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Quesito
Carissimo Padre Angelo,
sono un ragazzo di 21 anni. Da qualche tempo ho scoperto Cristo ed ora non riesco più a fare a meno di Lui. Ho però un problema.
In passato, prima di cominciare il mio cammino spirituale e di fede, ho condotto un’adolescenza diciamo così abbastanza immorale ed anche quando mi sono avvicinato alla chiesa per un pò di tempo i miei “vizi” sono continuati.
Ora ho una vita costante di preghiera quotidiana, sono impegnato come catechista nella mia parrocchia, tutti i giorni vado a messa, mi accosto spesso al sacramento della confessione e partecipo anche a momenti di preghiera comunitari.
Cerco grazie all’aiuto della preghiera e del Santo Rosario di non cadere nelle tentazioni e, a dire la verità, il più delle volte ci riesco.
Ogni tanto, anche se raramente, mi capita però di cadere nella masturbazione e magari anche di guardare immagini non pure.
Quando ciò mi succede cerco subito il perdono e la misericordia di Dio e sono sempre molto amareggiato.
Lei crede che ciò che sto facendo da un punto di vista cristiano sia abbastanza per sconfiggere per sempre questo vizio oppure dovrei fare di più?
RingraziandoLa in anticipo per la sua risposta, le porgo cordiali e sentiti saluti.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. leggendo la tua e-mail mi è venuta in mente la bella figura del p. Lacordaire, che riportò l’Ordine domenicano in Francia dopo la bufera napoleonica.
Aveva frequentato il liceo di Digione e, imbevuto dello spirito razionalista di quel tempo, divenne ateo. Verso i diciotto anni i suoi compagni di studio lo vedevano particolarmente travagliato e pensieroso.
Uscì fuori da quel periodo scoprendo Gesù. Lui stesso disse in seguito che dopo aver conosciuto Gesù non riuscì più ad amare con concupiscenza alcuna cosa di questo mondo.
In te è avvenuto qualcosa di simile. Dopo aver conosciuto Gesù in maniera nuova, non riesci più a distaccartene. Deo gratias!
2. Forse il Signore ha permesso che tu ti allontanassi nel periodo dell’adolescenza perché la conoscenza di Gesù fosse per te l’incontro più importante e più decisivo della tua vita.
Ormai graviti attorno a Lui. Come Gionata ad un certo momento unì a Davide la sua anima sicché divenne con lui un cosa sola, così sta accadendo anche per te.
Sono convinto che tutto quello che stai facendo: eucaristia quotidiana, catechesi, confessione frequente, preghiera quotidiana, santo Rosario, preghiera comunitario non sono un peso per te, come purtroppo lo sono per molti.
Tutto questo è diventato per te come un’esigenza, allo steso modo che per un pesce è un’esigenza stare nell’acqua e per un vivente il respirare.
Se ti togliessero qualcuna di queste pratiche sentiresti che ti viene tolto qualcosa, un pezzo della tua vita.
Giovanni Paolo II in Veritatis splendor disse che per chi vive secondo la carne i comandamenti di Dio sono un peso; per chi vive secondo lo spirito, sono un’esigenza del cuore.
Questa è la metamorfosi, la Pentecoste, che è avvenuta in te. E questa Pentecoste si rinnova, sebbene sotto forma di brezza leggera, tutti i giorni. Non è bello vivere così?
Penso che avrai sentito diverse volte il desiderio di fare come la Samaritana, la quale dopo aver incontrato Gesù presso il pozzo di Sicar dove era andata per attingere acqua, dopo aver bevuto senza accorgersene dell’acqua viva che le dava il Signore, quasi dimentica del motivo per cui si era recata lì, lasciò la brocca e corse in paese a dire alla gente: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che non sia lui il Messia?” (Gv 4,29). Tu, analogamente, avrai sentito il desiderio di dire a molti: venite anche voi a vivere quello che sto vivendo io.
Sarei contento che anche tu avessi il medesimo successo della samaritana, perché la gente andò e, dopo aver incontrato il Signore, disse: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo” (Gv 4,42).
3. Ma adesso vengo alla tua domanda precisa.
Intanto continua a fare tutto quello che fai, soprattutto per quanto riguarda la Messa quotidiana e la confessione frequente (sarebbe bello se tu ti confessassi regolarmente ogni settimana!)
Ti manca forse solo una cosa: di essere deciso nel rintuzzare le tentazioni.
Vedrai che quanta è maggiore la forza con cui allontani i primi moti della concupiscenza, tanto più grande e duratura sarà la pace che godrai. Sembra che capiti anche per noi quanto avvenne per Gesù. Il diavolo, dopo essere stato cacciato via in maniera così decisa all’inizio di Gesù, si allontanò per tornare dopo tre anni, al momento della passione.
Nella vita di san Tommaso d’Aquino si legge che questo santo, quando era novizio nell’ordine dei domenicani, dopo avendo reagito in maniera molto forte ad una gravissima tentazione contro la purezza non fu turbato più neanche dal più piccolo pensiero impuro per tutto il resto della sua vita.
Molti hanno visto il segreto della sua profondità e purezza dottrinale proprio in questa sua purezza di vita.
Noi non siamo san Tommaso d’Aquino e viviamo in un mondo che sollecita da tutte le parti. E per questo se le tentazioni sono continue, continuo deve essere anche il ricorso a Maria, che il Signore ha voluto come celeste patrona della virtù della purezza. Ricorri a lei esplicitamente per ottenere questo dono. Domandala quotidianamente nel Santo Rosario. E vedrai che Lei ti darà una purezza sempre più splendente.
Ti ringrazio per averci reso partecipe della vittoria di Cristo nella tua vita.
Penso che tutti i nostri visitatori se ne compiaceranno e saranno stimolati a dire una preghiera per te perché il Signore completi in te l’opera sua.
Io per primo prego per te, ti ricorderò nella S. Messa già quest’oggi, festa del santissimo nome di Maria, e ti benedico.
Padre Angelo