Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Carissimo Padre Angelo,
sono un cristiano praticante, le scrivo perchè ho un dubbio che riguarda il mio lavoro, vorrei conoscere la posizione della Chiesa e avere un suo consiglio.
Ho letto argomenti simili ai quali lei ha gia dato una risposta, tuttavia non capisco se la questione è generale oppure deve essere esaminata caso per caso.
Io lavoro nel settore militare. La ditta per la quale lavoro fornisce armi sia all’Italia che ad altri paesi.
Da qualche tempo ho il dubbio che lavorare per la produzione di armi sia peccato.
Vorrei conoscere la posizione della chiesa alla quale mi voglio sottomettere da buon cristiano.
Questo dubbio mi provoca tanta sofferenza nel cuore.
La ringrazio anticipatamente per il suo aiuto e per il suo consiglio.
Il suo lavoro e questo sito sono molto utili a noi che abbiamo bisogno di conoscere Gesù e la sua volontà.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. Il Concilio Vaticano II ha detto: “Le armi scientifiche, è vero, non vengono accumulate con l’unica intenzione di poterle usare in tempo di guerra. Poiché infatti si ritiene che la solidità della difesa di ciascuna parte dipenda dalla possibilità fulminea di rappresaglie, questo ammassamento di armi, che va aumentando di anno in anno, serve, in maniera certo inconsueta, a dissuadere eventuali avversari dal compiere atti di guerra. E questo è ritenuto da molti il mezzo più efficace per assicurare oggi una certa pace tra gli uomini.
Qualunque cosa si debba pensare di questo metodo dissuasivo, si convincano gli uomini che la corsa agli armamenti, alla quale si rivolgono molte nazioni, non è la via sicura per conservare saldamente la pace né il cosiddetto equilibrio che ne risulta può essere considerato pace vera e stabile. Le cause di guerra anziché venire eliminate da tale corsa, minacciano piuttosto di aggravarsi gradatamente. E mentre si spendono enormi ricchezze per procurarsi sempre nuove armi, diventa poi impossibile arrecare rimedio alle miserie così grandi del mondo presente” (GS 81).

2. Nel testo che ti ho citato vi sono due affermazioni che gettano luce sul tuo problema:
Le armi scientifiche, è vero, non vengono accumulate con l’unica intenzione di poterle usare in tempo di guerra”.
“Qualunque cosa si debba pensare di questo metodo dissuasivo”.
Come vedi, il magistero è molto cauto.
Se la produzione di armi fosse in se stessa un male, chiederebbe a tutti i cristiani di lasciare in tronco il loro lavoro.

3. Certo si tratta di un paradosso: per creare un clima di pace è necessario costruire armi! Ma è il paradosso della miseria umana.
Costruire le armi non è la stessa cosa che cooperare direttamente al male e alla guerra.
È una forma strana, ma necessaria, per garantire la pace.

Ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo