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Quesito

Buongiorno padre,
spero che lei stia bene.
Nella lettura del Vangelo di oggi, Gesù ci dice che non dobbiamo chiamare nessuno Padre su questa terra ma solo Dio. Mi spiega cordialmente perché noi chiamiamo tutti i preti Padre?
Grazie mille per le sue spiegazioni, le apprezzo tanto.
Buona giornata
Marianna da Edimburgo


Risposta del sacerdote

Cara Marianna,
1. per comprendere questa affermazione del Signore e necessario ricordare che i farisei si facevano chiamare padre.
Ora San Tommaso d’Aquino nota che il nome di padre è il più alto è il più nobile che si possa dare ad una persona perché genera la vita.

2. Farisei non comunicavano alcuna vita. Anzi, avevano stravolto la religione riducendola a pura esteriorità, a obbedienza esterna e materiale ai precetti di Dio.
Tanto che al comando di Dio che chiedeva gli uomini di tenere sempre la sua legge nella loro mente essi obbedivano mettendo alcuni pezzi scritti della legge dentro degli astucci, chiamati filatteri, e li tenevano legati sulla fronte.

3. Ugualmente al precetto di Dio di riposare in giorno di sabato determinavano quanti passi si potevano fare fuori casa astraendo da quelli che si compivano per andare in sinagoga.
Evidentemente dimenticavano che il sabato è fatto perché l’uomo riposi in Dio e perché Dio riposi nel cuore dell’uomo.

4. Poiché la paternità vera è quella di Dio perché genera la vita, ugualmente  paternità vera è quella di coloro che comunicano vita sia in senso biologico sia in senso spirituale.
Per questo Gesù Cristo non ha abolito il quarto precetto del decalogo che comanda di onorare il padre e la madre e di chiamare papà e mamma i nostri genitori.

5. Analogamente si genera vita anche nella vita spirituale. Per questo San Paolo dice ai Corinzi: “Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo” (1 Cor 4,15).
Ugualmente San Paolo scrivendo a Filemone dice: “Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene” (1,10). L’aveva generato alla fede.
Del resto anche Abramo nella Sacra Scrittura viene chiamato padre nella fede: “dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi” (Rm4,16).

6. Tenendo presente che Dio ci ha creati ad immagine e somiglianza sua e che egli è essenzialmente Padre, diventare somiglianti sempre di più a Dio significa diventargli somiglianti nella paternità. Non semplicemente in quella biologica, ma soprattutto in quella spirituale.
Ed è per questo che Santa Teresa di Gesù bambino, in riferimento ad un certo Prandini che era stato condannato a morte e di cui tutto lasciava presagire che sarebbe morto impenitente, fece celebrare una Messa per lui, accompagnandola con tanti sacrifici e preghiere.
Ebbene lei stessa scriverà nella Storia di un’anima: “Avevo ottenuto «il segno» richiesto, e quel segno era la riproduzione fedele delle grazie che Gesù mi aveva fatte per attirarmi a pregare in favore dei peccatori.  (…). Volevo dar loro da bere quel Sangue immacolato che avrebbe purificato le loro macchie, e le labbra del «mio primo figlio» andarono a posarsi sulle piaghe sante!!! Quale risposta dolcissima!” (n.136).

7. Infine non dobbiamo dimenticare che Cristo ha indicato la Madonna come madre. Affidandola all’apostolo Giovanni disse: “figlio, ecco la tua madre” (Gv 19,27).
L’ha chiamata madre.
Non si è contraddetto con quanto aveva detto precedentemente: “Non chiamate nessuno padre sulla terra”.

Con l’augurio di avere una maternità spirituale sempre più vasta, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo