ordine di Giovanni Paolo II il 25.3.2004 ha il fine di porre rimedio ad alcuni abusi liturgici, a proposito dello scambio di pace scrive:
“Si mantenga l’uso del rito romano di scambiare la pace prima della santa comunione, come stabilito nel rito della messa. Secondo la tradizione del rito romano, infatti, questo uso non ha connotazione né di riconciliazione né di remissione dei peccati, ma piuttosto la funzione di manifestare pace, comunione e carità prima di ricevere la santissima eucaristia. È, invece, l’atto penitenziale da eseguire all’inizio della messa, in particolare secondo la sua prima forma, ad avere carattere di riconciliazione tra i fratelli” (n 71).
E ancora “Conviene «che ciascuno dia la pace soltanto a coloro che gli stanno più vicino, in modo sobrio». «Il sacerdote può dare la pace ai ministri, rimanendo tuttavia sempre nel presbiterio, per non disturbare la celebrazione. Così ugualmente faccia se, per qualche motivo ragionevole, vuoi dare la pace ad alcuni fedeli»” (n.72).
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo