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Quesito
Caro Padre Angelo,
Le scrivo in quanto sento chiaramente la vocazione religiosa. Amo Cristo, la sua Chiesa e la sua volontà e trovo gioia e completezza solo all’interno della chiesa, nella partecipazione ai sacramenti e nel volontariato.
Ho però un problema, sono omosessuale e ho vissuto per 5 anni circa una relazione con un ragazzo, terminata proprio per la mia volontà ad obbedire alla chiesa, cercando di vivere la mia vita nella castità.
Questa mia relazione importante è terminata ormai quasi 6 anni fa e in questi anni non nascondo che in momenti di debolezza ho avuto rapporti occasionali, per i quali ho chiesto perdono a Dio con la volontà di non cadere più.
Questa mia condizione configura un impedimento insormontabile per diventare sacerdote o frate francescano?
La mia tendenza è radicata, sostanzialmente sono attratto in modo predominante dagli uomini anche se con essi riesco ad avere rapporti sani di amicizia senza secondi fini ed è mia intenzione continuare nella castità radicale.
Grazie per le delucidazioni.
Che Dio la benedica.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. solo oggi sono in grado di poter rispondere la tua mail che avevo già letto a suo tempo.
Molto probabilmente, sentendo la vocazione religiosa, ti sarai confrontato con alcuni sacerdoti e forse anche con dei francescani e avrai ricevuto chiare indicazioni per la tua vita.
2. Certamente è lodevole il tuo proposito di vivere in maniera casta.
Prima ancora che per un eventuale vocazione religiosa o al sacerdozio, è necessario vivere la castità secondo le esigenze del proprio Stato perché siamo stati battezzati.
Con il battesimo siamo diventati tempio dello Spirito Santo.
Commentando l’affermazione di Gesù “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8) San Tommaso scrive: “Chi è puro, custodisce Dio dentro di sé come in un Tempio. La purezza dai cattivi pensieri fa sì che gli uomini vedano Dio da contemplare nel tempio del proprio corpo.
Niente infatti impedisce la spirituale contemplazione (che equivale a dire: l’unione con Dio e il gusto della realtà celesti, n.d.r.) come l’immondezza della carne” (Commento a Matteo 5,8).
3. In riferimento al tuo caso è necessario sapere che cosa dice la Chiesa nel caso di persone che sentono la vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata ma avvertono nello stesso tempo un’inclinazione omosessuale profondamente radicata.
C’è infatti un’Istruzione della Congregazione per l’educazione cattolica del 4 novembre 2005 in cui, al numero 2, si legge:
“2. L’omosessualità e il ministero ordinato
Dal Concilio Vaticano II ad oggi, diversi documenti del Magistero – e specialmente il Catechismo della Chiesa Cattolica – hanno confermato l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità. Il Catechismo distingue fra gli atti omosessuali e le tendenze omosessuali.
Riguardo agli atti, insegna che, nella Sacra Scrittura, essi vengono presentati come peccati gravi. La Tradizione li ha costantemente considerati come intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale. Essi, di conseguenza, non possono essere approvati in nessun caso.
Per quanto concerne le tendenze omosessuali profondamente radicate, che si riscontrano in un certo numero di uomini e donne, sono anch’esse oggettivamente disordinate e sovente costituiscono, anche per loro, una prova. Tali persone devono essere accolte con rispetto e delicatezza; a loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Esse sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare.
Alla luce di tale insegnamento, questo Dicastero, d’intesa con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ritiene necessario affermare chiaramente che la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate
o sostengono la cosiddetta cultura gay.
Le suddette persone si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne.
Non sono affatto da trascurare le conseguenze negative che possono derivare dall’Ordinazione di persone con tendenze omosessuali profondamente radicate.
Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l’espressione di un problema transitorio, come, ad esempio, quello di un’adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’Ordinazione diaconale”.
4. È vero che chi entra in seminario con tendenze omosessuali profondamente radicate ha il proposito di vivere in maniera casta e di rapportarsi in maniera serena con tutti.
Tuttavia non va dimenticato che nel rapporto pastorale con la gente capitano persone di tutti i tipi e le tentazioni talvolta sono violentissime.
La Chiesa nella sua prudenza tiene questo dato di fatto nella massima considerazione per il bene dei fedeli.
5. Ciò non esclude che come la Maddalena, pur essendosi abbandonata all’impurità, dopo aver conosciuto il Signore ha acquisito un grado di purezza così alto da essere secondo solo a quello della Madonna, così anche chi ha avuto esperienze negative in questo campo possa ricevere un grado di grazia così alto da estinguere ogni concupiscenza.
Ma un tale grado va manifestato e verificato da chi di dovere prima di entrare in seminario o nella vita consacrata.
Con l’augurio che questo possa avvenire anche per te, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo