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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono un assiduo frequentatore della rubrica "Un sacerdote risponde" ho avuto di modo di scriverle in passato e le sue risposte mi hanno sempre giovato molto. Le sottopongo un dubbio che mi tormenta: da quello che so io la Chiesa Cattolica non ha un atteggiamento di particolare chiusura nei confronti della teoria evolutiva, anzi, a leggere alcune dichiarazioni di Papa Benedetto XVI e del precedente Papa, il beato Giovanni Paolo II, sembra che un cattolico non debba affatto sentirsi minacciato o imbarazzato dalla teoria evolutiva in sé, anche se – ovviamente – deve rigettare la filosofia evoluzionista (che non è scienza), che è atea e mira a togliere Dio dalla vita dell’uomo. Senza contare, poi, che esistono numerosi scienziati cattolici che credono fermamente nell’evoluzione senza che questo sia fonte di contrasto con la loro fede. Mi pare un atteggiamento saggio, la Rivelazione non dovrebbe stare o cadere per una teoria scientifica, e d’altronde se l’indagine seria e rigorosa dei dati ci indica quella teoria come altamente probabile sarebbe ottuso rigettarla.
In un sito di cristiani evangelici ho però trovato un ragionamento che mi è parso lineare, che ha messo un po’ i crisi la mia convivenza con l’evoluzione, glielo riporto:
"cattolico o no, un qualsiasi credente in Dio ed in Gesù Cristo come figlio di Dio e nostro redentore dovrebbe porsi la seguente riflessione. La Bibbia dichiara che la morte è il risultato del peccato (il peccato essendo la disubbidienza/ribellione a Dio). Un credente che contemporaneamente crede in milioni di anni di evoluzione accetta che i fossili hanno milioni di anni e così accetta che la morte e la sofferenze siano state presenti sulla terra prima dell’evoluzione del primo uomo. L’evoluzione assolutamente necessita del processo di morte come il suo meccanismo di eliminazione delle forme di vita meno adatte. Se la morte c’è sempre stata, prima del peccato, allora non può essere la conseguenza del peccato… Questa è una riflessione importante che ogni credente che accetta l’evoluzione dovrebbe porsi."
Gradirei avere una sua parola in merito, conoscendo e apprezzando il suo uso rigoroso della logica
Grazie
Marco
Risposta del sacerdote
Caro Marco,
1. il ragionamento che hai fatto sulla concordanza tra Rivelazione ed ipotesi evoluzionista è esatto.
Gli evangelici leggono materialmente la Sacra Scrittura.
Per gli evangelici tutto quanto è descritto sulla creazione corrisponde alla realtà delle cose e pertanto dovrebbero asserire anche che le acque sono state raggruppate sulla terra dando origine al mare (e fin qui ci siamo) e ci sono le masse di acque sopra il firmamento, dalle quali gli antichi credevano che scendesse la pioggia.
Ma l’esistenza di queste masse di acque sopra il firmamento dovrebbero dimostrarcela.
2. Certo i primi capitoli della Genesi sono parole ispirate da Dio, ma secondo il modo di intendere della gente del tempo.
È sempre opportuno ricordare l’autorevole risposta della Pontificia Commissione Biblica (16.1.1948) al cardinale Suhard arcivescovo di Parigi: «i
primi undici capitoli della Genesi… riferiscono in un linguaggio semplice e figurato, adattato
alle intelligenze di un’umanità meno progredita, le verità fondamentali presupposte
all’economia della salvezza e in pari tempo la descrizione popolare delle origini del genere
umano e del popolo eletto» (DS 3898).
3. Detto questo, la Sacra Scrittura ricorda che la morte per l’uomo è entrata in questo mondo a motivo del peccato.
La morte di altre realtà è data per scontata.
Del resto i nostri progenitori come avrebbero potuto capire che cosa era la morte se non sapevano neanche come fosse fatta? Invece la vedevano negli altri esseri, a cominciare dalle erbe e dalle piante.
Ti ringrazio per la fedeltà con cui ci segui.
Per questo ti assicuro la mia costante preghiera e anche la mia benedizione.
Padre Angelo