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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono Giuseppe, un quasi cinquantenne.
Innanzitutto la voglio ringraziare per questo Sito che gestisce, le ho scritto anche altre volte, e mi ha dato sempre risposte esaudienti e piene di comprensioni. Che il Signore la benedica sempre.
Stavolta le scrivo per raccontare una cosa meravigliosa che il Signore ha fatto e per la pietà che ha avuto per me. Si tratta di un bene materiale, anche se non è come il bene Spirituale che è eterno, però ho capito che il Signore ascolta le preghiere anche per questo tipo di bene (se non danneggia la nostra anima), e come differisce il nostro modo di vedere le cose rispetto a come le vede il Signore, infatti a noi tutte le “sfortune” (questo è il nostro modo di dire) le consideriamo un male e un danno, invece il Signore fa in modo che non tutti i mali vengono per nuocere.
Metto i fatti accaduti in Grassetto, per far capire come gli avvenimenti accaduti non sono una coincidenza, ma un “Puzzle” con i pezzi che il Signore ha messo al posto giusto.
Adesso le racconto:
Nel 1985 io partii per il Servizio Militare, (in modo particolare), perché dovevo essere esonerato per legge (uscì sulla Gazzetta Ufficiale) per il terremoto nel 1983. Poi fecero passare i termini per portarla in legge e partii alcuni mesi dopo, e mi feci tutti i 12 mesi. Io maledicevo sempre quell’anno di Militare perché andavo a una Scuola privata di Musica, quindi non potendo rinviare il Serv. Militare (essendo Scuola privata) fui costretto a sospenderla. Dopo il Congedo persi le tracce di quell’insegnante per un suo trasferimento in un’altra città. Trovai un altro insegnante che mi costrinse a ricominciare tutto da capo, e quindi, anni precedenti di lezione e soldi, buttati al vento. Mi resi conto che le cose andavano per le lunghe. Poi persi mio padre per un tumore dopo quasi un anno di Chemio e ricoveri ospedalieri, sacrifici, preoccupazioni e ansie (perché non si vedevano miglioramenti) e abbandonai tutto. Dopo la sua morte io che vivevo (come tuttora) con mia madre, lavoravo (in nero) per mandare avanti la casa perché mia madre dovette aspettare un anno per avere la pensione di reversibilità di mio padre. Io mi sentivo sempre molto depresso e scoraggiato e maledicevo sempre la mia “sfortuna” per essere stato costretto (per colpa dell’anno di Militare e per quello che successe a mio padre) ad abbandonare la Scuola che diplomandomi mi dava un avvenire.
Poi, dopo anni, finalmente trovai un posto di lavoro in un azienda come Invalido Civile (di cui ero iscritto al Collocamento molti anni prima). Ma dopo quasi otto anni fui licenziato per fallimento della ditta. E sono rimasto da allora senza lavoro. Dopo perso il lavoro feci la domanda per l’assegno Invalidità Ordinaria INPS (diverso dall’Inv. Civile ASL, perché questo viene calcolato in base ai contributi versati). E dopo la visita medica all’INPS, mi viene riconosciuta l’Invalidità, però con i miei pochi anni di contributi percepivo solo € 120, non avendo il beneficio dell’”INTEGRAZIONE AL MINIMO” (che quest’anno è di € 495,43) perché è solo per chi ha i contributi versati almeno dall’anno 1995 e non dal 1996 in poi (come me).
Io mi sentivo sempre più preso dal pessimismo e dallo sconforto, pensando sempre (come un tormento) “Quale sarà il mio futuro?”, perché se non capiterà mai più un occasione di lavoro, (avendo anche problemi fisici, non essendo più un ventenne e anche con questa crisi che si sente in TV), come vivrò, specialmente quando un giorno rimarrò da solo e avrò non solo il duro colpo di perdere mia madre, ma non saprò nemmeno come vivere.
Invece (ecco l’intervento del Signore), un consulente mi consigliò di aggiungere ai miei contributi versati all’INPS, anche l’anno di Militare (1985-1986), e mi assicurò che con quell’anno di contributi, mi ricalcolavano l’assegno avendo anche il beneficio dell’”INTEGRAZIONE AL MINIMO” (perché partivano con l’anno 85-86 ed entravo in un altro tipo di calcolo, e non più dal 96 in poi). La domanda l’ho fatta un anno fa. Nell’Estratto Conto risultava anche quest’anno di Militare insieme agli altri Contributi, ma nonostante continui solleciti l’assegno non me lo ricalcolavano mai.
Una mattina, quasi un mese fa, viene a casa mia un mio zio, che abita vicino a me, (lui abitualmente viene quasi ogni giorno), ma proprio quella mattina discutiamo di questo problema del ricalcolo e che io avevo deciso (non ancora quando) di andare all’INPS per un altro sollecito. Lui mi rispose: “Andiamo adesso, vengo anche io con te, ti faccio compagnia, tentare non ci costa niente”. Siamo andati all’INPS e quando è venuto il mio turno siamo entrati. C’era un impiegato molto gentile e disponibile, io gli ho esposto il problema e lui subito ha inserito la mia pratica nel Computer e mi ha detto: “Non ti preoccupare, nel prossimo mese prenderai l’assegno con l’importo ricalcolato”. Io sono uscito dal quell’ufficio che non capivo più niente dalla gioia, non credevo ancora se era vero o stavo sognando.
Coincidenze? NO!Un proverbio dice “Troppe coincidenze non sono più coincidenze”.
Sono convinto che sia stata opera del Signore.
Credo di aver capito che se preghiamo il Signore per una grazia anche di un bene materiale (tipo economico come serviva a me), bisogna pregarLo (come mi suggerì una volta un sacerdote), non per ricchezze o vincite al Lotto per vivere nel lusso, ma per darci quel giusto per il pane in tavola e per poter pagare le tasse che bisogna pagare (tipo Luce, Gas, ecc..), come ci insegna il Padre Nostro “…dacci oggi il nostro pane quotidiano”.
Mi scusi Padre se ho scritto una lettera così lunga, ma dovevo dire tutti i particolari per far capire anche ai lettori come le cose vengono combinate perfettamente quando interviene il Signore. Non ho saputo raccontarla più brevemente.
Sia Lodato Gesù Cristo e Benedetto sia il Nome del Signore. Amen.


Risposta del sacerdote

Caro Giuseppe,
1. al termine della lettura, ho detto anch’io: “Sia lodato il Signore”.
Quel servizio militare, che ti pareva una grande disgrazia, si è rivelato una grazia.
Eri attaccato alla musica e non poter frequentare quel professore per quell’anno ti pareva una disgrazia, una perdita di tempo.
Ma quel professor l’avresti perso lo stesso, perché si sarebbe trasferito altrove.

2. Il Signore pensava al tuo pane quotidiano anche attraverso quei piccoli accadimenti (servizio militare, mancata frequentazione del corso di musica), in cui ti pareva che il Signore si fosse dimenticato di te.
Abbiamo solo da pentirci nel deprecare le contrarietà che ci capitano.
Come vedi, Dio pensava alla risoluzione dei tuoi problemi di oggi fin da quando eri ancora molto giovane e pareva che non ti ascoltasse…

3. Come sono vere le parole del Signore: “Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,25-33).

4. Sono contento di mettere questa tua testimonianza nella nostra rubrica, perché sono certo che tanti visitatori cominceranno ad aver più fiducia il Dio e nella sua Provvidenza.
Don Bosco ripeteva ai suoi ragazzi: “Non commettete peccati e quel Dio che provvede agli uccelli del cielo provvederà anche a voi”.

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo