Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Padre provo ad esprimere sinteticamente un quesito su cui da tempo mi interrogo.
Sappiamo di essere creature costituite di anima e corpo che sono secondo il CCC parte di un’unica natura, se ben ricordo! Tuttavia il corpo Dio lo dona indirettamente per mezzo dei nostri genitori mentre l’anima è creata direttamente da Dio. Ora penso che provenendo direttamente da Dio l’anima viene creata perfetta perchè scaturisce direttamente dal Perfettissimo. Allora il peccato originale riguarda esclusivamente il corpo per questo mortale e non l’anima che è immortale? Non mi convince ciò perchè anima e corpo sono parte di un’unica natura che è la persona umana! Si può ipotizzare un primo istante di immacolatezza di ogni persona e di un secondo istante di azione del peccato originale? Praticamente quello che ereticamente si sosteneva di Maria Santissima?
La ringrazio, pace e bene
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ho lasciato la tua mail come l’hai scritta, sebbene vi sia qualche imprecisione nella terminologia.
L’ho lasciata così perché il senso della tua domanda si capisce bene.
In poche parole tu chiedi: in che modo l’anima umana viene infettata dal peccato originale se esce dalle mani purissime di Dio?
2. Il Catechismo della Chiesa Cattolica risponde: “la trasmissione del peccato originale è un mistero che non possiamo comprendere appieno” (CCC 404).
3. Continua il Catechismo: “Sappiamo però dalla Rivelazione che Adamo aveva ricevuto la santità e la giustizia originali non soltanto per sé, ma per tutta la natura umana: cedendo al tentatore, Adamo ed Eva commettono un peccato personale, ma questo peccato intacca la natura umana, che essi trasmettono in una condizione decaduta. Si tratta di un peccato che sarà trasmesso per propagazione a tutta l’umanità, cioè con la trasmissione di una natura umana privata della santità e della giustizia originali. Per questo il peccato originale è chiamato « peccato » in modo analogico: è un peccato « contratto » e non « commesso », uno stato e non un atto” (CCC 404).
4. I teologi si domandano in quale maniera l’anima rimanga contagiata.
Di certo Dio non la può creare “maculata” (macchiata).
Senti che cosa dice S. Agostino: “A questo proposito preferisco stare in ascolto che parlare per non avere la presunzione di insegnare ciò che non conosco” (Libentius disco quam dico, ne audeam docere quod nescio; Contra Julian., 4,17).
5. Come vedi, Sant’Agostino si poneva il tuo stesso problema e si domandava come potesse Dio creare un’anima macchiata dal peccato originale. Preferiva dunque rimanere in silenzio.
I teologi posteriori, seguaci del pensiero di San Tommaso, hanno pensato che l’anima venisse inquinata nel momento stesso della sua creazione, che è lo stesso momento in cui viene infusa nel corpo.
E poiché il corpo eredita la natura corrotta dei genitori, così l’anima, che di quel corpo è il principio vitale, si presenta come l’anima di un corpo umano ereditato da una natura corrotta.
Portavano quest’esempio: come un liquido si inquina quando viene messo in un vaso inquinato, così avverrebbe anche per l’anima.
Con questa differenza però: che il liquido incontaminato preesiste al vaso, mentre l’anima viene creata nello stesso momento in cui viene infusa e diventa principio vitale di quel corpo.
6. Questa tesi non trova il parere concorde dei teologi contemporanei.
Alcuni di essi sono d’accordo nel ritenere che i difetti psicologici possano essere ereditati da una natura imperfetta dei genitori, ma non riescono a comprendere come questa natura contaminata dal peccato originale possa intaccare l’anima che è spirituale.
E dicono che l’anima, benché creata da Dio, si trova in stato di peccato perché viene comunicata a un figlio di Adamo che col suo peccato si è reso indegno dell’amicizia di Dio.
Questa è la tesi di Domenico Grasso, gesuita. La si trova nel suo libro intitolato “Il messaggio di Cristo”, p. 135.
D. Grasso di fatto fa sua la tesi di due suoi confratelli Flick e Alszeghy.
Tuttavia questa spiegazione, a mio parere, illumina meno di quella dei teologi precedenti.
7. Ci tengo però a dire che queste sono spiegazioni dei teologi. E in quanto tali non sono dogma di fede.
È invece di fede ritenere quanto dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: “questo peccato intacca la natura umana, che essi trasmettono in una condizione decaduta. Si tratta di un peccato che sarà trasmesso per propagazione a tutta l’umanità, cioè con la trasmissione di una natura umana privata della santità e della giustizia originali” (CCC 404).
8. La tua spiegazione invece non convince perché presuppone che l’anima possa pre-esistere all’infusione del corpo.
Inoltre non è corretto equiparare la tua tesi con quella di chi diceva che la Madonna avrebbe ereditato il peccato originale, ma subito dopo per singolare privilegio ne sia stata liberata.
Va detto anche, sempre per la precisione, che questa tesi non era ereticale perché il dogma dell’immacolata concezione non era stato ancora sancito.
Sarebbe ereticale se la si sostenesse oggi.
Ti ringrazio del quesito, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo