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Quesito

Carissimo padre Angelo,
è ” il grande giorno” (dell’ingresso nell’Ordine di San Domenico).
Per prima cosa, ieri ho fatto la mia confessione generale: non potevo entrare in convento sporco… non sia mai! E poi quanti ricordi, amarezze ma anche gioie stanno affiorando unitamente alla domanda “ma è satana che mi sta illudendo o è Dio che mi chiama?” Sapessi…mi lacera terribilmente!
Prega per i miei genitori, perché non soffrano e anche e soprattutto perché continui ad essere uomo di preghiera e sappia portare anime a Gesù Sacramentato e alla Madonna. È stato sempre il programma, voglio mantenerlo.
Una Benedizione!


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. stamattina appena sveglio ho pensato anch’io a questo grande giorno.
Il mio pensiero è corso a Santa Teresa di Gesù bambino che nella Storia di un’anima scrive: “Quello che venivo a fare nel Carmelo, lo dichiarai ai piedi di Gesù Ostia, nell’esame che precedette la mia professione: Sono venuta per salvare le anime, e soprattutto a pregare per i sacerdoti” (Storia di un’anima, 195). 
Lo sai bene che l’obiettivo del nostro Ordine è la salus animarum, la salvezza delle anime.

2. Tutto nella nostra vita conventuale (preghiera, osservanza della regola, vita comune, esercizio della carità e della pazienza) e in particolare il nostro ministero diventa più fruttuoso se teniamo presente l’obiettivo della salus animarum.
Hai fatto bene a fare ieri la confessione generale della tua vita.

3. Ciò che sentirai domenica prossima nella proclamazione della prima lettura è quanto il Signore si attende da te: “Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore” (Is 53,10).
È utile soffermarsi su ognuna di queste espressioni che gettano luce su quello che fai e sul tuo futuro.

4. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione. È ciò che ha fatto Gesù Cristo ed è lo stesso obiettivo per il quale Dio ci chiama.
Gesù ha chiesto questo a San Francesco quando gli ha parlato nella chiesa di San Damiano: “Francesco va e ripara la mia chiesa perché, come vedi, è tutta in rovina”.
La Chiesa di Cristo in rovina sono le anime rovinate dal peccato e dal demonio. 

5. Vedrà una discendenza: San Girolamo commenta queste parole contemplando le Chiese che sarebbero sorte in tutte le parti del mondo come frutto del sacrificio di Cristo. È una discendenza che dura per sempre perché è destinata a popolare il Paradiso.
Tu oggi entri in convento per il medesimo obiettivo: per portare anime e anime a Cristo perché vivano eternamente della sua vita divina.
Dio ripete a te oggi ciò che ha detto ad Abramo: “«Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza»” (Gn 15,5).
“E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re” (Gn 17,6). Secondo il disegno di Dio diventerai padre di molti. Probabilmente, padre di molti santi!

6. Vivrà a lungo. È un’espressione simile a quella che si legge nel versetto seguente: “Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce” (Is 53,11). È un chiaro riferimento alla risurrezione, al paradiso.
Per te è la promessa della vita eterna che Cristo ha fatto a quelli che lasciano tutto per seguirlo (cfr. Mt 19,29).
Già da oggi, se sarai fedele e perseverante, puoi dire insieme con Cristo: “Ero morto, ma ora vivo per sempre” (Ap 1,18).

7. Si compirà per mezzo suo la volontà del Signore (Is 53,10).
La volontà del Signore è quella espressa nel primo versetto del capitolo precedente: “Svegliati, svegliati, rivestiti della tua magnificenza, Sion; indossa le vesti più splendide, Gerusalemme, città santa” (Is 52,1). Isaia proclama la fine della deportazione e che Gerusalemme si rivestirà di magnificenza perché sarà ricostruita con lo splendore del suo tempio.
Anche per mezzo tuo si compirà la volontà del Signore per cui molti saranno liberati dalla prigionia del peccato e del demonio. E soprattutto si rivestiranno dello splendore della grazia perché Dio abiterà in loro come in un tempio.

8. Da oggi cominci a sperimentare ciò che Gesù ha promesso a chi lascia tutto per lui e per il Vangelo (la salvezza delle anime): “cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi” (Mc 10,30).
Santa Teresa di Gesù bambino attesta che il Signore è stato fedele alla sua promessa e che dal suo ingresso al Carmelo le ha dato “nelle cose piccole come nelle grandi … il centuplo fin da questa vita” (Storia di un’anima, 231).
Sì, da oggi anche per te: cento volte tanto tanto sia nelle cose grandi sia in quelle piccole, a partire da quello che gli domandi nella preghiera.

9. Infine un pensiero anche per i tuoi carissimi genitori e familiari.
Ecco di nuovo ciò che scrive Santa Teresa di Gesù bambino ad una giovane la cui sorella era entrata al Carmelo: “È tanto grande il sacrificio che il buon Dio ti ha domandato ultimamente; ma non ha forse promesso a chi lascia per lui il padre, la madre, o la sorella, il centuplo in questa vita? 
Ebbene!  Ah! Gesù sarà obbligato a mantenere la sua promessa. 
So bene che ordinariamente queste parole vengono applicate alle persone religiose; tuttavia sento nel fondo del cuore che sono state pronunziate per i generosi genitori e parenti che fanno il sacrificio a Dio dei figli e delle persone più care” (lettera n. 159).
Sono parole di una Santa che è stata proclamata dottore della Chiesa.
Anche per i tuoi genitori e familiari, al posto di un vuoto che certamente sentiranno, da oggi inizia un’esperienza nuova: di ricevere cento volte tanto e l’assicurazione della vita eterna.

10. Non mi meraviglio della tentazione che ti sta lacerando. La ebbe anche Santa Teresa di Gesù bambino addirittura il giorno prima della sua professione religiosa che avrebbe segnato il suo sposalizio con Gesù.
Vale la pena rileggerla dall’inizio alla fine: “Finalmente il giorno bello delle mie nozze arrivò, fu senza nubi, ma il giorno avanti si alzò nell’anima mia una tempesta come non ne avevo mai viste.
Non mi era ancora mai venuto un solo dubbio sulla mia vocazione, bisognava che conoscessi questa prova.
La sera, facendo la Via Crucis dopo Mattutino, la mia vocazione mi apparve come un sogno, una chimera…
Trovavo bellissima la vita del Carmelo, ma il demonio m’ispirava la sicurezza che non era fatta per me, che avevo ingannato le superiore procedendo in una strada alla quale non ero chiamata.
Le mie tenebre erano così grandi che vedevo e capivo una cosa sola: non avevo la vocazione!… Ah, come descrivere l’angoscia dell’anima mia? Mi pareva (cosa assurda, che dimostra come quella tentazione fosse dal demonio) che se avessi detto le mie paure alla Maestra, questa mi avrebbe impedito di pronunziare i santi voti; tuttavia volevo fare la volontà di Dio e ritornare nel mondo piuttosto che restare nel Carmelo facendo la mia; feci dunque uscire la mia Maestra e piena di confusione le dissi lo stato della mia anima…
Fortunatamente vide più chiaro di me e mi rassicurò completamente; d’altra parte l’atto di umiltà che avevo fatto aveva messo in fuga il demonio, il quale pensava forse che io non avrei osato confessare la tentazione. Appena ebbi finito di parlare i dubbi scomparvero; per rendere più completo il mio atto di umiltà, volli ancora confidare la mia strana tentazione a Nostra Madre (la priora), la quale si contentò di ridere di me” (Storia di un’anima, 217).

11. Entri oggi, in data 15 ottobre 2024 memoria di Santa Teresa d’Avila, la grande riformatrice del Carmelo.
A lei un giorno apparve il nostro Santo Padre Domenico, che “le diede la mano, le promise che l’avrebbe aiutata grandemente nelle cose del suo Ordine e insieme le disse parole di molta consolazione”.
Confido che Santa Teresa d’Avila che amava definirsi domenicana per affetto contraccambi con te ciò che fece con lei il Santo Padre: ti prenda per mano, ti introduca nell’Ordine di San Domenico, ti assicuri il suo aiuto e ti dica parole di molta consolazione.

12. Hai iniziato la tua mail scrivendo: “È il grande giorno”.
Sì, lo è perché cambia la tua vita.
Ma lo è anche per le cose grandiose che inaugura e che da oggi comincia a realizzare.

Ti benedico di cuore e ti accompagno giorno per giorno con la mia preghiera.
Padre Angelo