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Caro Padre Angelo,
anzitutto le voglio augurare un santo 2014 con ogni benedizione dal cielo e la custodia santa della Madre di Dio.
Le scrivo perché è da tanto tempo che porto con me un dubbio abbastanza importante a parer mio e ci tengo tantissimo a risolverlo anche perché in questi momenti di relativismo, modernismo, rilassatezza clericale ecc… è difficile trovare talvolta la verità su questione che dovrebbero essere abbastanza chiare a tutti anche nella diffusione di messaggi.
Oggi, primo giorno dell’anno, festa della Madre di Dio, ancora una volta ho ascoltato dalla predicazione omiletica, come  già era accaduto precedentemente in varie altre circostanze da prediche o catechesi varie, che noi cristiani siamo “fratelli” a tutti gli uomini della terra poiché abbiamo in comune la stessa immagine corporale di Dio in Gesù Cristo. Io su questo punto ho molti dubbi, avendo imparato nel mio percorso di fede che la figliolanza e quindi la “fraternità” con altre persone che non sono dello stesso sangue (cioè che non discendono padre-figlio) si acquista attraverso il battesimo poiché si diventa “fratelli di Gesù” e “figli adottivi per mezzo di Gesù Cristo”.
In virtù del battesimo diventiamo figli di Dio poiché ci immergiamo nella “passione-morte-risurrezione di Cristo” e per questo diventiamo degni di essere chiamati “figli adottivi di Dio”.
Ora, non riesco a comprendere come qualche prete o altro teologo possa dire che siamo “tutti fratelli” solo perché abbiamo la stessa immagine umana a quella del figli di Dio…me la potrebbe spiegare questa cosa?
Io ho sempre creduto che c’è una differenza tra “figlio di Dio” e “creatura di Dio”. Tutti gli esseri creati dalla cooperazione con Dio degli uomini e degli animali li chiamo “creature di Dio” e tutti i battezzati li chiamo”figli di Dio per mezzo di Gesù Cristo”…sbaglio a pensarla in questo modo?! Non insegna questo la Santa Romana Chiesa Cattolica?!
Non stento a credere che esista un certo tipo di “fratellanza” tra tutti gli uomini… ma dovrei dire che siamo “fratelli nell’umanità”…e distinguerei bene poiché poi in effetti fratelli non siamo con coloro che “compiono le opere delle tenebre”…chiamati dalla Sacra Scrittura anche “figli del diavolo” (cfr. At 13,10) e in altri modi per ben specificare che tutto c’è tra noi e loro tranne la “fraternità” cioè la discendenza dallo stesso padre.
Ora dire l’asserzione “tutti gli uomini siamo fratelli” è giusta o sbagliata?!
Per me è sbagliata per i motivi elencati sopra. Cristianamente sbaglio a pensarla così?!
Al massimo potrei specificare “tutti gli uomini siamo fratelli nell’umanità” per farla diventare giusta?
La ringrazio per la disponibilità e per l’opera di misericordia che fa aiutandomi a superare questo dilemma.
Il Signore la benedica e la ricompensi!
Siano lodati Gesù e Maria!
Ivano


Risposta del sacerdote

Caro Ivano,
1. è necessario distinguere tra fraternità naturale e fraternità soprannaturale.
In quanto creature di Dio, fatti tutti a immagine e somiglianza sua, siamo fratelli.
In questo senso San Paolo, ormai rinato in Cristo, parlava degli ebrei come suoi consanguinei nella carne: “Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne” (Rm 9,3).
In questo senso siamo tutti fratelli, senza distinzione di razza o di religione.

2. Vi poi un’altra fraternità di ordine soprannaturale, quella derivante dal fatto che col Battesimo siamo diventati figli di Dio perché è stata introdotta in noi la grazia che è un germe di vita celeste, soprannaturale, divina, che ci rende consanguinei in Cristo e pertanto fratelli suoi.
E insieme con Lui fra di noi che costituiamo ilsuo corpo mistico.
Questa dottrina è espressa anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una « nuova creatura » (2 Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio (Cf Gal 4,5-7.) che è divenuto partecipe della natura divina (Cf 2Pt 1,4), membro di Cristo (Cf 1Cor 6,15; 1 Cor 12,27) e coerede con lui (Cf Rm 8,17), tempio dello Spirito Santo (Cf 1 Cor 6,19)” (CCC 1265).
E ancora:  “Il Battesimo ci fa membra del Corpo di Cristo. «Siamo membra gli uni degli altri» (Ef 4,25). Il Battesimo incorpora alla Chiesa. Dai fonti battesimali nasce l’unico popolo di Dio della Nuova Alleanza che supera tutti i limiti naturali o umani delle nazioni, delle culture, delle razze e dei sessi: «In realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo» (1Cor 12,13)” (CCC 1267).
Allora essere fratelli tra i cristiani è qualche cosa di più che essere fratelli con tutti gli uomini.

3. In senso lato possiamo dire che tutti sono nostri fratelli in Cristo perché tutti sono chiamati a diventare figli di Dio.
Siamo chiamati pertanto ad amare ognuno del nostro prossimo con un amore soprannaturale, desiderandogli di diventare partecipe della natura divina e della grazia in Cristo.
Lo possiamo considerare come nostro fratello in Cristo in quanto è chiamato ad esserlo, non in quanto lo sia già.

4. C’è un’espressione nella tua mail che va precisata e mi riferisco a quando scrivi: “in effetti fratelli non siamo con coloro che “compiono le opere delle tenebre”…chiamati dalla Sacra Scrittura anche “figli del diavolo” (cfr. At 13,10).
L’espressione “figli del diavolo” si trova anche in Gv 8,44. La dice Gesù nei confronti dei giudei.
San Tommaso ricorda che alcuni sono figli del diavolo per imitazione delle sue opere, non perché siano stati generati da lui nel medesimo modo in cui Cristo ci ha generati come suoi fratelli.
Quando Cristo ci ha generato come fratelli suoi e figli di Dio ha messo in noi una realtà di ordine soprannaturale che ci fa essere realmente, ontologicamente, suoi fratelli.
Il diavolo invece non introduce in quelli che lo imitano un germe della sua vita.

5. Inoltre va detto che figli del diavolo lo possono diventare anche tanti battezzati, che nella loro condotta si pervertono e anziché essere imitatori di Dio finiscono di diventare imitatori del diavolo.
Ma non cessano di essere suoi figli adottivi in virtù del carattere o sigillo che hanno ricevuto col loro Battesimo.

Ti ringrazio di avermi dato la possibilità di puntualizzare questi concetti.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo


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